E' un gran parlare sulla stampa, per radio e televisione della vicenda relativa ai milioni di dati di cui Facebook in qualche modo ha consentito l'utilizzo.
Non vedo dove sia il problema.
E' vero che io non sono iscritto a quella roba che chiamano social media (nè Facebook, nè Twitter e neppure a What's up) ma le ricerche su internet le faccio e da tempo mi sono accorto che vengono utilizzate per mandarmi messaggi pubblicitari.
Ad esempio, un annetto fa ho fatto una ricerca per una di quelle "cantinette" a mobile, da collegare all'energia elettrica, per mantenere costante la temperatura delle bottiglie di vino e per mesi dopo ho ricevuto continue fotografie e indicazioni di dove poterle trovare.
Non per questo ho comprato in modo compulsivo.
Analogamente valga per la politica.
Una campagna elettorale serve per influenzare le scelte, sennò a cosa servirebbe ?
Una volta c'erano i manifesti, le immagini di Garibaldi sul simbolo elettorale che venivano vendute alle vecchiette come l'immagine del Cristo, la sigla MSI come "Maria Santissima Immacolata", gli striscioni appesi da una casa all'altra, i manifesti, gli spot televisivi.
Adesso c'è una raccolta scientifica di dati che NON E', come ho scioccamente sentito dire in televisione, "furto di identità".
Quello è ben altro, è quando qualcuno si spaccia per noi e in quel modo truffa il prossimo.
Qui non vi è alcun furto, alcun inganno, alcuna truffa.
Qui, semplicemente, vengono inviati messaggi in base alle abitudine, alle simpatie, alle preferenze dimostrate nel frequentare la rete.
Del resto se uno mette in rete le sue fotografie e racconta la rava e la fava di quello che fa da quando si alza a quando torna a dormire, vuol dire che non ha alcuna riservatezza da proteggere.
E se uno maggiorenne che, in quanto tale, è considerato maturo al punto da guidare una automobile e votare, non è in grado di filtrare i messaggi che gli arrivano, allora sarebbe da ripensare la democrazia a suffragio universale.
In realtà, come sempre, gli sconfitti cercano mille scuse per motivare la loro sconfitta e la sinistra è campionessa di manipolazioni giustificative.
Non è colpa mia se ho perso, è colpa di Facebook che ha venduto i dati degli elettori che a loro volta si sono fatti menare per il naso da quegli sporchi fassisti, razzisti, populisti, omofobi, sessisti, xenofobi di destra che hanno votato la Brexit, Trump, Grillo e Salvini ...
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