Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

01 aprile 2018

Pasqua in Israele


Abbiamo assistito una settimana fa alla gazzarra della sinistra a Parigi che ha costretto Marine Le Pen (colpevole di aver offerto solidarietà) ad abbandonare la manifestazione a difesa degli ebrei e contro l'antisemitismo, che ora dobbiamo registrare la analoga gazzarra dei comentatori di sinistra contro la difesa dei confini nazionali attivata (giustamente) da Israele.
Non ho dubbi che la sinistra, qualora decine di migliaia di immigrati cercassero di sbarcare in Italia, non opporrebbe alcuna resistenza, come nel "Campo dei santi".
Ma, per loro fortuna, gli israeliani non sono governati da imbelli cattocomunisti e i loro confini li difendono, eccome !.
Così abbiamo il paradosso di marciatori che cacciano da un corteo contro l'antisemitismo un partito "reo" di essere considerato (ma solo a parole, non esistendo alcun fatto di violenza ad esso imputabile) affine al nazionalsocialismo e, nel contempo, nei fatti, gli stessi soggetti che vorrebbero dare campo libero a chi si propone di distruggere lo stato di Israele, agendo con violenza per perseguire tale scopo.
E c'è pure chi abbocca !
Scommetto però che se, analogamente ai palestinesi, organizzassimo una nostra "marcia del ritorno" per riprenderci Fiume,Pola, l'Istria e la Dalmazia, il governo scaduto cattocomunista farebbe emergere il suo dna stalinista e ci fermerebbe con la forza molto prima del confine sloveno.
Buona Pasqua.



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31 marzo 2018

Assistenzialismo e incentivazione


Ieri interessante trasmissione per Radio anch'io sul reddito di cittadinanza proposto dai grillini e reddito di avviamento al lavoro della Lega.
Tra gli intervenuti Armando Siri, teorico della tassa piatta e ora senatore leghista che ha ben argomentato, facendo risaltare la differenza tra un assistenzialismo fine a se stesso, senza prospettive e che drena solo risorse e un sistema di protezione che mette le persone che vogliano effettivamente lavorare nella condizione di poter intraprendere una attività avendo comunque un paracadute.
Alle obiezioni della conduttrice Siri ha ben risposto, anche se avrei preferito che, oltre a spiegare e argomentare fosse stato più diretto chiedendo a sua volta: ma lei vorrebbe che mantenessimo a vita chi non lavora ?
Perché questo è una delle due differenze sostanziali (l'altra è l'esclusione esplicita degli immigrati dal programma).
Da una parte chi irretisce dando ad intendere che si possa percepire un reddito senza lavorare, invece di ottenere un aiuto (da restituire, come un prestito d'onore) nel tempo occorrente per trovarne uno o per intraprendere un'autonoma attività imprenditoriale.
È evidente che il primo approccio non è un progetto che possa avere un futuro, mentre il secondo è un inizio verso una progressiva riduzione di ogni forma di assistenzialismo.
È uno dei problemi nella formazione di un governo populista, per il quale Salvini e Di Maio dovranno trovare una soluzione che non scarichi su una parte degli Italiani il perenne mantenimento di un'altra parte.
E su tale soluzione ambedue si giocano molto della loro credibilità e del loro consenso.
A prescindere dall'unione sovietica europea le cui invettive e moniti devono essere considerati solo carta straccia.



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30 marzo 2018

Inutile cercare una unità che non vogliono


La vicenda di Marine Le Pen che, con un gesto di conciliazione e di solidarietà voleva partecipare al corteo contro l'antisemitismo a Parigi dopo l'assassinio di una ebrea per mano di un musulmano e ne è stata cacciata, ci dice molto sui marciatoori della domenica.
Inutile ricercare una conciliazione o una unità di valori che non vogliono.
Smettiamola di dire "vengo anch'io" per sentirci rispondere"no tu no".
Qualunque cosa accada, si facciano le loro manifestazioni e combattano le loro battaglie.
Tanti auguri, non ci volete ? Noi resteremo a guardare.






