Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

05 gennaio 2012

Immigrati esentasse, in Italia a sbafo

Il governo Monti non finirà mai di stupirci.
In negativo.
Dopo l’istituzione della dittatura fiscale, dei controlli sui (pochi) soldi che ci vengono lasciati dopo le rapine legalizzate targate Imu, aliquote, sovrattasse, accise ed in mille altri modi; dopo l’apertura della caccia al pensionato che percepisce più di mille euro e l’obbligo per le banche di trasmettere al fisco i nostri movimenti, tutti i nostri movimenti, ecco la brillante idea di Cancellieri (che dovrebbe essere il ministro preposto alla Sicurezza ...) e di Riccardi (che è già qualificato dal nome del suo ministero “cooperazione e integrazione”) di ripensare alla tassa sui permessi di soggiorno per gli stranieri.
La motivazione ?
La crisi mette in difficoltà gli immigrati.
Già, invece rende vergognosamente ricchi gli Italiani, contro i quali si accaniscono senza scrupoli per rastrellare denaro con tasse e imposte.
Poi chiamano “razzismo” una legittima irritazione nei confronti degli stranieri, tollerati, accuditi, curati, privilegiati con i soldi delle nostre tasse e che si preparano a pretendere sempre di più, dalla cittadinanza facile al diritto di voto, per rubarci il comando sulla nostra terra (che potranno ottenere solo con la complicità di quelli tra noi che sosterranno la loro cittadinanza facile e il loro “diritto” di voto).
Monti poi si precipita a dire a Le Figarò che gli Italiani hanno accolto la rapina fiscale del suo governo con una flemma britannica.
Le bombe alle sedi di Equitalia saranno state messe dagli immigrati bramosi di pagare la tassa di soggiorno …
Anche Napolitano racconta un’Italia che non c’è, fiduciosa, consapevole della necessità dei sacrifici.
Chiedere agli operai di Fincantieri …
Un atteggiamento, quello di Monti e Napolitano, da vassalli nei confronti di un’europa ma, soprattutto, di una Germania che pretende di dettare legge a casa altrui.
Come è accaduto in Grecia (dove prima di noi hanno imposto i loro fiduciari in sostituzione del governo legittimo voluto dagli elettori) o come provano a realizzare in Ungheria, rea di attuare riforme troppo di destra (come il riportare la banca centrale sotto il controllo della maggioranza governativa, cioè del Popolo da cui dovrebbe promanare la Sovranità di una nazione).
E questo lo comprendiamo anche tra le righe (neanche tanto) di quello che i due dichiarano.
Le frecciate di Napolitano contro Berlusconi e le incaute affermazioni di Monti sul fatto che l’europa (sempre rigorosamente con la “e” minuscola, quando si tratta della istituzione burocratica degli gnomi di Bruxelles) non deve più avere paura dell’Italia.
Perché non deve più avere paura di noi ?
Forse perché adesso è allineata ai voleri dei padroni, mentre con Berlusconi difendeva, con le unghie e con i denti, la residuale Sovranità, Indipendenza, Dignità nostra, magari cercando di coalizzare le nazioni minori per contrastare l'arroganza francotedesca ?
E stasera Monti è volato a sorpresa a Bruxelles, dopo due giorni da panico in borsa e lo spread di nuovo in rialzo ... ma senza Berlusconi lo spread non doveva scendere sotto i duecento punti ?


