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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

31 ottobre 2013

Melma stalinista

Non ho mai avuto alcuna stima nè fiducia nei comunisti, considerandoli di infimo livello intellettuale, politico, morale, etico e civile.
Non ho mai pensato, quindi, che coloro i quali non hanno alcuna remora ad abbandonare i propri segretari dopo averli usati per buttarli nei rifiuti (veggasi la fine di Bersani) potessero avere il senso dell'onore per impedire che il Leader indiscusso del Centro Destra potesse restare in parlamento a rappresentare i suoi dieci milioni di elettori.
Spero che la scelta, infame ma perfettamente calzante alla sinistra che così dimostra la sua "qualità", del voto palese su una persona, possa aprire definitivamente gli occhi a quanti hanno sempre ipotizzato, creduto o millantato un risultato diverso.
In primis che il Cavaliere metta fuori dalla porta le "colombe", tanto inutili quanto presuntuose.
I Quagliariello e soci ricordino, se continueranno a votare per questo governo, che anche loro come i Bersani e i Fini, saranno usati e gettati nei rifiuti appena non saranno più utili.
Berlusconi dia disposizione perchè i parlamentari tolgano la fiducia a Letta, senza aspettare un voto che, contrariamente a quanti non fanno altro che riempirsi la bocca con la parola "democrazia" evidentemente non masticano nulla di Democrazia, quella vera, è una pagliacciata finalizzata unicamente a cercare di rimuovere (senza riuscirci) il Leader del Centro Destra.
Ostruzionismo durissimo su ogni provvedimento per bloccare il parlamento e tornare al voto.
E tutto quel che si potrà fare per ribaltare uno stato che non merita di sopravvivere a questa crisi.


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30 ottobre 2013

Indietro tutta

Le cronache o, meglio, i pettegolezzi di cui la stampa è prodiga sul futuro del Centro Destra, si arricchisce di una nuova, interessante "notizia": Al-Fini e Lupi sembrano essere andati a Canossa da Berlusconi, abbandonando al loro destino Quagliariello e la Lorenzin (la Di Gerolamo, no, mi pare che abbia sempre tenuto in piedi in equilibrio su due staffe e sembra proprio che ci riesca con successo).
Personalmente non credo che con o senza Lupi e Al-Fini il seguito elettorale degli eventuali scissionisti sia consistente, però credo che sarebbe un fattore di chiarezza se costoro decidessero, una buona volta, da che parte stare, senza "se" e senza "ma", perchè il danno maggiore è provocato dall'incertezza sulla linea.
Dicano chiaramente che il governo Letta sarà abbandonato al suo destino se:
- la confusione di tasse sulla casa comporterà un maggior prelievo in danno dei cittadini;
- saranno approvate leggi liberticide (omofobia, negazionismo);
- Berlusconi sarà dichiarato decaduto in base alla legge Severino con il voto dei partiti di governo;
- saranno aumentate le tasse in qualsivoglia settore;
- sarà approvato lo ius soli, cittadinanza e voto per gli immigrati.
Se saranno chiari e saranno conseguenti, allora i voti torneranno, tutti e anche di più.


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29 ottobre 2013

Nani e ballerine contro la privatizzazione Rai

Dalle colonne dei giornali e nelle interviste nei giornali radio e tv, compaiono attori, soubrettine, giornalisti che difendono la Rai pubblica il giorno dopo a quello in cui Saccomanni ne dice una giusta: privatizzare due reti Rai.
Beh, forse non è giusta per intero ma solo per due terzi, ma dall'agente delle tasse imposto a Letta dalla Merkel è già molto.
Capisco il timore di chi, fino ad oggi, ha potuto godere di comode e faraoniche retribuzioni anche per semplici comparsate e che, con la rai privatizzata, dovrebbe competere sugli ascolti e, ancor di più, dipendere dalle politiche finanziarie delle società, ma perchè noi cittadini dovremmo sempre pagare per i comodi altrui ?
La rai privatizzata (tutta, non solo per due terzi !) 
ci farebbe risparmiare ben sette miliardi e mezzo di canone
impedirebbe allo stato di svenarsi per coprire i buchi di bilancio
farebbe finire le lotte clientelari tra partiti, 
impedirebbe l'informazione salivale verso il governo in carica, 
darebbe al Mercato la giusta scelta tra chi vale e chi no, 
eviterebbe che una parte dei contribuenti vedessero realizzate con i loro soldi trasmissioni contrarie ai loro sentimenti ed interessi.
Capirei la difesa della rai pubblica se facesse utili e fosse performante in borsa come Eni (che non DEVE essere ceduta se non ad un prezzo molto, ma molto alto, più del valore attuale di borsa e con obbligo di OPA sui piccoli azionisti) ma visto che la rai è capace solo di fare debiti che noi dobbiamo pagare, che sia privatizzata, TUTTA, senza alcuna riserva.