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29 marzo 2018

Una poltrona per due: si può fare


Se la narrazione della stampa e informazione di regime fosse affidabile, dovremmo pensare che l'intesa tra Centro Destra e Movimento 5 Stelle si sia arenata sul nome del futuro premier: Salvini o Di Maio ?
Ma dov'e il problema?
I vincitori sono due e ambedue vantano titoli (voti popolari) per palazzo Chigi e, allora, ci vadano entrambi.
Senza pindarici voli della fantasia costituzionale tipo la modifica in senso consolare della forma di governo (non sarebbe comunque una cattiva idea, ma di lunga gestazione), ma con qualcosa già sperimentato sia in Italia che all'estero.
Nel 1983 le elezioni diedero una unica possibilità di governo tra democristiani, socialisti e laici.
Ma il socialista Craxi punto i piedi perche voleva essere lui il presidente.
Così lui e De Mita fecero l'accordo per esserlo ciascuno per metà legislatura (ma Craxi non mantenne la parola sino alla fine e la legislatura finì anticipatamente).
Più coerentemente, un decennio dopo e tre lustri fa, in Germania per fare la grande coalizione si accordarono per spartirsi il cancellierato a metà legislatura.
Così Schroeder e la Merkel ebbero ognuno l'onore nella medesima legislatura.
Il problema, semmai, è fidarsi che chi lo farà per primo, dopo 30 mesi sia disponibile a farsi da parte ed a sostenere per tutti gli altri 30 mesi l'altro.
Ma Salvini e Di Maio si sono reciprocamente accreditati di essere affidabili e a me interessa che aboliscano la Fornero, caccino i clandestini, ci diano più sicurezza e ci abbassino sensibilmente le tasse.
Il tutto con un contorno di "vaffa" (anche se Grillo dice che non sono più di moda) all'unione sovietica europea, a Parigi e a Berlino.






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28 marzo 2018

Fate presto !


Sette anni fa, il quotidiano degli industriali, uscì con un titolo cubitale "Fate presto!" per demolire il governo Berlusconi, rendendosi così complice del complotto ordito dall'unione sovietica europea e portato avanti dal duo Merkel-Sarkozy, con il risultato di aggravare la situazione con quattro governi raffazzonati, tassatori, sudditi di Bruxelles e complici dell'invasione immigratoria.
Quel "Fate presto!" voleva rappresentare la "responsabilità" di chi sollecita una classe politica paludata e curiale a darsi una mossa perchè era necessario intervenire per il bene della Nazione.
Oggi le cose non sono cambiate, semmai sono peggiorate.
Rispetto a sette anni fa è aumentata la disoccupazione, è aumentato il debito pubblico, sono aumentati in modo esponenziale i clandestini arrivati e in arrivo, è aumentata la povertà, il disagio sociale, è aumentata l'interferenza di Bruxelles sulle nostre questioni, siamo ancor meno sovrani come dimostrano le sciocche espulsioni di diplomatici russi e la cessione di miglia del nostro mare alla Francia.
Però nessuno grida "fate presto !", anzi quel signore dalla chioma bianca e dalla pronuncia da gatto Silvestro che hanno messo al Quirinale, dopo l'elezione dei presidenti delle camere del 24 marzo, si prende dieci giorni di riposo senza iniziare le consultazioni.
Eppure nessuno grida "fate presto!".
Chissà perchè.
Come noto io sono un grande estimatore di Giulio Andreotti e, quindi, penso male anche se faccio peccato.
Non sarà mica che pensano, ritardando i tempi, di avvolgere Lega, Fratelli d'Italia e Movimento Cinque Stelle in una tela soporifera per renderli più simili ai loro cari partiti puniti dagli elettori ?
I segnali ci sono tutti.
Le televisioni e i quotidiani, incuranti dell'esito del voto, continuano ad invitare i soliti parrucconi (accademici, economisti, giornalisti, esperti ...) che, con una faccia di bronzo incredibile, senza una piega rispetto alle loro previsioni sbagliate, tornano a pontificare con arroganza e boria, dicendoci cosa Salvini e Di Maio devono fare e perchè saranno "costretti".
Beh, allora io dico a Salvini e Di Maio, fate presto, se potete, ma fate bene, che è meglio di fare presto, perchè c'è da riprendersi l'Italia.
C'è da restituire agli Italiani l'orgoglio di essere Italiani e la dignità di comandare in casa propria, mandando a quel paese Bruxelles, Berlino, Parigi, come hanno giustamente fatto gli Inglesi.
C'è da bonificare il territorio dai clandestini dopo averne fermato gli ulteriori arrivi.
C'è da restituire dignità agli anziani che possano andare in pensione, con un reddito decente, ad una età che non sia solo l'anticamera del cimitero.
C'è da ridurre l'invadenza dello stato nelle nostre tasche e c'è da ripristinare la volontà di combattere per garantire la nostra sicurezza.
C'è da ricostruire l'Italia e non lo si può fare con la fretta.
Fate presto, se potete, ma soprattutto fate bene !