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03 gennaio 2012

Se tutti sono contro Grillo

Beppe Grillo mi divertiva all’inizio della sua carriera da comico.
Lo ignoro oggi che si è messo in testa di fare il predicatore morale.
Non posso però far finta di non leggere almeno i titoli degli articoli che lo riguardano e, tra le tante miserie che produce, a volte c’è qualche perla.
Se ha scritto che “dopo la condanna della violenza contro Equitalia, bisogna capirne le ragioni” o qualcosa di analogo, non me la sento di dargli contro, come fanno, quasi fossero un sol uomo, tutti i benpensanti della politica che non vedono l’ora di “vincere facile” cento contro uno.
Perché scandalizzarsi di quel che ha scritto l’ex brillante comico genovese ?
Le azioni contro Equitalia rappresentano il segnale di quanto si stia estendendo il malcontento del Popolo contro un regime di spionaggio e repressione fiscale innestati su un corpo legislativo fiscale asfissiante e mortale per qualsivoglia libera attività.
In sostanza i terroristi attaccano Equitalia perché hanno capito di poter conseguire simpatie alla loro causa per effetto dell’odio crescente (pienamente giustificato) verso i balzelli e i gabellieri e Grillo scrive che, ferma restando la condanna per la violenza, è necessario individuarne le cause, per rimuoverle e fare il deserto attorno ai terroristi.
Diversamente, se le azioni terroriste rappresentassero nell'immaginario collettivo una vendetta contro la tirannia fiscale, i terroristi vedrebbero crescere attorno a se stessi complicità, simpatie e sostegno.
Del resto a parte i politici con le liturgiche condanne, non sento in giro molta apprensione per gli attentati ad Equitalia, anzi leggo battute, anche simpatiche, del tipo “la bomba dell’altra notte era la prima rata”.
Non è certo colpa di Equitalia e neppure dei suoi dipendenti (che peraltro dovrebbero smettere l’atteggiamento superbo ed arrogante che spesso assumono i dipendenti pubblici quando parlano con i cittadini e non deflettono – come magari non possono fare – dall’applicazione rigorosa di una norma, ma con risposte e affermazioni da notabili della gabella) ai quali si chiede solo di rispettare le leggi, senza infierire su chi cade.
La colpa è delle tasse.
La colpa è di chi continua ad aggiungere e aumentare tasse alle già troppe che ci opprimono.
La colpa è di chi ha complicato e burocraticizzato anche un adempimento odioso come il pagamento delle tasse.
Ho apprezzato – per quanto odi il canone rai – il fatto che da qualche anno arrivi il bollettino e si possa pagare il canone anche via internet.
Perché non fanno altrettanto, invece di costringere a compilare moduli ed eseguire calcoli vari, anche per le altre imposte ?
Perché non si decidono ad unire tutte i balzelli in una unica cartella, inviata dallo stato al cittadino che, se non la condivide, allora si attiva per fare calcoli e ricorsi ?
Ma, soprattutto, perché non capiscono che solo tagliando in modo sostanzioso le tasse, a tutti, si potranno moralmente indurre tutti a pagarle ?
E, ancora, perché non capiscono che anche nell’esazione delle tasse est modus in rebus ?
Lo stato la smetta di considerare come sua attività primaria lo spionaggio dei propri cittadini, atteggiandosi ad aguzzino e gabelliere e non si porrà più il problema di capire il perché degli attentati alle sedi dell’Agenzia delle Entrate e si isoleranno i terroristi nelle loro fantasie ideologiche.

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02 gennaio 2012

Valori senza tempo

"Noi riteniamo che le seguenti verità siano di per se stesse evidenti; che tutti gli uomini sono stati creati uguali, che essi sono dotati dal loro Creatore di alcuni Diritti inalienabili, che fra questi sono la Vita, la Libertà e la ricerca delle Felicità; che allo scopo di garantire questi diritti, sono creati fra gli uomini i Governi, i quali derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati; che ogni qual volta una qualsiasi forma di Governo, tende a negare tali fini, è Diritto del Popolo modificarlo o distruggerlo, e creare un nuovo governo, che ponga le sue fondamenta su tali principi e organizzi i suoi poteri nella forma che al popolo sembri più probabile possa apportare Sicurezza e Felicità. La Prudenza, anzi, imporrà che i Governi fondati da lungo tempo non andrebbero cambiati per motivi futili e transitori; e di conseguenza ogni esperienza ha dimostrato che l'umanità è più disposta a soffrire, finché i mali sono sopportabili, che a cercare giustizia abolendo le forme alle quali sono abituati. Ma quando una lunga serie di abusi e di usurpazioni, che perseguono invariabilmente lo stesso obiettivo, evince il disegno di ridurre il popolo a sottomettersi a un dispotismo assoluto, è il suo diritto, è il suo dovere, rovesciare tale governo e affidare la sua sicurezza futura a dei nuovi Guardiani. ".

Tratto dalla Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti d'America datata 4 luglio1776.