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28 ottobre 2013

Il 28 ottobre è Storia d'Italia

Il 28 ottobre 1922 si realizzò la prima e unica Rivoluzione Nazionale riuscita.
L'affermazione può sembrare provocatoria, ma è una verità storica.
Terminata la grande epopea di Roma monarchica, repubblicana e imperiale, vediamo la nostra Penisola affannarsi in costanti guerricciole tra stati, dove l'unico con una proiezione statuale sovrana e indipendente, era la Serenissima Repubblica di Venezia ma che, nel massimo del suo splendore, ne rappresentò solo una parte (il Triveneto, l'Istria, la Dalmazia e parti della Lombardia e dell'Emilia) avendo una vocazione internazionale.
Alcuni sostengono che il maggior sforzo unitario, per trasformare l'Italia in una Nazione come altre in europa, arrivò da Alessandro VI, ma il Papa Borgia non era Italiano e anche lui, come tutti gli stati locali ad eccezione di Venezia, si appoggiava sistematicamente alle potenze straniere, cercando di ottenere il massimo vantaggio nel mettere le une contro le altre.
Uno potrebbe dire: il Risorgimento.
I moti tutti Italiani furono un fallimento culminato con la sconfitta nella Prima Guerra di Indipendenza del 1848-49, mentre la Seconda e la Terza Guerra di Indipendenza furono vinte grazia all'aiuto della Francia prima e della Prussia poi.
Roma fu conquistata grazie alla sconfitta francese contro i prussiani e la Grande Guerra, o Quarta Guerra di Indipendenza, fu sì, in territorio Italiano, una Vittoria tutta Italiana, ma quel che ci ha consentito di ottenere qualcosa (anche se non tutto quel che ci spettava) fu la vittoria degli Anglofrancesi, avvenuta grazie al determinante intervento Americano nel 1917.
I comunisti hanno manipolato la Storia per esaltare la resistenza, ma dimenticano che senza il determinante intervento AngloAmericano non ci sarebbe stata alcuna resistenza.
Resta quindi la Rivoluzione Fascista come unico evento storico, tutto Italiano, fondato su una filosofia politica esportata anche all'estero (Spagna, Portogallo) che sia riuscito a unire l'Italia.
E' una valutazione di carattere storico e credo che dopo 91 anni da quel 28 ottobre, si deve ragionare esclusivamente in termini storici.


I precedenti:

28 ottobre 2005 La mia Marcia su Roma

28 ottobre 2006 L'eredità del fascismo



28 ottobre 2009 LXXXVII


28 ottobre 2012 XC



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26 ottobre 2013

Un partito per Uomini (e Donne) veri

Se il Cavaliere non tornerà sui suoi passi attirato da qualche promessa destinata inevitabilmente a non venir mantenuta, Forza Italia potrà dare corpo a quel nucleo centrale, trainante di una nuova alleanza di Centro Destra EMENDATA, come piacerebbe dire al floppista Mario Monti, dalle vecchie cariatidi della politica, abbarbicate alle poltrone e ad un potere residuale, briciole concesse da altri.
Soffermiamoci un attimo (di più sarebbe spreco di tempo) sui nomi di chi era assente, oltre ad Al-Fini, dalla riunione di ieri dell'Ufficio di Presidenza.
Tutti i ministri: Quagliariello, Lupi, De Girolamo, Lorenzin.
E poi leggo: 
SACCONI (ex socialista di lungo corso)
FORMIGONI (ex dc, di comunione e liberazione, in politica dagli anni settanta)
GIOVANARDI (anche lui ex dc, ex udc, ex proconsole modenese di Casini, in politica dagli anni settanta)
SCHIFANI (ex dc, ex ministro, ex presidente del senato).
Indipendentemente dall'età e dall'anzianità in politica, rappresentano il vecchio, la prima repubblica, pienamente sovrapponibili ai vari D'alema, Bersani, Fini, Casini, Veltroni, Letta (uno e due), Napolitano, Bindi.
Sempre pronti ad annusare l'aria e cercare di azzeccare il vento a favore.
Spero che se ne vadano realmente e non, come è accaduto poco prima delle elezioni di febbraio, annusando un ritorno di consenso per Berlusconi, con una capriola e un doppio salto mortale, tornino tra i "lealisti".
Personalmente mi augurerei che Al-Fini tornasse Alfano, purgandosi dall'ubris parricida che gli è stata inoculata dai giornali amici della sinistra e della Spectre finanziaria internazionale che vorrebbero eliminare definitivamente Berlusconi (che ancora temono) e solleticano le ambizioni di chiunque possa danneggiarlo, come già fecero con Fini.
Ma per come si può delineare Forza Italia emendata da simili personaggi, allora direi che sia stato fatto un passo in avanti verso un partito più coeso e più rappresentativo delle aspirazioni dell'elettorato di Centro Destra.
Un partito per Uomini e Donne veri, che sosterranno la battaglia anche sapendo di aver contro la stampa, l'unione europea, la sinistra statalista e tassatrice, la chiesa, la Spectre finanziaria internazionale e nazionale, le varie lobbies a cominciare da quella immigrazionista, da quella ebraica e da quella omosessuale, tutti pronti a dare l'assalto alla diligenza Italia per spolparci anche di quel poco che ci resta.
Un partito che sarà considerato nei salotti "buoni" dell'europa al pari del Fronte Nazionale francese e di Alba Dorata greca e, anche solo per tale fatto, degno di essere votato.
Anche se questa non è ancora una dichiarazione di voto.
Siamo molto lontani dal traguardo elettorale, manca la conoscenza della legge elettorale e, soprattutto, solo il tempo ci dirà se Berlusconi saprà resistere al canto delle sirene materialmente rappresentate da Letta, Doris e Confalonieri.
Per ora annotiamo con soddisfazione la scelta dell'Ufficio di Presidenza di ieri di imprimere una svolta alla organizzazione politica di maggioranza nel Centro destra.


