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23 gennaio 2007

Libera i criminali e punisce le opinioni

Clemente Mastella è un ministro per caso della giustizia.
Si è trovato con un partito all’1,2%, quanto basta per essere determinante e dopo aver “puntato” il ministero della difesa, si è ritrovato alla giustizia.
Mastella è un democristiano di lungo corso, ha fiuto e sa come barcamenarsi nei mari procellosi della politica.
Così, a parole, ribadisce ad ogni momento la sua essenza cattolica e, a suo dire, moderata, cosa che, però, non gli ha impedito di votare un comunista per il Quirinale ed un altro alla presidenza della camera e continuare a sostenere il governo più sbilanciato a sinistra e verso i disvalori che i comunisti rappresentano, che mai si sia avuto in Italia.
Come ministro della giustizia, invece, sembra uno dei più estremisti, forse perché le concessioni ai massimalisti della coalizione sono tutte di carattere ideologico e in questo campo la giustizia si presta alle maggiori devianze estremiste.
Abbiamo così visto il ministro della Giustizia esibirsi nel promuovere l’indulto che ha liberato migliaia di criminali.
Si è poi assestato su una posizione di profonda revisione della Riforma della Giustizia costruita pazientemente dal suo predecessore il Ministro leghista Roberto Castelli, sbilanciandosi pericolosamente dalla parte dei magistrati, alla faccia di ogni par condicio processuale.
Ed ora veniamo a sapere che Mastella vorrebbe una legge a valere in ogni dove in europa che sancisca come reato il cosiddetto “negazionismo, cioè quella corrente di pensiero e storica che oscilla tra il negare ed il ridurre la portata dell’ “Olocausto” degli ebrei durante la seconda guerra mondiale.
La filosofia che sta alla base della proposta mastellata è quanto di più stalinista possa esserci: impedire la diffusione di una idea.
Impedire che i cittadini siano messi nelle condizioni di poter conoscere anche opinioni difformi da quelle comunemente “riconosciute”.
E’ il lavaggio del cervello allo stesso livello dell’Orwell di 1984, in cui al popolo veniva rifilata una storia scritta e riscritta a seconda delle esigenze del potere, con una continua revisione dei libri.
Questo tipo di atteggiamento lo abbiamo già visto con leggi che mettono al bando manifestazioni di idee perché ritenute “razziste, ma che, nella sostanza, danno spessore e fascino a quelle stesse idee.
Spessore perché il proibirle significa riconoscerne una valenza (sia pur negativa) che è ritenuta pericolosa per l’establishment del potere costituito.
Fascino per quel sapore di proibito e, quindi, di misterioso che promana da un divieto ope legis, non di “fare”, ma di “pensare” ed “esprimere”.
Quando un uomo di potere si mette a proporre proibizioni per delle idee che lui ritiene pericolose, vuol dire che il suo potere sta vacillando e cerca di puntellarlo con le baionette e la prigione.
Non sa, Mastella, che una opinione non può essere messa in gabbia.

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6 commenti:

Anonimo ha detto...

fanno le leggi contro il negazionismo e permettono di entrare in europa ad un paese che ha sterminato il popolo armeno.
si vede che ci sono olocausti di seria A e quelli di serie B

tek

Bobo ha detto...

sull'argomento del negazionismo, ho le mie idee. Faccio un esempio: diciamo che c'è una bella coppia, marito e moglie, distinti e ricchi, al ristorante. Ad un certo punto, non si sa da dove, entra un losco figuro, un po' alticcio, una specie di barbone, e inizia a inveire contro l'uomo affermando di averlo visto in compagnia di una prostituta. Le possibili reazioni dell'uomo:
1) con molta calma, spiega perchè non poteva essere lui, ricostruisce minuziosamente i tempi e gli spostamenti, insomma dimostra che il barbone non ha capito niente. Alla fine, gli da un colpetto amichevole sulla spalla e qualche soldino, e il poveraccio si allontana, frastornato ma calmo.
2) il distinto signore inizia ad insultare il barbone, a strillare più forte di lui,a picchiarlo, poi chiama in soccorso i camerieri che lo prendono di peso e lo buttano nel rusco.
Ora, se voi aveste assistito alla scena, avreste più sospetti sul gentiluomo numero 1 o sul gentiluomo numero 2?
La repressione eccessiva nobilita e aumenta di credibilità anche le idee più assurde e abiette.

Anonimo ha detto...

che Mastella sia un vecchio democristiano doc si sà. Abituato a rimanere sempre a galla, sempre anche quando si tratta andare contro i propri principi cattolici pur di preservare la poltrona di potere. Non ci stupiamo sicramente più di quello perchè i DC sono stati la rovina dell'Italia intera nella prima Repubblica, avevano da soli maggioranza relativa e non sono mai riusciti a fare niente di buono, una riforma positiva che sia una che abbia milgiorato la condizione dell'Italia non c'è perchè sono solo stati capaci di controllare il potere senza mai voler cambiare niente dell'italia debole e frammentata nei poteri creando loro le cosiddette Provincie italiane(una moltiplicazione nei poteri locali).
Tornando su Mastella devo dire che se gli è passato per la mente di considerare il reato di negazionismo è un pazzo perchè questa è una censura bella e buona ed in uno stato democratico le censure non possono essere imposte per legge!

Anonimo ha detto...

Amico mio, questi Orwell lo hanno letto nel 1949 e lo applicano da allora. Prendiamo i fucili prima che sia troppo tardi!

Massimo ha detto...

Monica, io mi auguro che venga eliminata ogni norma che proibisca e consideri reato una qualsivoglia opinione.
Il reato non può essere l'opinione, ma l'azione.
Non può essere reato dire che bisogna aumentare le tasse, il reato è aumentarle ... :-D
Mi sa, però, che dovremo difendere il nostro diritto a pensare liberamente e, chissà, prepararci, come in Fahrenheit 451, a leggere certi libri in segreto e in riunioni carbonare ...

Anonimo ha detto...

Io ho cominciato. Sto leggendo "La tirannia fiscale" di P. Salin editrice LiberiLibri.