Le elezioni del 26 maggio segneranno un nuovo rapporto di forze tra i partiti in Italia (dell'Europa me ne frego) e lo sanno tutti, per questo c'è un accordo (più o meno tacito) per sparare sul vincitore annunciato: Salvini e la Lega.
Se il fuoco concentrico dei soci di governo e delle opposizioni di sinistra e di Centro Destra, con il contorno del Vaticano, degli industriali, della trimurti sindacale, della finanza e degli affari internazionali, della burocrazia europea, della magistratura, della stampa, della televisione, di nani, ballerine e delle ong riuscirà a spaventare abbastanza elettori da farli votare per chiunque ma non per la Lega, allora il potere "costituito" avrà vinto.
Sono arrivati al punto da rivalutare Berlusconi (il "mostro" degli ultimi venti anni) e dare spazio alla Meloni (l'erede diretta del tanto vituperato Fascismo) nella speranza che sottraggano voti, che mai andrebbero ai partiti di sinistra, alla Lega.
Tutto fa brodo nel loro piano destabilizzante.
La radiotelevisione di regime ha aperto a CasaPound ed a Forza Nuova, ospitando Di Stefano a Radio anch'io e Fiore a Sky Tg 24, con la speranza che altri rivoli di voti escano dalla Lega e ne riducano la percentuale finale.
Il disegno è chiaro: impedire che la Lega possa vantare un primato da giocare sul tavolo del governo.
Dopo il risultato la situazione sarà più chiara sia nel governo costruito sull'emergenza e certamente non tra forze politiche omogenee, sia nel Centro Destra da dove partono gli attacchi personali contro Salvini, come l'ultimo di un inqualificabile Tajani, ma dove, anche, depurato dalle scorie europeiste di Forza Italia, la Lega ha il suo naturale approdo.
Dipende tutto dai rapporti di forza che saranno certificati dal voto.
Per questo sarà importante votare e votare Lega.
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1 commento:
Vedremo, ma sono già in agguato i tagli delle pensioni di giugno di pensionati che hanno versato regolarmente i contributi (cioè dopo le elezioni - guarda caso!), assegni dei cosiddetti ceti medi, voluti dai pentagrulli. Per questo bisogna rafforzare Salvini: per dargli la forza durante le trattative. Non ultima anche quella di una nuova coalizione senza il grullame sinistrato. Ieri in tv Di Maio è riuscito nell'intento di essere peggiore perfino di Zingaretti. Il che è tutto dire.
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