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No alla deriva

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26 gennaio 2007

Libertà addio

Nei cinque anni di Governo Berlusconi, la sinistra ha strepitato in ogni occasione denunciando ipotetici complotti e straparlando di “democrazia a rischio”.
Ho sempre sostenuto che la sinistra non denunciava le azioni di Berlusconi, ma le proprie intenzioni.
Infatti il Governo Berlusconi non ha assunto un solo provvedimento che limitasse la libertà personale, anzi alcune delle leggi più rilevanti (riforma della Giustizia, procedura penale, riduzione delle tasse, scuola privata, riforma della legittima difesa, riforma del sistema radiotelevisivo tanto per citarne alcuni) ampliavano la sfera di libertà individuale.
La sinistra, appena okkupato il potere sull’onda di un più che dubbio risultato elettorale, ha cominciato a mostrare il suo vero volto liberticida, utilizzando i suoi vari tentacoli.
Così il temporaneo e casuale ministro della giustizia (piccola, piccola) Clemente Mastella non solo ha promosso l’indulto che ha liberato migliaia di criminali limitando la libertà dei cittadini e la loro sicurezza, ma sta portando avanti una proposta di legge che vorrebbe punire, con mesi e anni di carcere chi esprime opinioni non in linea con il conformismo imperante e politicamente corretto .
Se si legge nella proposta elaborata da Mastella, ma attendiamo sempre la formulazione definitiva, troviamo che con la reclusione da 3 a 12 anni vorrebbe punire chi facesse apologia di crimini contro l’umanità.
O bella, e chi è che decide quali crimini rientrano in tale categoria ?
I giudici, naturalmente.
Mentre reclusione fino a 18 mesi per chi propagandasse idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico.
E chi decide quali “idee” rientrino tra quelle sanzionate ?
Sempre i giudici, naturalmente, vista la genericità di tali espressioni.
Quegli stessi giudici che, tramite la consulta (altresì chiamata corte costituzionale) hanno deciso di dichiarare illegittima una delle leggi più rilevanti per la libertà dei cittadini, quella che impedisce al pubblico ministero di perseguitare un cittadino con il ricorso in appello contro la sua assoluzione.
Un principio che è consolidato nelle grandi democrazie anglosassoni e che impedisce di continuare a tenere una spada di Damocle sospesa sul capo di una persona, allungando la tortura con un procedimento infinito (senza contare i costi per il pubblico erario, soprattutto quando al termine del procedimento l’imputato viene assolto).
Una decisione, quella della consulta, che sembra essere sulla stessa linea di un’altra “pensata” del Mastella: quella di ampliare i termini di prescrizione.
Anche in questo caso la prescrizione è uno strumento di civiltà che impedisce l’allungamento dei processi e la persecuzione giudiziaria infinita contro un imputato, che potrebbe essere tenuto in scacco vita natural durante.
E prendendo spunto dal caso Scalzone il ministro per caso, invece di eliminare la prescrizione (dopo la condanna definitiva) per i reati di terrorismo, avrebbe pensato di aumentarne i termini nei processi.
E che dire della proposta di Rifondazione Comunista di mettere un limite ai prodotti cinematografici di importazione americana ?
Una esemplare idea di come controllare la diffusione delle idee, per propinare, come un grande fratello orwelliano, solo ed esclusivamente il “verbo” ufficiale.
E mi limito a ricordare come l’aumento delle tasse sottragga ampi spazi di libertà personale, impedendo di spendere per i propri interessi quella parte di denaro pur onestamente guadagnato, ma che viene sottratto alla nostra disponibilità dai sinistri gabellieri.
A me la storia della seconda guerra mondiale non è mai interessata granchè.
Però, visto i tempi che corrono, comprerò qualche libro di David Irving prima che divenga reato e mi sia impedito, in qualche modo, di conoscere una visione alternativa alla storiografia ufficiale.

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5 commenti:

Anonimo ha detto...

Trovo questa cosa gravissima per la liberta' di espressione. Il negazionismo sugli ebrei é solo una scusa per limitare le liberta'.
E addirittura la prigione!
É un processo alle intenzioni che faranno i giudici amici degli amici..

gabbianourlante ha detto...

coerenza vuole che adesso si prendano provvedimenti verso le relazioni con l'iran no? visto che il loro presidente non perde occasione per.... o questo va considerato crimine solo per gli italiani? poi si potrebbero fare un po' di pulci ai capetti dell'ucoii, che sono sugli stessi avvisi... oppure è l'ennesima legge che verrà applicata a tiramento di piedi???
ciao

marshall ha detto...

L'ora di trasmissione odierna di Matteo Salvini (Lega Nord lombarda), su Radio Padania, è stata tutta incentrata sull'argomento del tuo post.
Matteo chiedeva ai radioascoltatori di sinistra, che hanno votato a sinistra, se ce ne fosse qualcuno contento di questo disegno di legge.
Solo due hanno chiamato. Uno dicendo una spiritosaggine e l'altro dicendo una battuta contro la Lega (se avessero fatto prima questa legge, la Lega non ci sarebbe!), senza però dare spiegazioni o commenti alla sua battuta: ha riattaccato subito.
Altre voci di sinistra non ho sentito.

LA TRASMISSIONE VERRA REPLICATA, COME SEMPRE, QUESTA SERA: MI SEMBRA ALLE ORE 22.

Luca Zerbato ha detto...

Siamo sicuri che punire chi nega l'olocausto sia proprio sbagliato? Gente che se n'è andata tranquillamente alla conferenza mondiale di Ahmadinejad a blaterare sull'inesistenza dello sterminio di 8 milioni di persone?
Per carità, non è che chi nega i crimini comunisti sia da premiare, dico solo che non mi sembra così sbagliato.

É un'idea così assurda?

Luca

Massimo ha detto...

Sì, Luca, perchè:
1) una opinione, una idea, la diffusione di un libero pensiero non può in alcun modo essere un reato a meno di limitare brutalmente la libertà individuale per incanalare tutti verso il pensiero unico
2) se uno fa affermazioni che configurino apologia di reato, la norma c'è già e non ha bisogno di ulteriori impalcature repressive
3) la genericità delle formulazioni possono far rientrare nelle norme non solo la questione dell'olocausto (e, ripeto, il negarlo con documenti, argomenti e ragionamenti di carattere storico, politico e sociale non vuol dire esaltare i campi di concentramento, quindi non vuol dire fare apologia di reato ma è semplicemente l'espressione di una opinione) ma tutto ciò che potrebbe non andare a genio a qualche magistrato che ne fornirebbe una "interpretazione" estensiva coinvolgendo praticamente tutto e azzerando la nostra libertà di opinione.