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24 gennaio 2007

Don Camillo e il Cardinal Peppone

In due giorni abbiamo avuto due immagini contrapposte della Chiesa.
Quella vecchia e sorpassata incarnata dal Cardinal Martini, rosso di porpora e di animo (ma non doveva ritirarsi a pregare a Gerusalemme ?) e quella che guarda al futuro di Don Camillo Cardinal Ruini.
La prima, con Martini, è quella parte che uscì sconfitta con l’elezione di Benedetto XVI e che rimpiange gli anni di Paolo VI, gli anni dei cedimenti e dei compromessi con i comunisti.
La seconda è la Chiesa giovane, resa forte e consapevole del suo ruolo da Giovanni Paolo II e che ha trovato in Benedetto XVI un coraggioso, colto e autorevole interprete.
Inutile dire con chi sto.
Anche se non ne condivido tutte le posizioni (ad esempio non condivido la critica all’invio di nuove truppe in Iraq e condivido solo nell’interpretazione “autentica” di Benedetto XVI l’affermazione sul ricongiungimento dei migranti) pur riconoscendo – a differenza della sinistra – il diritto a chicchessia, anche ai porporati, di esprimere idee persino contrastanti con le mie ...
Ma sicuramente la decisa presa di posizione contro le devianze legislative che darebbero dignità alle devianze sessuali la posso fare tranquillamente mia, perché la battaglia per restituire spessore morale alla nostra società è interesse comune, anche di chi continua a considerarsi agnostico.
Solo una società forte, moralmente e civilmente, può infatti affrontare la sfida che le viene posta dalla barbarie incombente dell’islam, del relativismo e del nichilismo di stampo neomarxista.
La decisa presa di posizione del Cardinale Ruini, che si appresta a lasciare il suo incarico forse ad un altro porporato che potrebbe sorprenderci positivamente: il Cardinale Angelo Scola, Patriarca di Venezia, mette sicuramente in un angolo i “cattolici adulti” che ora non potranno più nascondersi dietro la tonaca di un Martini sconfessato così platealmente.
Del resto non occorre essere cattolici per essere contrari alle devianze legislative: basta avere quel minimo di buon senso necessario a consolidare, invece che distruggere, la nostra società civile.
Le dichiarazioni, quasi contemporanee, di Don Camillo e del cardinal Peppone fanno anche emergere l’ipocrita “doppiopesismo nei giudizi della sinistra e dei laicisti radicali.
Plaudono alle dichiarazioni di Martini: evidentemente quelle – che vanno nel senso dei loro auspici – non sono “interferenze” e il Cardinal Peppone non parla “come un capo di partito”.
Critiche feroci, invece, al limite dell’insulto, al Cardinal Ruini, “accusato” di interferire negli affari interni dell’Italia e di parlare come un capo di partito.
Attendiamo la proposta di legge del ministro Mastella che configuri reato esprimere opinioni in contrasto con quelle della sinistra.
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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Apprezzo la stoccatina finale al Mastella ;-)
Trovo corretto che la Chiesa parli e agisca da Chiesa, e che abbia il diritto di poter esprimere i propri indirizzi ed opinioni per chi desidera seguirli.
Dal canto mio, sia detto da un mezzo "estraneo", preferirei da parte della Chiesa meno perdite di tempo su temi collaterali, propagandistici (per i radicali) e di interesse tuto sommato limtato e relativo (eutanasia, pacs etc.etc) e più impegno diretto e senza requie o sconti sul tema della natalità: invece di no aborto, mi pacerebbe rovesciassero il discorso, SI AI BAMBINI, fatene tanti, l'occidente e in particolare l'Italia si stanno spegnendo.
Altrimenti faremo la fine dei serbi in Kossovo: cacciati da casa nostra. Questa è LA battaglia, tutto il resto è secondario e serve solo per dividere e sprecare energie. That's my opinion.
ciao, Abr

Massimo ha detto...

Teoricamente sono d'acordo con la tua opinione. Ma se lasciamo che ad essere diffuse siano solo le tesi che vorrebbero dare dignità di legge alle devianze sessuali, si rischierebbe di dare l'impressione che tutti la pensino allo stesso modo. Ben vengano quindi molte posizioni contrarie a simili devianze legislative ;-)