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27 marzo 2018

Reagire all'ignorante arroganza dei burocrati dell'unione sovietica europea


Quando si leggono articoli come questo, non si può che auspicare un governo tra Lega, Fratelli d'Italia e Movimento cinque stelle che mandi a quel paese l'unione sovietica europea, Draghi, Juncker e tutto il suo politburo, per fare esattamente il contrario di ciò che costoro auspicano.
Quando, dopo i sacrifici e la crescente povertà, unita ad un disprezzo verso la dignità umana, soprattutto dei più anziani, che non ha paragoni, un organismo sovranazionale si permette di auspicare un ulteriore innalzamento dell'età della pensione, allora vuol dire che con quell'organismo non dobbiamo più avere nulla a che spartire.
L'unica scelta dignitosa, rispettosa per il Popolo e la Nazione Italiana è uscirne.
Via dall'europa, via dall'euro e riprendiamoci la nostra piena Sovranità, battendo moneta e realizzando leggi che siano rispettose della nostra Gente.
E non credo di essere l'unico ad avere questa reazione, a dimostrazione che oltre ad essere boriosi e arroganti, quelli che pensano di calpestare la dignità di un Popolo sono anche ignoranti, perchè non sanno preventivare le reazioni.
Sono gli stessi che ci impongono di accogliere milioni di immigrati e blaterano contro la Russia, unico stato identitario d'europa.
E poi si guardano smarriti perchè alle elezioni i partiti "populisti" hanno preso la maggioranza assoluta in voti e in seggi.






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26 marzo 2018

La marcia degli smidollati


La marcia di sabato contro le armi a Washington e altre città degli Stati Uniti, con la estasiata copertura mediatica di giornali e televisioni servi di regime, è la plastica rappresentazione della decadenza di una razza, di una nazione, di una civiltà.
Quegli ignari giovani che hanno marciato contro le armi si sono lasciati irretire dalla propaganda della resa, così guardano al dito (le armi) e non alla Luna (la sicurezza).
La incultura del pacifismo ci condurrà sempre più rapidamente verso la sottomissione nei confronti di gente che non è in grado capire le tante parole soavemente angeliche che vengono pronunciate nel nome della "pace".
I criminali non hanno scrupoli, non hanno coscienza e non hanno remore a procurarsi armi anche quando le leggi, come in Italia, lo vieterebbero.
Rinunciare alla libertà del Secondo Emendamento, sarebbe esiziale per gli Stati Uniti e non è un caso che in prima fila alla manifestazione di Washington ci fosse uno come George Clooney con la moglie, tipica coppia socialisteggiante della "alta" società statunitense che, come tutte le "alte" società nelle varie civiltà che si sono succedute è la prima ad arrendersi, a sottomettersi.
Senza combattere.
Invece dobbiamo imparare o reimparare a combattere per far valere i nostri diritti, difendere non solo la nostra proprietà, la nostra famiglia, le nostre vite, ma anche quelle dei nostri vicini.
Oggi come oggi io NON INTERVERREI se vedessi aggredire una donna.
Non interverrei perchè la prima regola dei soccorritori è quello di accorrere in sicurezza e non si affronta una bestia, chre sicuramente ha anche un'arma, un coltello se non una pistola, a mani nude.
Se, invece, avessi la possibilità di possedere e portare armi, non avrei alcuna remora ad affrontare un soggetto violento, pur ipotizzando che anche lui possa essere armato perchè in questo caso sarebbe un confronto alla pari.
Nulla valgono le lamentele, che talvolta si sono lette nei giornali "ha urlato, ma nessun passante è accorso" perchè la colpa non è dei passanti, ma di uno stato che non ci consente di difenderci e non è neppure presente per farlo al posto nostro e, per di più, quando qualcuno si difende, perseguita e processa la vittima .
Così a nulla vale la marcia di Washington perchè sarebbe solo un incentivo al disarmo degli onesti, mentre chi vuole delinquere lo farebbe comunque, trovando ogni opportunità di imbracciare armi che, con una legge che limitasse la possibilità per gli onesti di portarle, gli darebbe ancora più facilità di azione.
Non è con la resa che ci garantiamo un futuro di Benessere, Sicurezza e Libertà.