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25 ottobre 2013

Che senso ha continuare a sostenere Letta ?

Berlusconi di nuovo indagato, a Napoli, per una presunta corruzione.
La notizia non varrebbe neppure la pena di richiamarla (tanto la persecuzione finirà - forse - solo con la morte del Cavaliere) se non fosse l'ennesima dimostrazione che è INUTILE restare al governo con i comunisti.
Le TASSE aumentano.
I RISPARMI sono depredati con l'aumento dei bolli sui depositi.
Le CASE sono a rischio esproprio con l'aumento esponenziale delle voci che le colpiscono.
Gli IMMIGRATI arrivano a legioni e dobbiamo persino pagare loro vitto, alloggio, cure e istruzione.
La LIBERTA' di OPINIONE è sempre più limitata da leggi staliniste.
I SINDACATI continuano a proclamare4 scioperi per difendere le clientele stataliste.
Tutto questo poteva avere un senso solo a fronte di un completo salvacondotto per SILVIO BERLUSCONI, perchè potesse occuparsi a tempo pieno del Centro Destra.
Ma il Cavaliere è sempre più sotto attacco e, allora, mi e Gli domando: che senso ha continuare a sostenere Letta ?


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24 ottobre 2013

Quagliariello si ricordi di Scognamiglio

Se il buon Al-Fini ha messo la faccia sull'ala governista e inciucista del PdL, il ministro Gaetano Quagliariello (chiedo scusa se il cognome è scritto in modo non corretto, ma non è questo che conta) ne rappresenta il Suslov (ai tempi dell'Unione Sovietica era il garante dell'ortodossia comunista nel Politburo).
Non passa giorno che, dopo il liturgico "Padre Nostro" in difesa di Berlusconi, rilasci interviste che contraddicono la volontà reale di sostenere il Cavaliere.
In ognuna Quagliariello minaccia la costituzione di un gruppo autonomo al senato.
Probabile che l'essere stato insignito del ruolo di "saggio" e poi di ministro, lo abbia inorgoglito al punto da avergli fatto perdere la capacità di riconoscere che tali riconoscimenti sono stati indotti grazie a Berlusconi e non grazie alla sua illustre figura di illustre sconosciuto.
Gli suggerirei di ripassare la storia politica recente e riguardarsi l'ascesa e scomparsa di Carlo Scognamiglio, elevato dal Cav a presidente del senato nel 1994, irretito dai predicozzi di Scalfaro e quindi scomparso dalla scena politica nazionale.
Aveva creduto di essere presidente del senato per suoi meriti e di poter navigare da solo e si è ritrovato nuovamente su una (sia pur dorata) cattedra universitaria.
A buon intenditor ...


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23 ottobre 2013

Ricordiamoci questi nomi

Libero ha pubblicato i nomi di 24 senatori che hanno sottoscritto un documento a sostegno della manovra di Letta che porta più tasse, depreda i risparmi (tassa sui depositi titoli) ed mira ad espropriare le case degli Italiani.
Riporto in calce i ventiquattro nomi, perchè non li dimentichiamo, soprattutto se, cambiando la legge elettorale, la loro elezione dipenderà dal nostro voto.
Non dobbiamo dimenticarli, come non possiamo dimenticare i nomi di Gianfranco Fini e di Mario Monti che si vantano di aver impedito al Cavaliere di governare.

Ecco la lista dei 24 secondo Libero:

Piero Aiello, 
Andrea Augello, 
Antonio Azzollini, 
Laura Bianconi, 
 Giovanni Bilardi, 
Antonio Stefano Caridi, 
Federica Chiavaroli, 
Riccardo Conti, 
Francesco Colucci, 
Luigi Compagna, 
Nico D'Ascola, 
Claudio Fazzone, 
Roberto Formigoni, 
Antonio Gentile, 
Carlo Giovanardi, 
Marcello Gualdani, 
Giuseppe Marinello, 
Bruno Mancuso, 
Paolo Naccarato, 
Giuseppe Pagano, 
Maurizio Sacconi, 
Francesco Scoma, 
Salvatore Torrisi, 
Guido Viceconte



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22 ottobre 2013

Quanto ci costano gli immigrati ?

