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11 gennaio 2007

La politica è teoria e pratica (2)


Quando si parla di comunismo, i comunisti (ex, neo, post, vetero) e qualche loro caudatario, cercano di giustificare la loro perversa ideologia scindendo tra la teoria e la pratica.
Quante volta ho sentito dire che l’idea (il comunismo !!!) è buona, ma è stata realizzata male.
In questo modo si giustifica una ideologia che ha prodotto 100 milioni di morti.
Ma si rende anche un torto alla verità, perché il comunismo è essenzialmente basato sull’odio e sull’annichilimento della personalità.
Cos’altro è, infatti, se non odio il richiamo ai proletari che dovrebbero ribellarsi, anche violentemente, alle gerarchie di potere ?
E cos’altro è l’affermazione che “siamo tutti uguali”, quando invece esistono differenze biologiche, intellettive, di capacità, di conoscenza, di volontà, che rendono ogni essere umano differente dal suo anche più prossimo altro essere umano ?
E non è neppure vero che il comunismo non abbia messo in pratica la sua ideologia, eliminando l’intera classe dirigente precomunista (e sostituendola con una nomenklatura di burocrati di partito ancor più inefficiente) e, non potendo rendere tutti uguali, ponendo tutti i sudditi allo stesso livello, molto basso, nella scala sociale.
L’esempio lampante è Cuba.
Tutti allo stesso livello (tranne la nomenklatura del partito) e tutti ugualmente poveri: se fossimo tutti così sarebbe una ben misera umanità destinata a scomparire.
Una teoria che si tramuta in pratica di governo (e di oppressione: miseria, terrore e morte) a dimostrazione della consequenzialità tra teoria e pratica.
Come trasportare il tutto nell’Italia di oggi dove i tristi epigoni del comunismo sono riusciti, con la complicità dei “cattolici adulti” ad okkupare le sedi del potere istituzionale ?
Il manifesto “anche i ricchi devono piangere” è la sintesi della riproposizione delle medesime categorie ideologiche del comunismo: odio e massificazione.
Ecco allora che viene utilizzato lo strumento fiscale per depredare quelli che loro ritengono i “ricchi” e con il quale cercare di realizzare quello che loro chiamano “riequilibrio”, cioè uno drenaggio di risorse che livelli (inevitabilmente verso il basso) la popolazione, lasciando solo i burocrati della nomenklatura politica al di sopra della media.
Il tutto senza tenere in alcun conto le differenze, le capacità, i meriti, in un rigurgito anni settanta che trova la sua espressione fisica nelle tre principali cariche istituzionali (un politico comunista e due sindacalisti, uno comunista e uno della sinistra “cattolica”).
Il traguardo inevitabile di una simile strada è una Cuba del Mediterraneo.
Assolutamente incapace di competere e di guardare al futuro, piena di incomprensioni, chiusa in se stessa.

(2 – continua)

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9 commenti:

Anonimo ha detto...

I comunisti ci provano sempre. Come in Cile ieri. Come in Venezuela oggi. Non conosco la situazione del venezuela, ma in Cile ieri e in Italia oggi i comunisti non hanno l amaggioranza. Riescono ad entrare nelle stanze del potere grazie ai cattolici di sinistra che, in tal modo, si identificano come gli elementi più perniciosi dell'umanità.

Otimaster ha detto...

Partito di Alternativa Comunista (Francesco Ricci)
Partito Comunista dei Lavoratori (Marco Ferrando)
Partito marxista-leninista, (Giovanni Scuderi)
Officina comunista per il bene comune (Fernando Rossi)
Partito della Rifondazione Comunista (Fausto Bertintti)
Partito dei Comunisti Italiani (Oliviero Diliberto)

e chi più ne ha più ne metta.

Anonimo ha detto...

Almeno ogni tanto sono coerenti:
TUTTI POVERI!
L'uguaglianza economica è per lo meno raggiunta :P

Massimo ha detto...

Monica & Starsandstripes: senza sapere l'uno dell'altra (ho approvato i due commenti contemporaneamente) avete citato il Venezuela.
D'alema ci mostra cosa significa avere dei comunisti al potere: l'abbandono dell'Alleanza con gli Stati Uniti per cercare una squallida captatio benevolentiae tra i nostri nemici.
Finchè avremo una classe dirigente di sinistra dominata da chi è cresciuto a falce e martello, non potremo mai sviluppare una seria politica dell'alternanza, perchè non ci sono Valori comuni.

Master: l'elenco dei partiti comunisti è lungo come negli anni settanta e non hai inserito il partito comunista di osservanza Democratici di SInistra (DS) quello elettoralemtne più forte ... :-)

Simone: io di quel tipo di uguaglianza, livellata verso il basso, ne faccio volentieri a meno. :-)

Anonimo ha detto...

anch'io! :-)

marshall ha detto...

Complimenti, Massimo.
I pensieri che esprimi in questo saggio sono senzaltro frutto di una forte e "sofferta" ispirazione, e mi trasmettono anche il travaglio che hai sicuramente vissuto nell'esternarli.

Quando parli dell'odio di classe e di quelli che anelano al ritorno delle "sinistre" alla "lotta di classe", ti sei certamente ispirato alle frasi pronunciate dal "poeta" e disegnatore "satirico" Sanguineti.

Quando scrivi del comunismo cubano - tutti uguali al livello più basso, quindi tutti pooveri - ti riferisci sì all'esperienza castrista, tanto osannata dalla nostrana sinistra, ma ti riferisci anche all'esperimento di Allende.

Che dire del punto in cui parli delle differenze biologiche, intellettive, ecc. Esse esistono per natura, e nessuno può farci niente. E sei stato bravo nel non calcare ancor più la mano!

Attendiamo le prossime.

marshall ha detto...

Massimo,
ho letto ora la prima puntata di questa ponderosa serie.
Ovviamente, il mio commento precedente ha valore anche per questo.

Il giorno che tu hai pubblicato questo primo articolo seriale, ricordo d'averlo passato in lunga meditazione dell'articolo di Marcello Veneziani, che ho letto sul blog di Lontana.

Dopo quella lettura non volli leggere altro.
E' indubbiamente un articolo di grande valore morale, intellettuale, scientifico e religioso, molto condensato.

Voglio qui ringraziare Lontana per averlo pubblicato, e per avermi così dato modo di approfondire la conoscenza del pensiero di quello "straordinario" scrittore.

Le Barricate ha detto...

"Riescono ad entrare nelle stanze del potere grazie ai cattolici di sinistra che, in tal modo, si identificano come gli elementi più perniciosi dell'umanità."

Io aggiungerei che riescono ad entrarvi anche per merito/colpa dei quaquaraqua sedicenti di destra che facendo proprie, per debolezza intellettuale e per sottomissione, certe istanze della sinistra, indeboliscono, quantitativamente, il pensiero di Destra, lasciando alla sinistra più strada libera nella società.

Mons, tu che scrivi coraggiosamente i tuoi pensieri, e, nel mio piccolo, anche io... secondo te quante probabilità abbiamo di arrivare vivi alle prossime elezioni? :)

Massimo ha detto...

Marshall, grazie per la considerazione, ti assicuro comunque che scrivere più ch euna sofferenza è un piacere :-)
Ci sono, al momento, altri tre "capitoli" di questa "teoria e pratica".

Ineffabile: alla mia età ho "un grande avvenire dietro le spalle", per cui mi sento libero di scrivere quel che penso ;-)