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25 marzo 2018

Adesso un governo di minoranza che porti alle urne


Tutto è bene, ciò che finisce bene.
Il Centro Destra, che sembrava defunto dopo l'impuntatura di Berlusconi ancora una volta mal consigliato dal suo "cerchio magico" dei Letta, Confalonieri, Brunetta, ha ritrovato la via che è quella del buon senso, pretesa da tutti i suoi elettori, che si siano espressi per la Lega, Fratelli d'Italia o Forza Italia.
Magistrale la conduzione politica di Salvini che ha sventato una possibile presidenza ai perdenti cattocomunisti e ha rispettato il volere espresso dal popolo, con una presidenza ai cinque stelle ed una al Centro Destra: più garanzia di così non si poteva fare.
Una nota di merito alla Meloni, fine, coerente e capace politica per la quale si apre la prospettiva di essere il ViceLeader del Centro Destra, che è riuscita a riunire nuovamente il Centro Destra, chiarendo le posizioni di Berlusconi e Salvini e dimostrando quanto sia importante una "terza gamba" che possa essere il collante tra i due maggiori partiti della coalizione.
I cattocomunisti non sono fuori dai giochi perchè uno dei loro, Mattarella, ha ora in mano il pallino del governo, ma devono segnare il passo.
Mi dispiace, tanto, che per raggiungere questo risultato Salvini abbia bruciato la candidatura di una degnissima persona come la Bernini che ora merita, assolutamente: merita !, un ministero di primo piano.
Perchè adesso tocca al governo e il nodo è ancora più intricato.
Non mi ripeto sulle incompatibilità tra cinque stelle e Centro Destra su temi di primo piano come le tasse, l'assistenzialismo, la sicurezza, l'immigrazione e confermo la mia opinione che troppo poco, per un governo tra le due forze vincitrici delle elezioni, sarebbe l'abolizione della Fornero e un atteggiamento non più servile verso Bruxelles.
L'importante, comunque, è rifiutare ogni tipo di compromesso o di accordo con il pci/pds/ds/pd, quello sì totalmente inconciliabile con il Centro Destra.
Si può, al massimo, considerare l'acquisizione di qualche voto da elementi sparsi, incautamente eletti dai cattocomunisti, ma certo non sedersi ad un tavolo per la lista dei ministri o un programma ancorchè minimale.
E con ugual forza è da rifiutare ogni sostegno ad un governo di un "tecnico", di una "riserva dello stato" che, tradotto dal linguaggio curiale del potere, significherebbe un suddito di Bruxelles come sarebbero la Bonino, Draghi o simil figure.
Abbiamo bisogno di un governo politico che si proponga di realizzare un programma politico e, se fosse sfiduciato, ci portasse alle urne a giugno.
L'unica strada, quindi, che Mattarella può percorrere per evitare forzature napolitane e rispettare il volere degli elettori è conferire l'incarico a Salvini perchè proponga un governo alle camere.
Un governo minoritario, un governo che navigherebbe a vista con l'astensione dei cinque stelle o di una parte di loro e di qualche eletto cattocomunista maggiormente responsabile (o solo maggiormente interessato a non affrontare subito una nuova campagna elettorale).
Un governo che dovrebbe mettere in cantiere un ritocco alla legge elettorale, l'abolizione della Fornero, la riduzione delle tasse, il blocco dell'invasione degli immigrati come primi atti.
Se il parlamento gli consentirà di procedere, allora bene, diversamente si voti a giugno.
E che l'incarico debba andare a Salvini lo dice la logica dei numeri, visto che al Centro Destra, per raggiungere la maggioranza, mancano solo 50 voti alla camera e 25 al senato, mentre ai cinque stelle ne occorrerebbero il doppio.
Ma dopo l'operazione delle presidenze delle camere il Centro Destra sa di aver trovato un nuovo Leader, capace e competente, che è riuscito a sbloccare una situazione con una votazione in meno di quella occorsa nella scorsa legislatura per eleggere Grasso e la Boldrini (che bello che non siano più "cariche istituzionali" !) e consentendo al vecchio Leader di uscirne senza umiliazioni, visto che la Casellati è una di Forza Italia della prima ora.
Un'ultima annotazione.
Spero che la Casellati ci risparmi, dopo l'inevitabile e anche giusta rivendicazione del dopo elezione, la retorica femminista della "prima donna presidentessa del senato", perchè di Boldrini ne abbiamo avuta una per cinque anni e ci basterà per i prossimi cinquanta anni.





