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09 luglio 2006

A chi il mondiale di calcio? A NOI !!!


C A M P I O N I !

L’Italia ha vinto il suo quarto titolo mondiale di calcio.
Una partita che, al di là dei singoli episodi, ha entusiasmato per il pathos che si porta dietro ogni finale di questo livello nella quale è impegnata la squadra Nazionale.
Un “bravo !” a tutti i giocatori, nessuno escluso, che hanno onorato la maglia azzurra, donandoci una vittoria che il 9 giugno nessuno di noi si aspettava o osava pronosticare.
Buffon, Cannavaro, Zambrotta,Grosso, Materazzi, Pirlo, Gattuso, Totti, Toni, Perrotta, Camoranesi, e ancora Nesta, Zaccardo, Barzagli, Oddo, Inzaghi, Gilardino, Iaquinta, Baroni, Del Piero, ma anche De Rossi (l’unico cui si potrebbe rimproverare un gesto antisportivo) e Peruzzi e Amelia, con la guida sicura di Marcello Lippi, giocatori e campioni che ci hanno regalato “notti magiche” … soprattutto le ultime due, con la vittoria contro Germania e Francia, sfatando anche la cabala avversa dei calci di rigore.
La partita, resterà comunque, con i suoi singoli episodi, nelle nostre menti ed ognuno di noi ripercorrerà e ricorderà quello che a lui è sembrato l’azione, il momento, il giocatore più importante.
Come sempre accade in questi momenti tornano in mente i precedenti mondiali che si sono vissuti.
Una vita, si potrebbe dire, cadenzata ogni quattro anni dal campionato del mondo di calcio, ad ogni edizione del quale è legato un ricordo, un fatto, un pezzo della esistenza di ciascuno di noi.
E se nel 1958 e nel 1962io c’era”, ma non posso ricordarmi nulla, per me si tratta di ben 11 mondiali, di cui 4 con l’Italia in finale.
Dal 1966 al 2006, 40 anni di calcio, dello sport più amato dagli Italiani, che è anche quello che suscita maggior odio e maggiori passioni: odi et amo, quare id faciam fortasse requiris recitava Catullo (non per il calcio, s’intende, ma per la sua adorata Lesbia) ma ben si può applicare anche al nostro sport.
40 anni, un periodo che, se ci riflettiamo un po’, significa una larga fetta della nostra vita.
40 anni in cui abbiamo visto passare mode e miti, presidenti e imperi.
40 anni nei quali si sono affollati tanti eventi pubblici e privati.
40 anni, qualcuno che allora c’era adesso non c’è più, anche dei propri cari, anche dei propri coetanei e amici alcuni dei quali in questo momento mi tornano in mente, come erano, come eravamo.
Ma anche 40 anni duranti i quali qualcuno che non c’era, adesso c’è, nel ciclo della vita che si rinnova e che alterna gioie e dolori: come nei mondiali dell’Italia ( e di tutti gli altri, s’intende).
Del 1966 e del 1970 ho già scritto , la delusione coreana e gli sfottò dei tedeschi che mi fecero amare l’Inghilterra, passione che non ho mai abbandonato e quattro anni dopo la notte da sogno della semifinale contro i tedeschi.
E poi il deludente 4-1 subito dal Brasile, che divenne proprietario definitivo della Rimet, nell’ultima occasione nella quale ci ritrovammo assieme tutti noi, ragazzi cresciuti assieme nello stesso quartiere, molti nella stessa classe delel elementari, delle medie e poi del liceo, gli stessi che 6 anni prima trepidarono e poi esultarono per la vittoria del Bologna nello spareggio scudetto contro l’Inter.
Eravamo un gruppo di calciofili, cresciuti tali grazie ad un campetto di fronte a casa che adesso appare piccolissimo, ma allora ci sembrava come il Maracanà.
Poi il 1974, pieno di speranze e ... rimandati a casa subito.
Era l’estate prima degli esami (di maturità) che avremmo affrontato nel 1975 e vedemmo le partite di campionato in gruppo, a casa dell’uno o dell’altro, dividendoci, una volta eliminata l’Italia, tra la sorpresa Olanda di Cruyff e Neeskens (con il suo calcio totale) e la Germania di Kaiser Franz che vinse la sua seconda coppa.
Per poi saltare all’Argentina del 1978, dove ritrovammo l’Italia che amavamo (e in finale gli olandesi trovarono ancora una volta i padroni di casa che li batterono: amaro destino quello degli “orange”).
1982: un nome su tutti. Paolo “Pablito” Rossi.
Certo, c’erano anche Zoff e Cabrini e il mastino Gentile … ma quei mondiali rimarranno per Rossi e per l’urlo di Tardelli in finale, contro i “poveri” tedeschi.
Anche allora una risposta “maschia” allo scandalo delle scommesse che due anni prima aveva persino visto le auto della polizia e dei carabinieri con i lampeggianti in campo all’ultima giornata.
1982: una consolazione per la retrocessione, la prima, del Bologna in serie “B”.
Nel 1986 speravamo, un bis del Mexico e nuvole di 16 anni prima, ma ci rimasero solo le nuvole: toccò all’Argentina del manovale Maratona bissare il successo del 1978.
Finiva tristemente il mondiale, mentre nel privato finiva un amore che si credeva duraturo.
1990: notti magiche, giocavamo in casa.
Un mondiale di successo … terminato in semifinale, eliminati ancora dall’Argentina che, però, dovette soccombere ad una Germania quadrata e che, libera dal “complesso Italia” riesce a rendere di più.
L’anno prima era caduto il muro di Berlino, una battaglia epocale, di Civiltà, era stata vinta.
Stati Uniti 1994: una finale che non perdemmo … ma la coppa finì in Brasile, per i rigori.
Che delusione !
Il mio privato vede il definitivo assestamento professionale.
Francia 1998.
60 anni dopo i francesi riescono ad agguantare quel titolo che, anche grazie all’Italia, persero in casa nel 1938.
Una brutta finale tra Francia e Brasile (praticamente il doppione dei quarti di quest’anno).
E pensare che ci avevamo creduto al punto da mettere in valigia, per una vacanza a Minorca, anche il Tricolore !
Per arrivare al 2002, i mondiali dell’arbitro Moreno, dove incontrammo un’altra Corea, con lo stesso esito finale del 1966.
Ed ora 2006: la quarta vittoria, dopo quelle del 1934, 1938 e 1982.
Bella, molto bella anche perché ottenuta contro una Francia che Starsandbars/Vandeaitaliana ha ben descritto per il suo passato spocchioso e che non ama l’Italia e la cui nazionale (si fa per dire, viste le origini dei calciatori che ne indossano la maglia) rappresenta, come ha illustrato Libero in un suo articolo ben documentato , gran parte di ciò che combatto in politica e l’opposto della società che vorrei vedere realizzata.
Una grande festa, una grande felicità, sperando di non dover aspettare altri 24 anni per poter nuovamente celebrare una vittoria della nostra Nazionale.