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01 gennaio 2012

Ridotti in servitù

Avrei voluto, come primo post dell'anno, parlare di futuro, di temi da affrontare e di problemi da risolvere per realizzare una società, per me, ideale.
Invece mi sento in dovere di scrivere del passato, di quello che il Wall Street Journal ha rivelato, sgamando un complotto che tale resta nonostante le liturgiche smentite.
Tutti noi ne eravamo “a pelle” certi, ma ora c'è la conferma che solo la ragion di stato impedisce di riconoscere e denunciare da parte degli esponenti del Centro Destra.
Berlusconi, che aveva ottenuto una comoda maggioranza dalle urne anticipate del 2008, fu posto in condizione di doversi difendere da continui attacchi portati dai poteri forti che hanno cinicamente usato gli ambienti antiberlusconiani (più e meno consapevoli) dei giornali, della magistratura ideologicamente schierata, degli speculatori finanziari, fino ad arrivare ad organizzare una fronda all'interno dello stesso partito del Premier, confidando nelle legittime ma infondate ambizioni di Fini.
Abbiamo così assistito ad un inizio di legislatura da bersagliere da parte di Berlusconi (abolizione dell'ici, assistenza ai terremotati dell'Abruzzo, protagonismo in politica estera – Libia, Russia, stati minori dell'europa - ) il cui attivismo deve aver spaventato non poco gli ambienti conservatori della politica e della speculazione finanziaria internazionale.
Probabilmente gli stessi successi elettorali del 2009 e del 2010, in controtendenza rispetto alle sconfitte che collezionavano Merkel e Sarkozy, hanno spinto quegli ambienti raccolti intorno alle potenti organizzazioni internazionali non elette come Bilderberg e Trilateral, a muoversi in prima persona, sfiduciando i vari Veltroni, Bersani, Di Pietro, Fini e Casini che non riuscivano a ribaltare il Governo di Berlusconi.
Siamo quindi arrivati al diluvio di fango con il quale hanno cercato (riuscendovi parzialmente) di isolare il Premier, fino all'epilogo raccontato dal WSJ.
Berlino e Roma hanno smentito: ma chi ci crede ?
L'articolo (che si può leggere in italiano ne Il Giornale del 31 dicembre) è verosimile e conferma tutte le sensazioni che abbiamo avuto nei mesi scorsi, a cominciare dalla guerra in Libia.
Più che le smentite dei due vecchi compagni di fede (rossa) , conta la conferma: sì, il colloquio c'è stato ma non si è parlato di questioni interne all'Italia.
Molto difficile crederlo.
E quale motivo avrebbe avuto la Merkel di telefonare ad un soggetto costituzionalmente irresponsabile e solo rappresentativo, quando l'omologo operativo (esecutivo) era Berlusconi ?
Sarebbe come se per comprare o vendere giocatori con il Bologna, invece di parlare con il presidente (che “caccia” i soldi) Guaraldi, l'interlocutore scegliesse di parlare con il presidente onorario Morandi.
E' comunque la dimostrazione (perchè per stessa ammissione dei due, il colloquio è avvenuto) di uno scavalcamente delle normali relazioni tra due stati e nessuno può credere che non sia avvenuto per volontà specifica della Germania di mettere il becco nelle vicende italiane.
Confermate, singolarmente poco prima della rivelazione del WSJ, dalle parole di Monti che, con immotivato autocompiacimento, ricordava quanto lui stesso fosse stimato a Berlino perchè era considerato il più “tedesco” degli economisti.
Francamente se a me dessero del "tedesco" non lo prenderei come un complimento ...
Questi retroscena mi rendono ancora più simpatico Berlusconi che ha combattuto (purtroppo per noi, perdendo) contro nemici numerosi, ben supportati e spietati.
E' evidente che il ruolo di Berlusconi, che fece capeggiare all'Italia una coalizione di “piccoli” stati europei contro il duo francotedesco e, forse ancora più grave ai loro occhi, che spesso (come sulla tassazione delle rendite finanziarie) aveva stretto un asse con il Regno Unito (infatti una delle prime dichiarazioni di Monti fu molto chiara circa il passaggio di campo dell'Italia dai contari ai favorevoli alla tassazione delle rendite finanziarie) , ha segnato il destino del nostro Premier e della residuale indipendenza nazionale.
Spiace rilevare come Berlusconi sembra essersi accucciato dopo la sconfitta e come il Pdl, forse preda della sindrome di Stoccolma, stia sostenendo il governo dei carnefici propri e di tutto il Popolo Italiano.
Urge discesa in campo di un Berlusconi nuovo o rigenerato nello spirito combattivo.