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24 marzo 2018

Bisogna tornare subito al voto


I politici italiani si sono stracciati le vesti per indurci a non astenerci alle elezioni e adesso eleggono la scheda bianca alla presidenza delle camere.
Era meglio quando, non avendo accordi, votavano i cosiddetti "candidati di bandiera".
Detto questo e ricordato che personalmente non gradisco Romani perchè lo troppo troppo esecutore della politica di Berlusconi il cui retropensiero, ormai è evidente, contrasta con il sentimento anticomunista dei suoi stessi elettori, credo abbia ragione la Meloni nel dire che ci sono impuntature anche infantili.
Tutti quelli che hanno avuto la possibilità di candidarsi e poi sono stati eletti, sono legittimati a ricoprire ogni incarico, perchè non si può concedere ai magistrati il diritto di veto che prevalga sulla volontà popolare.
Ugualmente, il leader di Forza Italia è Berlusconi e rifiutarsi di incontrarlo è una mossa decisamente infantile, da bamboccioni.
Sono anche dell'idea che, per come sono andate le elezioni, è giusto che i 5 stelle presiedano una camera e che siano loro stessi a scegliere il loro candidato.
Altrettanto dicasi per la coalizione di Centro Destra (la più votata) e nessuno deve interferire sulle sue scelte e se all'interno della coalizione si stabilisce che la presidenza vada a Forza Italia è legittimo che il presidente del senato sia di Forza Italia.
La intelligente mossa di Salvini storna il pericolo che il Centro Destra rimanga escluso dalla presidenza delle camere e la reazione inconsulta di Berlusconi accresce i sospetti di un gioco di sponda con i cattocomunisti.
Da subito infatti Berlusconi ha indicato nelle trattative con il pci/pds/ds/pd la strada da percorrere e la sua impuntatura sul nome di Romani è sospetta, soprattutto se porta ad escludere la possibilità che sul degnissimo nome della Bernini si raggiunga una maggioranza.
L'impuntatura di Berlusconi porterebbe a far rientrare in gioco i cattocomunisti con un loro candidato, votato dai grillini, così che si porrebbero le basi di un governo che escluderebbe il Centro Destra, dando a Berlusconi la possibilità di "riprendersi" la leadership accusando Salvini di non aver saputo condurre le trattative quando sarebbe stato proprio lui a remare contro.
Con la scelta di votare la Bernini, i grillini sono con le spalle al muro al punto da porre le basi per una legislatura di tipo costituente tra le forze che hanno vinto le elezioni e non sono disponibili a fare da scendiletto alle consorterie affaristico e finanziarie e, infatti, i primi a dire che non l'avrebbero votata sono stati proprio i cattocomunisti del pci/pds/ds/pd.
Mi auguro che la notte porti consiglio e domani, alla terza votazione, si concentrino i voti del Centro Destra unito e dei grillini sulla Bernini.
Ma se così non fosse, allora Salvini dovrebbe insistere sulla Bernini, anche a costo di rompere con Berlusconi e sono convinto che molti senatori e deputati di Forza Italia abbandonerebbero, definitivamente, il vecchio leader.
Ma la presidenza delle camere è solo un antipasto, perchè la portata principale è il governo.
E allora quale è la possibilità che le tre forze presenti in parlamento (grillini, Centro Destra e cattocomunisti) possano individuare un programma comune ?
Inesistente.
I loro progetti sono inconciliabili e impermeabili.
Qualche singolo provvedimento può trovare consenso, specialmente su alcuni punti (no euro, abolizione della Fornero) ma il primo passaggio è la fiducia, senza la quale non si possono realizzare neppure le leggi condivise, con maggioranze variabili.
E la fiducia come può essere concessa quando il programma complessivo di qualunque forza si scontra con quello delle altre due ?
Non si può.
Per non parlare dell'aspetto ideologico che rappresenta non un orpello fine a se stesso, ma è la rappresentazione di un progetto di società con Valori che, se non sono comuni (e non sono comuni tra le tre forze) non può che impedire qualsiasi accordo.
Personalmente (ma ritengo che gran parte di quel 37% che ha votato Centro Destra la pensi come me) dico MAI a qualsiasi compromesso con i cattocomunisti di Renzi, della Boldrini, della Bonino, di Martina, ma anche di Casini e Franceschini.
Immigrazione, tasse, europa, sicurezza, legittima difesa, Fornero, tutto ci divide, non abbiamo nulla in comune.
Altrettanto dico verso i cinque stelle, anche se su singoli aspetti potremmo essere d'accordo (Fornero, europa) su altre questioni, ugualmente e più rilevanti siamo in totale conflitto.
Penso all'immigrazione con i cinque stelle che votarono per abolire il reato di clandestinità o alle tasse che vorrebbero aumentare per elargire il reddito di cittadinanza, svilendo il lavoro che è, invece, un Valore.
Se non fossimo ormai ben oltre l'orlo del burrone, preferirei un governo tra i cattocomunisti e i cinque stelle così che, realizzando leggi profondamente invise al sentimento degli Italiani, realizzerebbero la miglior propaganda a favore del Centro Destra per le prossime elezioni che, però, si terrebbero fra cinque anni, quando probabilmente i cattocomunisti e i grillini si sarebbero venduti tutto della Sovranità e del patrimonio residuo dell'Italia.
Non resta quindi che votare a giugno e, se necessario, tornare a votare a ottobre, poi ancora a febbraio, finchè non ci sarà una maggioranza coerente con il progetto governativo, senza compromessi.
L'unico atto che si chiede a Mattarella prima di sciogliere le camere è conferire l'incarico di formare il nuovo governo a Salvini che si presenterebbe alle camere con il programma del Centro Destra senza ottenere la fiducia.
Al limite si potrebbe, rapidamente, porre dei correttivi, anche a colpi di maggioranza tra Centro Destra e 5 stelle, alla legge elettorale, il tutto in pochi giorni, per realizzare una legge che dia un congruo premio di maggioranza a chi conquistasse la maggioranza relativa dei voti.
E si andrebbe alle urne con un governo diverso da quello di Gentiloni che ha già fatto troppi danni.
Un appuntamento dove il movimento cinque stelle dovrebbe mangiarsi quel che resta del pci/pds/ds/pd e la Lega lanciare un'opa su Forza Italia.
E si andrebbe verso un bipolarismo netto e produttivo.