C A M P I O N I !

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16 commenti:

a man ha detto...

Sapevo di venire nel posto giusto per trovare una bella apertura per TQV! :)

ciao
Andrea

Chris ha detto...

Campioni!!!!!
Forza Italia!!!!!

Massimo ha detto...

Grazie, Sindaco e, come scrive Chris, ora e sempre: Forza Italia ! ;-)

Anonimo ha detto...

Guarda caro Mons. é stata una grandissima gioia per gli italiani all'estero! A montreal hanno fatto un grandissimo casino, nella più grande allegria!
Evviva!! :-D

Anonimo ha detto...

Abbiamo abbassato la cresta ai galletti
Forza Italia! ;D
Lorenza.

Studio Legale Fiorin ha detto...

Regaz, siamo di Bologna anche noi del Filo a Piombo: va bene per l'esultanza, era dal 1982 (appunto) che non godevamo cosi', ma stiamo attenti che qui se ci scappa l'amnistia ovvero il perdonismo per Calcipoli, noi la serie A per quest'anno ce la sogniamo.
E poi, nessuno che noti il culo di Prodi?
A Silvio dopo pochi mesi di governo e' arrivato in mezzo ai denti - oltretutto dopo il G8 di Genova - l'attentato alle Torri Gemelle, con tutte le conseguenze che ha portato per l'economia negli anni a venire.
A quel busone di Prodi dopo nemmeno tre mesi di pessimo governo invece e' capitato di vincere un mondiale, che gli regalera' almeno uno 0,5% di PIL a compensazione di quel che di suo ci fara' perdere!!
max

Ares ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Ares ha detto...

Doppia soddisfazione se si riflette su chi abbiamo battuto. Dicono che Materazzi abbia apostrofato Zidane come "terrorista": sarà, ma l'algerino è recidivo e non ha scusanti, anzi ha sprecato una occasione per dimostrarsi persona matura.

Massimo ha detto...

*Ares. Non sappiamo cosa abbia potuto dire Mterazzi all'algerino (bella definizione ;-) ma nell'articolo che ho linkato di Libero Zidane era descritto come uno molto compreso nella sua religione islamica.

*Max. Il Bologna è una Fede, l'avevo scritto in un post l'anno scorso di questi tempi. Ma vorrei che il suo passaggio in serie "A" arrivasse sul campo e non per un tratto di penna di un processo affrettato e che sa molto di vendetta giacobina.

Anonimo ha detto...

L'articolo di Libero è stato proprio scritto con il famoso generatore :-)

Massimo ha detto...

Comunque sia stato scritto, ilsuo contenuto nessuno è stato in grado di smentirlo, quindi ... :-D

Anonimo ha detto...

Il sunto generale del pezzo è che la nazionale francese multietnica ha perso proprio perché multietnica, come ha detto anche Calderoli è piena di islamici e comunisti. E dire che è più o meno la stessa che vinse il campionato del mondo nel 98 e quello europeo nel 2000....quando mai la Francia calcistica era arrivata così in alto? E nell'84 vinse gli europei grazie anche ad un altro pioniere del calcio "colorato" come Jean Tigana :-)

Anonimo ha detto...

Che cazzata ! La Francia ha fatto una selezione mondiale di calciatori. E ha perso lo stesso. Ma quella non era la Francia, Calderoli ha ragione: ha vinto una vera nazionale contro un esercito mercenario.

Van der Blogger ha detto...

Monsoreau, bel postoe bello quello che hai detto sul Bologna, vi aspettiamo in Serie A.

PS: scusa se non passo con la frequenza di prima ma ho delle difficolta...

Anonimo ha detto...

Nel 1994 la finale la perdeste, punto e basta! Altrimenti vuol dire che l'italia non ha vinto i mondiali del 2006!
Che palle però, le ultime due finali con l'italia sono finite ai rigori. A catenacciari!!
Comunque l'italia è stata salvata da un rigore inventato con l'Australia!

Massimo ha detto...

Il "voi" di uno che si esprime con un italiano abbastanza corretto, la dice lunga da che parte batteva il cuore dei "reds" di casa nostra :-D
Che ora rosicano per i Tricolori sventolati e, forse, anche per quel "siamo di destra, Prodi siamo di destra" che i nostri Campioni hanno cantato negli spogliatori :-)))))))