Nota: La vignetta è stata pubblicata ne Il Giornale del 31 dicembre 2011 e mi pare azzeccatissima

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30 dicembre 2011

Cupi bilanci e azzardate speranze

La fine di un anno e l’approssimarsi del nuovo, come sempre, ispirano propositi, bilanci, speranze.
Il 2011 è stato un anno orribile, con il quale sono state poste le premesse per un impoverimento generalizzato dell’Italia.
Napolitano (il cui messaggio di fine anno invito ad ignorare) ) ha calpestato, da comunista non ravveduto, la volontà popolare, agendo per costringere il Premier eletto Berlusconi alle dimissioni e sostituirlo con una persona di fiducia degli speculatori internazionali ed un governo che non ha avuto il consenso del Popolo.
Infatti il governo Monti ha subito mostrato lo snobismo tipico di quegli ambienti, bastonando il Popolo di tasse (il cui solo annuncio ci ha depresso … figuriamoci quando dovremo pagarle !) , lasciando il guinzaglio libero ai suoi ministri più fondamentalisti su quei temi – come l’immigrazione – maggiormente invisi al Popolo stesso, senza peraltro riuscire ad ottenere la fine della speculazione.
La bufala messa in giro dai coatti dell’antiberlusconismo, secondo i quali le dimissioni del Premier avrebbero riportato lo spread sui bund tedeschi sotto i 200 punti, ha avuto breve durata.
Non è cambiato nulla, anzi la situazione è peggiorata perché Napolitano ha permesso la costituzione di un governo che ci rende ogni giorno più poveri, più sudditi, più servi.
Il bilancio del 2011 è quindi cupo per le prospettive della nostra Italia, per la sua Indipendenza, Sovranità, Libertà, Benessere.
Purtroppo è cupo anche per le prospettive della sua Sicurezza e Identità Nazionale.
E’ di questi giorni, infatti, la proiezione statistica che vorrebbe per il 2065 una popolazione di 63 milioni di abitanti, di cui 14 milioni stranieri.
Sarebbe lo stravolgimento delle nostre Tradizioni, dei nostri Costumi, del nostro Modello, la devastazione del nostro sistema sociale.
Sarebbe consegnare ai nostri figli e nipoti un’Italia non più loro, ma da condividere con degli estranei.
Nonostante ciò vi sono ambienti che spingono per concedere cittadinanza e voto agli stranieri immigrati, invece di porre in atto le misure necessarie ad impedire il realizzarsi di una simile perversione.
L’ottimismo che caratterizza le grandi realizzazioni e i grandi progressi dell’Umanità e di cui il Presidente Emerito Silvio Berlusconi è il miglior rappresentante, ha lasciato il posto ad un consapevole pessimismo indotto dalle azioni e dalle parole di chi ci è stato imposto al governo.
E’ ormai evidente a tutti che con Berlusconi si stava meglio.
Come sempre (nel 1996 quando vinse e nel 2006 quando fu fatto vincere Prodi ed oggi quando hanno imposto Monti) ci si accorge troppo tardi di quel che si è perso.
Ma come nel 2001 e nel 2008, possiamo sperare che si ribalti tutta la costruzione di Monti e Napolitano che ci hanno ingabbiato in una fitta tela di tasse e di miseria incombente.
Come sempre spero nel meglio:
- che l’Italia esca dall’euro,
- che il Nord divenga autonomo e indipendente,
- che le tasse siano ridotte ad una minima flat tax,
- che lo stato si ritiri dalle nostre vite e dalle nostre tasche,
- che gli immigrati siano accettati per il lavoro che possono fornire, nel numero e per il tempo necessario …)
ma posso accontentarmi anche del minimo indispensabile per continuare a sperare:
- le dimissioni di Monti
- la vittoria di un Centro Destra rigenerato e che sappia recuperare lo spirito del 1994
- l’immediata abolizione (definitiva) dell’ici/imu
- il taglio della spesa pubblica e la vendita delle proprietà di stato per ridurre il debito pubblico.
Auguro quindi per il 2012 che ognuno abbia quello che desidera.
Che i coatti antiberlusconiani abbiano anni ed anni di Monti e della sua politica, ma che noi si possa ottenere quella libertà personale, di pensiero, dai bisogni, dallo stato, che Monti, in modo funzionale alla sinistra, sta progressivamente conculcando, perché sottrarre le disponibilità economiche alle persone è ridurre anche la loro libertà personale a favore del Moloch statalista.
Buon Anno !