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23 marzo 2018

Ma quale Facebook !


E' un gran parlare sulla stampa, per radio e televisione della vicenda relativa ai milioni di dati di cui Facebook in qualche modo ha consentito l'utilizzo.
Non vedo dove sia il problema.
E' vero che io non sono iscritto a quella roba che chiamano social media (nè Facebook, nè Twitter e neppure a What's up) ma le ricerche su internet le faccio e da tempo mi sono accorto che vengono utilizzate per mandarmi messaggi pubblicitari.
Ad esempio, un annetto fa ho fatto una ricerca per una di quelle "cantinette" a mobile, da collegare all'energia elettrica, per mantenere costante la temperatura delle bottiglie di vino e per mesi dopo ho ricevuto continue fotografie e indicazioni di dove poterle trovare.
Non per questo ho comprato in modo compulsivo.
Analogamente valga per la politica.
Una campagna elettorale serve per influenzare le scelte, sennò a cosa servirebbe ?
Una volta c'erano i manifesti, le immagini di Garibaldi sul simbolo elettorale che venivano vendute alle vecchiette come l'immagine del Cristo, la sigla MSI come "Maria Santissima Immacolata", gli striscioni appesi da una casa all'altra, i manifesti, gli spot televisivi.
Adesso c'è una raccolta scientifica di dati che NON E', come ho scioccamente sentito dire in televisione, "furto di identità".
Quello è ben altro, è quando qualcuno si spaccia per noi e in quel modo truffa il prossimo.
Qui non vi è alcun furto, alcun inganno, alcuna truffa.
Qui, semplicemente, vengono inviati messaggi in base alle abitudine, alle simpatie, alle preferenze dimostrate nel frequentare la rete.
Del resto se uno mette in rete le sue fotografie e racconta la rava e la fava di quello che fa da quando si alza a quando torna a dormire, vuol dire che non ha alcuna riservatezza da proteggere.
E se uno maggiorenne che, in quanto tale, è considerato maturo al punto da guidare una automobile e votare, non è in grado di filtrare i messaggi che gli arrivano, allora sarebbe da ripensare la democrazia a suffragio universale.
In realtà, come sempre, gli sconfitti cercano mille scuse per motivare la loro sconfitta e la sinistra è campionessa di manipolazioni giustificative.
Non è colpa mia se ho perso, è colpa di Facebook che ha venduto i dati degli elettori che a loro volta si sono fatti menare per il naso da quegli sporchi fassisti, razzisti, populisti, omofobi, sessisti, xenofobi di destra che hanno votato la Brexit, Trump, Grillo e Salvini ...



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