Se la narrazione della stampa e informazione di regime fosse affidabile, dovremmo pensare che l'intesa tra Centro Destra e Movimento 5 Stelle si sia arenata sul nome del futuro premier: Salvini o Di Maio ?
Ma dov'e il problema?
I vincitori sono due e ambedue vantano titoli (voti popolari) per palazzo Chigi e, allora, ci vadano entrambi.
Senza pindarici voli della fantasia costituzionale tipo la modifica in senso consolare della forma di governo (non sarebbe comunque una cattiva idea, ma di lunga gestazione), ma con qualcosa già sperimentato sia in Italia che all'estero.
Nel 1983 le elezioni diedero una unica possibilità di governo tra democristiani, socialisti e laici.
Ma il socialista Craxi punto i piedi perche voleva essere lui il presidente.
Così lui e De Mita fecero l'accordo per esserlo ciascuno per metà legislatura (ma Craxi non mantenne la parola sino alla fine e la legislatura finì anticipatamente).
Più coerentemente, un decennio dopo e tre lustri fa, in Germania per fare la grande coalizione si accordarono per spartirsi il cancellierato a metà legislatura.
Così Schroeder e la Merkel ebbero ognuno l'onore nella medesima legislatura.
Il problema, semmai, è fidarsi che chi lo farà per primo, dopo 30 mesi sia disponibile a farsi da parte ed a sostenere per tutti gli altri 30 mesi l'altro.
Ma Salvini e Di Maio si sono reciprocamente accreditati di essere affidabili e a me interessa che aboliscano la Fornero, caccino i clandestini, ci diano più sicurezza e ci abbassino sensibilmente le tasse.
Il tutto con un contorno di "vaffa" (anche se Grillo dice che non sono più di moda) all'unione sovietica europea, a Parigi e a Berlino.
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