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28 dicembre 2011

Scrooge ha messo gli occhi sulle nostre case

Mentre gli Italiani brindavano ad un incerto futuro, il governo che gli Italiani non hanno mai votato né eletto, preparava nell’ombra l’ennesima rapina.
Ricordate quale fu l’innesto della attuale crisi economica globale ?
La speculazione sugli immobili ed i mutui, esatto.
Evidentemente qualcosa deve essere rimasto delle ambigue e pericolose frequentazioni di Monti (Trilateral, Goldman, Bilderberg …) perché l’osannato tecnico (rectius: teorico come giustamente scrive Gaetano il Cronista  in netta contrapposizione alla concretezza di chi vive tra il Popolo) sembra ossessionato dalle case.
Dalle NOSTRE case.
Una larga fetta della manovra tutta tasse di dicembre è incentrata sul ripristino dell’ici, l’aumento degli estimi, la spoliazione di quello che è uno dei beni primari di qualsiasi persona: la casa.
Adesso veniamo, per vie traverse (la stampa) a sapere che Monti sta elaborando un piano per un nuovo sistema di valutazione e classamento degli immobili.
Chi pensa che possa essere vantaggioso per gli Italiani alzi la mano … nessuno ?
Il signor Monti, evidentemente ingolosito dalla indubitabile ricchezza privata di un Popolo che ha fatto del risparmio un ottimo surrogato della incapacità dello stato a garantire il futuro dei suoi cittadini e del “mattone” l’investimento finora più solido (l’85% degli Italiani è proprietario di immobili) non si risparmia nel cercare la strada per sottrarci quel che è nostro.
Così la nuova frontiera, dopo l’aumento forzoso degli estimi e la concessione ai comuni (abitualmente affamati di denaro privato) di aumentare le aliquote dell’ici/imu sulla seconda casa, ma anche della ripristinata tassa sulla prima casa, è il cambiare i parametri di valutazione.
Dai vani (che non comprendevano il corridoio di ingresso o che talvolta valutavano bagno e cucina a metà) si passa al metro quadro, così da colpire anche quella piccola porzione, non calpestabile né in alcun modo fruibile, di una casa.
Leggo addirittura che potrebbero essere abolite le distinzioni tra abitazioni popolari, economiche, signorili, civili o in base alla zona (centro, semiperiferia, periferia).
Monti sostiene che il tutto avverrebbe a costo zero: ma chi può ragionevolmente credergli ?
Io, no.
Può essere che dichiari di ridurre le aliquote ma …. passata la crisi.
E quando sarà passata ci sarà un’altra ragione per mantenere in essere la tassazione a livelli insostenibili, perché è facile imporre e aumentare le tasse per poi spendere i soldi nostri, difficile è decidere di non spendere più, tagliando i finanziamenti con i “colpiti” che strepiterebbero a più non posso (a tutti piace fare la bella vita a spese altrui …).
Del resto anche l’ici abolita da Berlusconi e ripristinata da Monti, inizialmente, si chiamava ISI, cioè imposta STRAORDINARIA sugli immobili.
Straordinaria, cioè non ordinaria, occasionale, una tantum …
Ma l’aspetto più vergognoso è la giustificazione “morale” (se così si può chiamare quella aberrante tassa sulle case).
Alcuni, pudicamente, si limitano ad affermare che è per adeguare il valore catastale a quello di mercato.
Ma per fare cosa ?
Per tassare, come confermano i più onesti, il REDDITO POTENZIALE di una casa.
Ma quale reddito potenziale se ci abito ?
Mica posso andare sotto i ponti o abitare in affitto per poter, a mia volta, locare l’appartamento di proprietà e renderlo redditizio (e il reddito sarebbe il canone di affitto a sua volta tassato ).
Seguiremo puntualmente come procede la rapina ai danni degli Italiani che Scrooge sta ponendo in atto, domandandoci, con Cicerone, quousque tandem, Monti, abutere patientia nostra ?