Marine Le Pen sta ottenendo un consenso crescente in Francia perchè sostiene, tra l'altro, che i soldi dei francesi devono aiutare i francesi e dice che il costo degli immigrati arriva ad un miliardo di euro.
In Francia, però, non hanno necessità di salvare, andandoseli a prendere in mare aperto, i clandestini, ospitarli dando loro vitto e alloggio, cure e vestiti.
Non è quindi peregrina l'idea che il costo degli immigrati in Italia possa essere anche doppio: due miliardi di euro.
Se poi ci aggiungiamo le case popolari loro assegnate senza tenere in alcun conto il diritto degli Italiani e le proposte assurde che la Chienge sforna per i suoi simili ma sempre a carico del portafogli degli Italiani, vediamo come una mezza manovrina potrebbe essere recuperata dall'azzeramento di tale capitolo di spesa.
Una mezza manovrina che consentirebbe abbondantemente di non pagare la seconda rata imu sulle prime case.
Ci pensi Forza Italia/PdL ...


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21 ottobre 2013

La stangata fiscale c'è, eccome !

Sabato avevo evidenziato il ridicolo di chi, in ossequio agli ordini di scuderia, si arrampicava sugli specchi pur di confermare la favoLETTA della riduzione delle tasse .
Ieri, però, lo stesso quotidiano ha cambiato prospettiva, giudicando con ogni evidenza impossibile sostenere il contrario e, con ciò, rispettando l'intelligenza dei suoi lettori.
Il Resto del Carlino infatti, come da riproduzione a margine, titola: la stangata c'è.
Eccome se c'è !
Ormai solo Letta, Zanonato e, impudicamente, i ministri alfiniani osano sostenere, in totale sprezzo del ridicolo e in modo offensivo per le capacità cognitive degli Italiani, che quella della settimana scorsa sarebbe la "prima" (sic !) manovra che riduce le tasse.
Un doppio falso perchè anche se volessimo limitarci alle aliquote irpef, le manovre di Berlusconi nel 2002 e nel 2005 furono molto più incisive e consentirono una riduzione delle tasse effettiva e ben maggiore.
Un doppio falso perchè togliendo con l'altra mano il doppio o il triplo di quel che si restituisce con grande pompa e rullo di tamburi, il saldo diventa passivo per tutti gli Italiani.
Stupisce il silenzio di Brunetta grazie al quale, alla sua ostinazione, alla sua caparbietà, abbiamo ottenuto di non pagare l'imu prima rata del 2013.
Stupisce l'ebete litania degli alfiniani che ripetono quanto sia bella questa manovra, incuranti dei voti che scompaiono e, soprattutto, che scompariranno quando avremo i primi impatti con le nuove tasse di Letta.
Stupisce che Berlusconi non abbia ancora tratto il dado e sfiduciato il governo, lasciando gli alfiniani al loro destino ed alla compagnia dei Casini e dei Mauro.
Berlusconi, sicuramente, spera ancora che l'essere sotto traccia possa consentirgli di ottenere agibilità politica e salvacondotto dall'accanimento giudiziario nei suoi confronti.
Tutto, però, anche la sentenza di sabato e il preannuncio di un nuovo processo, il Ruby ter, addirittura contro i suoi legali e i testimoni a suo favore, dimostrano come non si faranno prigionieri e, quindi, dovrebbe trovare il coraggio di ribaltare il tavolo, andare in prigione da dove lanciare i suoi proclami, ancor più significativi in quanto del tutto paragonabili a quelli di tanti che furono martirizzati dai regimi che hanno combattuto (e che poi, spesso, sono riusciti a rovesciare).
La prudenza, la moderazione non paga.
Lo vediamo in Francia dove Marine Le Pen guida tutti i sondaggi, anche contro l'unione tra socialisti e moderati, tanto che il nuovo capo gollista, Copè, ha cominciato a rivedere il precedente "mai" con il Fronte Nazionale.
Dirsi "moderato" appare tanto equilibrato, quanto moscio, privo di nerbo, privo di prospettive e, soprattutto, come abbiamo visto dalla stangata fiscale di Letta, assolutamente inutile a difendere il proprio elettorato.
Forza Italia rompa gli indugi e si metta a capo di un Centro Destra combattivo e arrabbiato, diversamente rischia di regalare voti a Grillo, non perchè si abbia fiducia in Grillo, ma perchè Grillo distruggerebbe tutto e dopo sarà inevitabile ricostruire su basi nuove.
Ma distruggere tutto sarebbe molto più doloroso che cambiare sulla base di un progetto che preveda, semplicemente, più Libertà:
Libertà di opinione contro leggi repressive (omofobia, negazionismo, "discriminazione territoriale" ...)
Libertà di stampa
Libertà di Mercato
Libertà dalle tasse
Libertà dall'europa, quindi Sovranità e Indipendenza Nazionale
Libertà Identitaria di un Popolo che è Nazione: una d'arme, di lingua, d'altare, di memorie, di sangue e di cor.



