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18 luglio 2006

Israele è in guerra anche per noi


Ieri ne Il Giornale abbiamo potuto leggere due articoli illuminanti sulla situazione mediorientale.
Il fondo di Guzzanti e l’intervista al sindaco di Haifa.
Due articoli che abbiamo con soddisfazione notato hanno accantonato ogni scoria di “politically correct” e si sono schierati, come è giusto che si schierino gli Occidentali.
Israele è in guerra anche per noi europei, italiani, francesi, inglesi, tedeschi, tutti pronti ad alzare il ditino alla Scalfaro per litanie moraliste sui presunti eccessi della reazione.
Se Israele è stata costretta a questa reazione la colpa è dell’europa che continua a finanziare i terroristi, foraggiando le casse palestinesi.
Se Israele è stata costretta a questa reazione la colpa è dell’europa debole davanti alle minacce terroriste musulmane e prona davanti al petrolio dei beduini.
Gli hetzbollah non sono combattenti per liberare una terra, ma sono terroristi che voglio spazzare via, come è sempre stato dal 1948 ad oggi, lo Stato di Israele, l’unica nazione democratica del medio oriente, avamposto della Civiltà in quelle lande desolate.
E’ ridicolo leggere le dichiarazioni roboanti di quel governo italiano sorretto (?) da una maggioranza (??) tale per (colpo di) mano dei verbali degli scrutini elettorali pieni di ombre e sospetti anche per i voti delle circoscrizioni estere.
Un “governo” che deve far intervenire le sue cariche istituzionali per cercare di ottenere la maggioranza sul rifinanziamento della missione in Afghanistan (e sventatamente la Casa delle Libertà è pronta a votare sopperendo alle mancanze della “maggioranza”) perché incalzato dai pacifinti che mai, come in questa occasione, si dimostrano proprio falsi propugnatori della pace.
Eh già, perché proprio coloro che scesero in piazza per puntellare Saddam contro la liberazione dell’Iraq per opera delle forze Anglo Americane, adesso sono i primi a voler inviare navi e truppe per difendere i terroristi perché dall’intervento ventilato dell’onu, gli unici a guadagnarci sarebbero gli hetzbollah che riuscirebbero a sopravvivere all'azione israeliana.
No, non ci si può riconoscere in chi tollera che i servitori dello Stato vengono cacciati in galera per aver difeso la nostra sicurezza in armonia con i servizi segreti alleati.
No, non ci si può riconoscere in chi vorrebbe mandare i nostri soldati non per estirpare il terrorismo, ma perché quei terroristi possano riorganizzarsi, protetti contro l'azione israeliana dalle forze di interposizione.
Israele è in guerra anche per noi e noi non possiamo che stare con Israele.

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3 commenti:

kalmha ha detto...

Bravo Massimo! :-)

Alla faccia di coloro che nascondono col colore rosso il loro antisemitismo addebitato, anche in questi giorni, alla destra.

Perla

p.s.: Chiedo scusa per i pasticci che da neofita sto combinando nell'aggregatore del Castello..:-) :-D

Otimaster ha detto...

Quello che la gente non capisce è che la reazione di Israele non è dovuta solo al rapimento dei soldati, ma alla violazione dei suoi confini unita al lancio di missili verso il suo interno perpetrata dalle milizie che trovano rifugio in Libano.
Purtroppo si preferisce far credere alla gente che Israele scatena una guerra per due soli uomini (cosa che ritengo più che giustificata), quando invece sta difendendo il suo popolo e la sovranità sul suo territorio.

kalmha ha detto...

Ciao Master!

Pubblicamente ti dico che nei miei pensieri rimani quello delle simpatiche serate del taglia e cuci! :-))

Un bacio alle tue donne

Perla