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26 dicembre 2011

I regali di Natale del professor Monti

Non bastasse la reintroduzione dell’ici (maggiorata con l’aumento forzoso degli estimi) , la falcidia dei risparmi con l’estensione dei bolli, il blocco degli adeguamenti delle pensioni di anzianità superiori alla opulentissima cifra di 1400 euro lordi, il professor Monti ci ha rifilato l’ennesima bastonata: aumento del canone rai.
Certo è un aumento miserrimo di 1,5 euro, ma è giustificato dall’adeguamento all’inflazione, quello stesso adeguamento negato a quei "ricconi" dei pensionati che percepiscono più di 1400 euro lordi al mese.
Il canone rai è una delle tre tasse più odiose assieme a quella sulla casa (ripristinata da Monti) e al bollo auto.
E’ una tassa motivata solo dalla necessità di fare cassa su un prodotto che altri (Mediaste, Sky) trasformano in utili da distribuire agli azionisti.
Con la rai gli azionisti, gli Italiani, invece di incamerare gli utili, sono costretti a finanziare i debiti di una struttura che è lo specchio dello stato italiano: spendacciona, elefantiaca, obsoleta, inefficiente.
Sono oltre mille i giornalisti e circa undicimila i dipendenti rai.
Per non parlare dei compensi stratosferici per le comparsate di nani e ballerine e le collaborazioni esterne.
La Lega ha proposto, come per la reintroduzione della infame tassa sulla casa, l’obiezione fiscale.
Concettualmente sono un obiettore fiscale anche io.
Praticamente, però, la Lega dovrebbe fornire non solo le parole d'ordine (sacrosante), ma anche un coordinamento legale in appoggio a quanti volessero agire contro questo nuovo sopruso.
Se così non farà, il fallimento dell’iniziativa sarà scontato perché con le regole esistenti Equitalia farebbe un sol boccone dei malcapitati obiettori che diventerebbero le sue vittime predilette.
Se, invece, dimostrando non solo organizzazione, ma anche piena consapevolezza della necessità di tutelare i cittadini obiettori la Lega promuovesse una accurata obiezione al pagamento dell’imu e del canone rai, i gabellieri di Equitalia non riuscirebbero a calpestare i diritti dei cittadini se non con l’ausilio di un plotone di carabinieri per ogni obiettore.
E questo scatenerebbe una rivolta reale.
Del resto la Lega fa bene a contestare l’aumento del canone perché è una tassa che colpisce essenzialmente il Nord, dove è pagata, mentre le maggiori sacche di evasione, senza controlli, esistono al sud, determinando l’ennesimo squilibrio che rafforza ogni aspirazione secessionista o, quanto meno, federalista.
Ma la soluzione migliore, finchè la rai ha ancora un valore di mercato, sarebbe la sua rapida privatizzazione, anche con la vendita a spezzatino delle sue strutture.
Sicuramente una rai privatizzata sarà più snella, più efficiente e i privati che ne ottenessero la proprietà, oltre ad ampliare il pluralismo, la porterebbero sicuramente in utile.
Finirebbe lo sconcio della lottizzazione che ci portiamo dietro dalla prima repubblica.
Finirebbe la messa in onda di trasmissioni di parte con i soldi anche di quelli che votano la parte bersagliata dai lazzi e dalle infamie.
Finirebbe la beneficenza per nani, ballerine e giornalisti che dovrebbero così legale le loro fortune economiche alle loro effettive capacità certificate dall’ascolto e dal seguito popolare.
Finirebbe soprattutto la stagione del canone, una tassa odiosa che, come un’altra tassa odiosa, quella sulla casa, il professor Monti ci ha fatto trovare sotto l’albero, togliendosi la maschera da Babbo Natale per mostrare il suo vero volto da Mr. Scrooge.