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19 ottobre 2013

Disinformazione di regime ridicola e dalle gambe corte

Il Resto del Carlino è il quotidiano che, da sempre, entra in casa mia.
Lo comprava mio padre, ho continuato a comprarlo io e, nonostante tutto, continuerò a farlo per la cronaca di Bologna e del Bologna, visto che le alternative con cronaca locale (Repubblica e Corsera) sono addirittura peggio.
Il quotidiano con la lettura del quale sono cresciuto aveva la direzione di un Grande come Girolamo Modesti che rappresentava la vera alternativa e opposizione alla giunta comunista di Bologna, oggi, però, è veramente caduto in basso.
Prima ad attaccare Berlusconi non appena i poteri finanziari internazionali lo hanno voluto rimuovere per gli ostacoli che frapponeva ai loro disegni.
Poi asservito alla politica di rapina fiscale eterodiretta da Berlino di Monti, quindi apologeta del nulla lettiano continuatore delle rapine fiscali eterodirette (infatti ottiene consensi all'estero).
Oggi, però, leggo una risposta del vicedirettore Massimo Gagliardi, che è assordante, tanto si sente il raspare sui vetri per una arrampicata senza prospettive, che tenta di giustificare una sua risposta-marchetta (a Letta) di ieri.


IERI:



Bologna, 18 ottobre 2013 - Non credo sia possibile avere una buona considerazione di un Governo che pensa di risolvere i problemi gravissimi dell’Italia con interventi di cosmesi senza intervenire pesantemente con la ristrutturazione di tutta la pubblica amministrazione unica vera causa di un costo che non possiamo più permetterci e con una efficienza vergognosa.

Claudio Orsi

Risponde il vice direttore de 'il Resto del Carlino', Massimo Gagliardi  
Da quando è stata presentata la legge di stabilità (la vecchia Finanziaria), ne abbiamo sentite e lette di tutti i colori. Certo, le misure previste non sembrano coraggiose. Due cose però bisogna dirle. La prima: non è previsto un aumento delle tasse. La seconda: dopo 12 anni non sono previsti tagli ai Comuni. E non è poco già che il debito continua a correre.
Ma il vero banco di prova di questo governo è un altro e riguarda proprio i tagli alla spesa.
È esattamente il compito affidato a Carlo Cottarelli, un signore che viene dal Fondo monetario, da Letta. Vedremo cosa farà ma soprattutto come il governo darà seguito ai suoi consigli. Giavazzi ci aveva già provato con Monti ma quando gli disse come tagliare dieci miliardi di incentivi alle imprese il professore chiuse la cartellina.


OGGI:

Bologna, 19 ottobre 2013 - Nel Carlino di ieri Lei scriveva che "non è previsto un aumento delle tasse". Mi permetto di dissentire. Della Tares non conosciamo l'importo, ma sappiamo che ci toglierà soldi che con l'abolizione dell'Imu avevamo recuperato. L'imposta sul conto titoli dall'1,5 arriverà al 2 per mille. Sulle detrazioni fiscali del 19% è prevista una sforbiciata. 
Cesare Nisi.

Risponde il vice direttore de 'il Resto del Carlino', Massimo Gagliardi (tra parentesi in corsivo i miei commenti)

La frase "non aumenteranno le tasse" era ovviamente riferita alle aliquote di reddito. ("ovviamente" se il governo mette le mani su un'altra parte dei nostri risparmi per il vicedirettore del Carlino non è un aumento di tasse ...) Ciò detto, Lei pensava davvero che le avrebbero regalato l'Imu ? Quello che si caccia dalla porta rientra dalla finestra, si sa. ("si sa" solo se ci sono quelli che si prestano a difendere chi lo fa) In Francia di tasse sulla casa se ne pagano di due tipi. ( E allora ? In Francia hanno anche una pubblica amministrazione efficiente. E comunque noi, sulla casa, di tasse ne paghiamo a decine: rifiuti, infrastrutture, bonifiche, utenze ... senza neppure avere un ritorno adeguato) Ma il punto su cui occorre misurare l'efficacia di questo governo è un altro: i tagli alla spesa pubblica. Per questo ho parlato di Cottarelli, citando anche l'inutile lavoro di Giavazzi per il governo Monti. (Sicuramente inutile e così ne paghiamo un altro per farci dire le stesse cose ?) Giavazzi l'ha detto chiaramente: per tagliare la selva di incentivi (10-15 miliardi) bisogna colpire i burosauri dei ministeri, coloro che hanno le chiavi del forziere. Altri 10-15 miliardi verrebbero dalle detrazioni fiscali, altri 5-6 dai tagli ai costi della politica. Allora, forse, caleranno le tasse. (E se invece invertissimo i termini: prima caliamo le tasse togliendo il carburante alla spesa pubblica, così i brontosauri ministeriali dovranno fare con quello che rimane).

