Oggi si vota.
Non avendo la palla di vetro non ho certezze, ma solo convinzioni sul vincitore.
L'unica certezza è che, di questi tempi, chi vince non vince mai definitivamente e chi perde alla votazione successiva potrebbe tornare a vincere.
Ma il voto di oggi, pur essendo limitato ad un parlamento inutile e costoso, potrà dirci dove spira il vento degli Italiani.
La scelta è fra due orientamenti di massima, all'interno dei quali poi vi sono mille rivoli di particolarismi.
Da un lato ci sono i tristi epigoni dei partiti di massa dei secoli scorsi, quelli dalle ideologie fulminanti e dalla retorica tracimante.
Sono socialisti, comunisti, cattolici popolari, liberali, verdi, sono il passato che si arrocca nella nuova unione sovietica, quella di Bruxelles, che è al tempo stesso la Spectre degli interessi affaristico finanziari di qualche centinaio di speculatori che prova a dominare il mondo attraverso i suoi lacchè.
Hanno fallito.
Non stiamo meglio di prima, anzi peggio nonostante cerchino di irretirci con i loro mezzucci fatti di ipnotici racconti cinematografici e televisivi, di patinate storie e pettegolezzi, di tecnologia perditempo gettata alla massa per distrarla mentre loro curano i loro sporchi affari.
Poichè però la massa ci ha preso gusto e pretende sempre di più, a cominciare dalle retribuzioni che servono a soddisfare proprio quelle distrazioni, ecco che cercano di contrapporre un'altra massa, ancora più affamata, per ridurre i costi e guadagnare anche sulla forza lavoro.
Sono gli immigrati, la grande questione spartiacque di queste elezioni, perchè è questione di Radici, di Identità e di sopravvivenza.
Dall'altra parte ci sono quelli che, avendo preso coscienza di tutto ciò, non ci stanno a rinunciare alla propria Libertà e Sovranità, alla propria Storia e Identità.
Sono quelli che, giustamente, pongono limiti all'arrivo di massa di stranieri, perchè uno o due profughi isolati sono riassorbibili e integrabili, centinaia di famiglie che portano i loro usi e costumi e si chiudono nel loro ambito, pretendendo che siano quelli che li ospitano a cambiare le loro abitudini e tradizione, sono una invasione.
Dall'arrivo di milioni di tali immigrati ne derivano incertezza economica, sanitaria, carenze nella sicurezza.
I Nazionalisti, o Populisti o Sovranisti come piace chiamarli è indifferente, si prefiggono di riprendersi ciò che era nostro e di riprendere nelle proprie mani il futuro della Nazione cui appartengono, senza delegare ad altri, stranieri ed estranei, le scelte fondamentali.
I Nazionalisti non vinceranno le elezioni in Europa, ma possono continuare o cominciare a vincerle in singole nazioni, come l'Italia.
La scelta è dunque tra essere sudditi e lacchè del potere oppure raddrizzare la schiena per riprendersi la piena sovranità decisionale in casa propria.
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