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23 dicembre 2011

A Natale siamo tutti più buoni

In questo Natale 2011, prodromico ad una grande rapina ai danni miei e di tutti i cittadini Italiani, è francamente difficile essere “più buoni”.
Perché dovrei esserlo con chi vorrebbe rapinarmi la casa e i risparmi ?
Perché dovrei esserlo con chi vuole continuare a sperperare nel pubblico i miei risparmi ora trasformati in tasse ?
Perché dovrei esserlo con chi ha svenduto la Sovranità e l’Indipendenza  della mia Patria e vorrebbe fare altrettanto con la sua Identità Nazionale ?
Perché dovrei esserlo con chi ha rubato il mio voto ?
Perché dovrei esserlo con chi ha fatto strame delle regole democratiche secondo le quali governa chi vince le elezioni e non chi non si è mai sottoposto al voto del Popolo ?
Perché dovrei esserlo con chi vorrebbe impormi non solo un modello di vita, ma anche cosa pensare, cosa dire, quali Ideali sostenere ?
Perché dovrei esserlo con chi vorrebbe impormi di dire “buone feste” e non “Buon Natale” ?
Perché dovrei esserlo con chi non vuole nelle mense il cibo tradizionale della nostra terra solo per “rispetto” nei confronti dei nuovi arrivati (e dovrebbero invece adattarsi loro a noi, non noi a loro !) ?
Perché dovrei esserlo con chi, in sostanza, non rispetta la mia sfera privata, interferendo in continuazione con la mia vita ?
Ma a Natale SIAMO tutti più buoni.
Quindi rimando ad altra occasione l’augurio, per chi ha gioito del rovesciamento del Governo Berlusconi, di tenersi Monti e la Fornero tutta la vita senza riuscire a far quadrare i conti personali ed auguro, invece, a tutti

Buon Natale !

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22 dicembre 2011

Solidarietà a Gianfranco de Turris

Gianfranco de Turris è un mite e colto signore che è macchiato da un peccato originale e da uno mortale.
Il peccato originale è di essere sempre stato di Destra, senza averlo nascosto.
Il peccato mortale è di aver scritto la prefazione al libro che Gianluca Casseri, quello che ha recentemente sparato ad un gruppo di senegalesi, uccidendone due, prima di suicidarsi, aveva scritto e pubblicato a confutazione delle tesi di Eco sui Protocolli di Sion (il documento posto a base, sostengono alcuni, della persecuzione contro gli ebrei perchè documenterebbe il loro complotto per dominare il mondo).
Gianfranco de Turris è (o forse era, potrebbe anche essere andato in pensione) un redattore del giornale radio rai, sezione cultura.
Collabora a Il Giornale (ecco un altro peccato mortale …) ed è appassionato ed esperto di fantascienza e fantasy.
Mi ricordo, sin da ragazzino, la sua firma assieme a quella di Sebastiano Fusco, su tante recensioni e commenti di libri e film del genere cui sono anche io appassionato.
Una così colta persona, preoccupata di analizzare, studiare, commentare, discutere, si è trovata nel centro del mirino da parte della sinistra più o meno becera (non c’è differenza) anche in quell’ambiente che lui tanto ama.
E’ stato additato come un ispiratore, se non complice, del crimine commesso dal Casseri e la sinistra ha decretato la fatwa contro de Turris.
Quella stessa sinistra che è stata presa dal ballo di San Vito perché in un forum sono stati pubblicati nomi di persone che sostengono l’immigrazione, ma quando si tratta di predisporre liste di proscrizione contro chi non la pensa "politicamente corretto" non fa una piega.
Il tentativo di intimidire de Turris è nel solco di quelle leggi repressive della libertà di opinione, pensiero, stampa, introdotte dalla Scelba, proseguite con la Mancino e che i talebani del politicamente corretto, i fondamentalisti del buonismo, gli inquisitori rossi, vorrebbero completare con la trasformazione in reato (o aggravante) della cosiddetta “omofobia” o tendenti a considerare reato ogni analisi critica verso le vicende della seconda guerra mondiale conosciute sotto il nome di “Olocausto”.
In sostanza de Turris è il prototipo del libero pensatore cui imporre il “politicamente corretto”, il pensiero unico, la tirannia del banale e della forma.
Per questo motivo solidarizzo totalmente con Gianfranco de Turris, come già ieri per parte sua ha fatto Il Culturista  , perché noi Uomini Liberi non possiamo rinunciare a pensare con la nostra testa, in base alla nostra esperienza, alle nostre conoscenze e nel rispetto dei nostri Ideali.