Tanto per parlare di tagli alla spesa pubblica.
Visto il genere di informazione che abbiamo, non sarebbe il caso di cominciare a risparmiare azzerando qualsivoglia contributo, agevolazione, favor legis ai giornali  ?




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Le fantasie di Letta

" E' una legge di stabilità che per la prima volta abbassa il debito, abbassa il deficit, abbassa la spesa primaria e abbassa un pò di tasse ...".
Peccato che aumenti, molto di più, altre tasse.
Molti ricordano Prodi che, vinte (?) le elezioni del 2006, come primo provvedimento mise le sue mani adunche sulle aliquote di Berlusconi che ci avevano realmente abbassato le tasse senza aumentare altre tipologie di imposte e a gennaio 2007 ci trovammo tutti con qualche decina di euro in meno.
Anche allora (Letta credo fosse ministro in quel governo se non il "braccio destro" di Prodi) ci raccontarono che le tasse erano state ridotte.
Quel che è certo è che Letta ha compensato la "riduzione" (tutta da verificare) delle imposte sui redditi e il lavoro ("cuneo fiscale) con l'ennesima rapina ai danni dei nostri risparmi aumentando il bollo sui depositi al 2 per mille dall'1,5 cui lo aveva portato Monti (con Berlusconi, pur sotto imposizione europea, era dell'1 per mille con un tetto a 1200 euro e con esenzione su una serie di tipologie).
Questo significa che per ogni 10mila euro di risparmi, Letta ce ne sottrae 20, cinque in più di prima.
Un risparmiatore che abbia centomila euro salvati da spese e tasse, pagherà 200 euro, 50 in più di prima, quasi quattro volte i 14 euro promessi con la "riduzione" dell'irpef.
Ognuno dovrebbe essere in grado di fare i suoi conti e giudicare le parole di Letta.  


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18 ottobre 2013

Alfiniani d'America e d'Italia

Il voltafaccia di un centinaio di rappresentanti repubblicani alla camera bassa, ha impedito il fallimento dello stato federale.
Sarebbe stato non solo la ciliegina sulla torta del fallimento di otto anni di presidenza Obama, ma anche un fortissimo segnale di inversione di tendenza contro la spesa pubblica in tutto il mondo.
Ci siamo stati vicini, ma purtroppo l'obiettivo è mancato, ancora una volta per il tradimento di personaggi che, come i "ministeriali" del PdL guidati da Alfini, ricercano spasmodicamente un improbabile e comunque in perdita accordo con il nemico politico.
E il nemico è lo stato padrone, lo stato assoluto, lo stato rapinatore delle risorse dei cittadini, attraverso le sue imposizioni, per disperderle in mille rivoli inutili e clientelari.
Come negli Stati Uniti gli alfiniani indigeni hanno consentito lo sforamento (l'aumento) del debito pubblico, così in Italia gli alfiniani indigeni prima hanno accettato l'aumento dell'iva, poi hanno esultato per una finanziaria (il nome cambia ma è sempre la stessa paccottiglia) che aumenta le ruberie fiscali sui risparmi (il bollo sui depositi aumentato al 2 per mille che, dall'1,5 precedente, significa un aumento del 33% !!!) e aumentando la confusione sulle tasse infami sulla casa, consente a chi deve applicarle di fregare comunque il cittadino.
Come zuccherino, montato come la panna di un cuoco, la "riduzione del cuneo fiscale" che, oltre a non portare beneficio alcuno per chi, già, più paga (redditi oltre i 55mila euro) sarà da verificare al momento dell'applicazione se porterà quei sessanta centesimi al giorno di "guadagno" di cui si parla.
E la Camusso ancora non è contenta.
Me la immagino con la bava alla bocca continuare a pretendere di aumentare le tasse sui risparmi dal già esoso 20% al suo obiettivo (intermedio ...) del 25%.
Cosa aspetta il Centro Destra a dare il benservito a Letta ed ai suoi lacchè alfiniani ?


