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03 gennaio 2012

Se tutti sono contro Grillo

Beppe Grillo mi divertiva all’inizio della sua carriera da comico.
Lo ignoro oggi che si è messo in testa di fare il predicatore morale.
Non posso però far finta di non leggere almeno i titoli degli articoli che lo riguardano e, tra le tante miserie che produce, a volte c’è qualche perla.
Se ha scritto che “dopo la condanna della violenza contro Equitalia, bisogna capirne le ragioni” o qualcosa di analogo, non me la sento di dargli contro, come fanno, quasi fossero un sol uomo, tutti i benpensanti della politica che non vedono l’ora di “vincere facile” cento contro uno.
Perché scandalizzarsi di quel che ha scritto l’ex brillante comico genovese ?
Le azioni contro Equitalia rappresentano il segnale di quanto si stia estendendo il malcontento del Popolo contro un regime di spionaggio e repressione fiscale innestati su un corpo legislativo fiscale asfissiante e mortale per qualsivoglia libera attività.
In sostanza i terroristi attaccano Equitalia perché hanno capito di poter conseguire simpatie alla loro causa per effetto dell’odio crescente (pienamente giustificato) verso i balzelli e i gabellieri e Grillo scrive che, ferma restando la condanna per la violenza, è necessario individuarne le cause, per rimuoverle e fare il deserto attorno ai terroristi.
Diversamente, se le azioni terroriste rappresentassero nell'immaginario collettivo una vendetta contro la tirannia fiscale, i terroristi vedrebbero crescere attorno a se stessi complicità, simpatie e sostegno.
Del resto a parte i politici con le liturgiche condanne, non sento in giro molta apprensione per gli attentati ad Equitalia, anzi leggo battute, anche simpatiche, del tipo “la bomba dell’altra notte era la prima rata”.
Non è certo colpa di Equitalia e neppure dei suoi dipendenti (che peraltro dovrebbero smettere l’atteggiamento superbo ed arrogante che spesso assumono i dipendenti pubblici quando parlano con i cittadini e non deflettono – come magari non possono fare – dall’applicazione rigorosa di una norma, ma con risposte e affermazioni da notabili della gabella) ai quali si chiede solo di rispettare le leggi, senza infierire su chi cade.
La colpa è delle tasse.
La colpa è di chi continua ad aggiungere e aumentare tasse alle già troppe che ci opprimono.
La colpa è di chi ha complicato e burocraticizzato anche un adempimento odioso come il pagamento delle tasse.
Ho apprezzato – per quanto odi il canone rai – il fatto che da qualche anno arrivi il bollettino e si possa pagare il canone anche via internet.
Perché non fanno altrettanto, invece di costringere a compilare moduli ed eseguire calcoli vari, anche per le altre imposte ?
Perché non si decidono ad unire tutte i balzelli in una unica cartella, inviata dallo stato al cittadino che, se non la condivide, allora si attiva per fare calcoli e ricorsi ?
Ma, soprattutto, perché non capiscono che solo tagliando in modo sostanzioso le tasse, a tutti, si potranno moralmente indurre tutti a pagarle ?
E, ancora, perché non capiscono che anche nell’esazione delle tasse est modus in rebus ?
Lo stato la smetta di considerare come sua attività primaria lo spionaggio dei propri cittadini, atteggiandosi ad aguzzino e gabelliere e non si porrà più il problema di capire il perché degli attentati alle sedi dell’Agenzia delle Entrate e si isoleranno i terroristi nelle loro fantasie ideologiche.

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6 commenti:

Giulio ha detto...

"perché non capiscono che solo tagliando in modo sostanzioso le tasse, a tutti, si potranno moralmente indurre tutti a pagarle ?"

Perché loro fanno il ragionamento al contrario. Per loro le tasse si ridurranno solo quando le pagheranno tutti (in realtà aumenterebbe solo la spesa pubblica). Insomma stravolgono il senso della Curva di Laffer come farebbe un ubriaco.

IL CRONISTA ha detto...

Su Grillo condivido in tutto e per tutto il tuo pensiero. Compreso quello che pensi sulla sua frase su Equitalia.
Ma le pecore addomesticate dal domatore di pecore Monti belano tutte all'unisono contro chi prova non tanto a ribellarsi, quanto a capire le ragioni di ciò che avviene.

Massimo ha detto...

Proprio così, Giulio. Per ora più tasse, anche più base imponibile, significa sperpero perchè le utilizzano per accontentare le proprie clientele.
Gaetano. C'è sempre stato chi bela nel gregge e chi "tiene famiglia". Prima o poi arriveremo al punto che anche l'acquiescenza alla protervia del potere non sarà sufficiente a farci vivere tranquilli. Allora la reazione sarà pesantissima (un po' come la riforma delle pensioni di oggi, invece di averla iniziata nel 1994 ... ;-).

Nessie ha detto...

Strana la vita eh? Ci tocca pure difendere il guitto Grillo. Chi l'avrebbe detto?
Solo Equitalia può compiere simili miracoli :-)

Massimo ha detto...

Sì, la vita è strana ... pensa a tutti quelli, che avevano la bava alla bocca solo al pronunciare il nome di Berlusconi, che adesso, nel loro privato, vergognandosi, ne hanno nostalgia, perchè con lui si stava meglio e anche le loro case erano tutelate dall'avidità dello stato ... ;-)

Nessie ha detto...

Purtroppo non è dello stato l'avidità. E non so in quante lingue spiegartelo...Ma finisce direttamente nelle fauci dei banksters (e cioè dei privati) impadronitisi della "macchina statale" dopo aver cacciato un governo legittimamente eletto, allo scopo di torchiarci meglio. E dato che il nostro debito è stato fatto per essere inestinguibile, dovremmo abituarci a "manovre aggiuntive" ogni due o tre mesi volute dalla Bce. Lo ha detto Tremonti nella recente intervista a Cazzullo. E' un amaro gulag questa Europa del Menga.