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21 dicembre 2011

La democrazia non è sospesa. E' fallita

Sempre più spesso i telegiornali ed i quotidiani riportano i sermoni di Napolitano come, prima di lui, di Ciampi e Scalfaro.
Purtroppo non è possibile ignorarli, perché si possono saltare gli articoli che parlano di Napolitano, si può evitare sistematicamente il messaggio di fine anno, ma il telegiornale, bene o male, lo si ascolta tutto, dalle vicende amorose delle dive del cinema fino a quello che dice Napolitano.
Ieri se n’è uscito con l’affermazione, excusatio non petita ..., che la democrazia non è sospesa.
Giustamente Berlusconi ha confermato che sì, non è sospesa, ma Monti rappresenta una anomalia.
Una anomalia, aggiungo io, che denota come la democrazia, è vero, non sia sospesa, ma sia fallita.
Almeno la democrazia come la conosciamo in Italia, consociativa, piena di tabù, di parole d’ordine, di veti e controveti, di immobilismo.
E’ un tipo di democrazia che, non decidendo, rinviando, scendendo a compromessi, provoca danni.
E’ una democrazia che concretizza la famosa frase del Duce, recentemente ripresa da Berlusconi, per cui “governare gli Italiani non è difficile, è inutile”.
E’ una democrazia malata terminale di assemblearismo.
E’ una democrazia che si rende ridicola soprattutto quando affida la propria apologia ai comunisti che della democrazia sono l’opposto e la negazione.
Leggo che Fini, dopo aver abbandonato tutte le sue precedenti idee, ha anche rinunciato all’idea presidenzialista e questo continua a (s)qualificare il personaggio, ma anche marcare l’involuzione del nostro sistema politico.
In Italia tra comitati, commissioni, doppi passaggi alle camere, consultazioni con sindacati, associazioni, consumatori, imprenditori, banchieri, economisti, circoli aziendali e della bocciofila, c’è sempre qualcosa da chiedere e qualcuno che verrebbe toccato da qualsiasi provvedimento, tanto da impedire di procedere speditamente con i provvedimenti necessari.
E’ la ragione per cui Berlusconi ha realizzato molto meno dello sforzo profuso, rinunciando anche ad alcune delle ottime idee di fondo del suo programma.
E’ la ragione per cui il Monti presidente del consiglio fa esattamente il contrario del Monti che sermoneggiava dalle comode colonne della compiacente stampa nazionale.
In Italia (e non solo) c’è bisogno di decidere e che le decisioni siano assunte da una persona sola, senza che debba venire a compromesso con gli altri cinquantanove milioni di Italiani.
La democrazia, come sempre, non è immutata e immutabile, ma deve evolvere con il progresso dei tempi e delle circostanze per essere efficace e funzionale.
Diversamente porterebbe a valutare altri sistemi come più degni e produttivi.
La democrazia in Atene non è certo quella che ha caratterizzato l’europa occidentale negli anni della guerra fredda ed oggi, con la velocita di decisioni, di comunicazioni, di risposta, non può essere quella lenta, burocratica e farraginosa delle due camere che decidono sulle stesse materie, del proporzionalismo assembleare, dei presidenti della repubblica eletti da un sinedrio ristretto (talvolta a dubbio di legittimità) che strologano senza responsabilità e dei presidenti del consiglio eletti sostanzialmente dal Popolo che non hanno poteri decisionali ma solo responsabilità e vengono rovesciati dalla congiura di palazzo dei notabili.
Chi vince le elezioni deve decidere, senza se e senza ma.
Diversamente la democrazia è fallita e sarebbe meglio l’assenza di governo come è stato in Belgio per quasi due anni (farebbe meno danni) , perché “governare gli Italiani non è difficile, è inutile”.


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