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17 ottobre 2013

Stupro bipartisan alla Liberta di Opinione

In commissione al senato è stato approvato, con voto pressochè unanime e trasversale, un nuovo reato di opinione: il negazionismo.
Il negazionismo è il nome che viene dato da sinistra al processo storiografico che intende rivedere, sottoporre a verifica e documentare, la versione di taluni accadimenti della seconda guerra mondiale come sono sempre stati forniti dai vincitori.
E' una attività che è la natura stessa della ricerca storica e rappresenta un insopprimibile diritto degli studiosi e di tutti i Popoli.
Io non sono un esperto della seconda guerra mondiale ma se, una volta mandato in pensione, volessi approfondire e documentarmi, sarei impossibilitato a costruirmi una idea, perchè avrei la possibilità, esistendo un reato di negazionismo, di informarmi solo ed esclusivamente da una unica fonte: quella di chi ha vinto, cioè una fonte di parte.
Lo studio della Storia, con la sua revisione negli anni e la ricerca di documenti e segni tangibili di quel che è accaduto, è fondamentale per conoscere il nostro passato e, se non lo si conosce esattamente, si rischia di compromettere anche il nostro futuro.
Istituire il reato di negazionismo è una aberrazione storica prima ancora che politica.
Se non sorprende il voto favorevole dei comunisti e caudatari, la cui natura è totalitaria e repressiva, tipica di bruti senza anima come hanno dimostrato anche nei giorni scorsi, stupisce e dispiace che a votare per tale limitazione della Libertà di Opinione siano i partiti che dovrebbero richiamarsi ai valori della Libertà.
L'introduzione del reato di negazionismo fa anche riflettere e, senza entrare nel merito delle vicende soggette a revisione da parte degli storici qualificati come "negazionisti", porta alla logica conclusione che quella certa verità fino ad oggi proclamata dai vincitori della seconda guerra mondiale, non è poi una verità così certa se hanno paura che sia sottoposta a verifiche storiche, tanto più imparziali, quanto più ci si allontana dall'epoca studiata.
Ma le Idee e le Opinioni non possono essere cancellate con un tratto di penna e continueranno a circolare, a dispetto degli stalinisti per natura e di quelli di recente acquisizione.

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16 ottobre 2013

L' "umanità" comunista

Da Piazzale Loreto ad oggi i comunisti non sono riusciti ad evolversi dallo stato bruto in cui erano fin dal 1921.
Vilipendio di cadavere nel 1945, vilipendio di cadavere nel 2013, sia pur limitato (ma non per loro scelta) a insulti verbali, calci e pugni sulla vettura che trasportava il feretro.
Alfini e compagni (invece di rendersi anche complici di aumenti delle tasse: il bollo sui depositi è aumentato, trise, tasi e paga è la novità di Letta che al solito preferisce mettere le mani nelle tasche degli Italiani invece di tagliare l'enorme spesa pubblica di uno stato inutile e inefficiente) cerchino di capire con che razza di "persone" si sono accompagnati e forse ci riusciranno con il sacrificio di Silvio Berlusconi contro il quale gli stessi che negano funerali e sepolture, vorrebbero applicare il voto palese ad personam.
Non sarebbe meglio lasciare Letta e sodali al loro destino e ridare voce ad una Grande Destra come in Francia sta riuscendo a Marine Le Pen ?
Oppure dobbiamo aspettare che scenda in campo un'altra Marina, figlia, anche lei, di cotanto Padre ?


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15 ottobre 2013

Offensiva comunista

La resa di Berlusconi ad Alfini spinge i comunisti ad una offensiva a tutto campo.
L'iva è già stata aumentata di un punto e, come tutte le persone sensate hanno da tempo capito, l'aumento dell'iva contrae i consume e riduce gli incassi dello stato.
I parlamentari comunisti hanno presentato un emendamento per far pagare "ai ricchi" l'imu, anche la prima rata, del 2013.
Per loro "ricchi" sono tutti coloro che hanno case con rendita superiore a 750 euro.
E nulla conta che siano stati costretti a ritirare quell'emendamento.
I parlamentari comunisti e la ministra che di Italiano ha solo la cittadinanza ma non la nazionalità spingono per abolire il reato di clandestinità ed allargare le maglie della Bossi-Fini invece di renderla più restrittiva e repressiva, sfruttando, come avvoltoi, una tragedia umana.
Napolitano spinge per indulto e amnistia, così, tanto per far circolare per strada qualche delinquente in più.
La Camusso pretenderebbe di continuare a mantenere le spese improduttive dello stato (810 miliardi di euro all'anno !) aumentando la rapina sui risparmi dal 20% al 25% e coinvolgendo anche i titoli di stato rimasti al 12,50 % dopo la cura Monti.
La parola d'ordine diventa: ridurre il cuneo fiscale.
Sì ma, al solito, non per i "ricchi", cioè tutti quelli che percepiscono più di quindicimila euro di reddito lordo ...
Le pensioni tornano nel mirino, ma per depauperarle ... quelle superiori a tremila euro (sempre lordi) che equivalgono a meno di duemila euro netti.
Poi demagogia come se piovesse su cassa integrazione, salario minimo garantito, aiuti al terzo mondo, addirittura una "task force Lampedusa" (ma chi paga ?) .,,
Come c'era da aspettarsi, abbattuta la resistenza del Cavaliere, dilagano avvoltoi e gabellieri che mirano solo e soltanto a renderci più poveri e più servi.


P.S.: pare che nella "legge di stabilità" le tasse sui risparmi (che i comunisti chiamano ipocritamente e falsamente "rendite finanziarie") verranno aumentate al 22% dall'attuale (ed eccessivo) 20%.
Alfini e compagni ministri (Quagliarella, Lupi, Lorenzin e Di Gerolamo) , cosa faranno ? 
Si dimetteranno aprendo quella crisi che non hanno voluto quando fu aumentata l'iva o pur di conservare la poltrona si renderanno complici di chi metterà le mani nelle nostre tasche ?


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14 ottobre 2013

Chi paga la task force per salvare i clandestini ?

Leggo che Letta annuncia una task force aeronavale (per giornale radio ieri ho sentito addirittura "aereo spaziale" neanche fossimo in un episodio di Star Trek !) per pattugliare il Mediterraneo alla ricerca di barconi carichi di clandestini da rimorchiare sulla nostra terra.
Chi paga ?
Perchè se TUTTE le spese saranno a carico dei partners europei è un conto, non condivido il principio che si vada a caccia di clandestini per portarli dove vogliono arrivare invece di rispedirli dove sono partiti, ma almeno non si aggiunge il danno della spesa, alla beffa dell'invasione.
Ma se le spese devono essere a carico del bilancio italiano, di una Italia che non riesce ad abolire l'imu, che aumenta l'iva, le accise sulla benzina e che persino consegna case popolari agli immigrati anteponendoli agli Italiani, allora no, è un ulteriore capitolo di una politica autolesionista che richiederebbe reazioni ben maggiori, per intensità, diffusione ed efficacia, di quelle che riescono a mettere in campo Lega e Forza Nuova.
I clandestini ci stanno costando una manovra finanziaria sotto forma di straordinari, consumo dei mezzi, carburante, cure mediche, vitto e alloggio tanto per elencare le prime e più essenziali forme di assistenza che vengono poste in essere.
In compenso Letta, Saccomanni e compagni, con la complicità di Alfini e soci, frignano perchè l'europa ci dice di rientrare sotto il tre per cento della spesa pubblica: ma che ci paghino tutto quello che facciamo per i clandestini che, ugualmente, vogliono imporci di tenere !
Non credano di risolvere tutto con un assegno, insufficiente, di 130 milioni di euro !
Se Letta, che si dichiara contro il reato di clandestinità, subisse, lui o i suoi famigliari, qualche danno dalle attività irregolari e spesso criminali dei clandestini, cambierebbe idea, evitando di sparare cavolate buoniste.
Purtroppo quelli come Letta vivono in un mondo ben protetto da guardie del corpo provenienti dalle Forze dell'Ordine e con costi a carico del contribuente, cioè sempre prelevati dalle nostre tasche, che pure subiamo le conseguenze delle loro politiche.
Lo stato ha senso in quanto tutela l'interesse di chi lo ha costituito, cioè degli Italiani.
Quando uno stato (con le sue istituzioni) punisce gli Italiani, togliendo loro Libertà, Proprietà, Benessere e Sicurezza per preoccuparsi dei clandestini, quello stato non ha più ragione nè di essere rispettato, nè di esistere.


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13 ottobre 2013

La bassezza morale dei "moralmente superiori"

All'età di cento anni è morto il capitano delle SS Erich Priebke condannato per l'eccidio delle Fosse Ardeatine.
Dopo averne preteso la detenzione da vivo, adesso non vogliono nè celebrarne il funerale, nè seppellirlo.
Anche nei tempi antichi le spoglie del nemico morto venivano onorate e sepolte, quando non restituite alla famiglia come ci insegna Omero nello struggente appello di Priamo ad Achille perchè gli sia restituito il corpo del figlio Ettore.
Con Priebke, no.
Sembra che sia l'unico verso il quale si maturi una vendetta continuata e che non finisce neppure con la morte.
Anzi, l'unico, no.
Un altro personaggio nei confronti del quale, pur Perseguitato, continuano ad infierire è Silvio Berlusconi.
Ironia, infamie e tutto l'armamentario che i piccoli mettono, nel modo più meschino e squallido possibile, contro i Grandi che cadono e verso i quali, nel loro momento di potere, rivolgevano suppliche e untuose richieste.
Non credo che sia un caso che quelli che si comportano con tale disumanità, pur credendosi "moralmente superiori", siano gli stessi che berciano più forte di chiunque altro per l'accoglienza dei clandestini che vengono in Italia per sottrarci la nostra terra.
In ogni loro comportamento emerge la bassezza morale che contraddistingue una politica che non rispetta l'Individuo ma pensa solo a spogliarlo della Dignità, della Libertà, della Proprietà.


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12 ottobre 2013

A come Alitalia

Nel 2008 Berlusconi vinse le elezioni con due formidabili cavalli di battaglia: l'abolizione dell'ici e l'italianità di Alitalia.
Ambedue gli obiettivi raggiunti.
Favorevolissimo all'abolizione dell'ici, ero e resta contrario al "salvataggio" di Alitalia.
Fu un bagno di sangue, scorporando il marcio dal buono e solo questo fu ceduto, per un tozzo di pane, a imprenditori privati.
Noi pagammo per questa operazione ma, se c'era un senso, stava nel fatto che doveva essere l'ultima volta che gli Italiani avrebbero coperto i debiti di Alitalia.
La compagnia aerea, in mani privati, o avrebbe conseguito utili o sarebbe meritatamente fallita, come doveva essere già da anni.
Oggi Letta, probabilmente in pieno delirio di onnipotenza, ha deciso che Alitalia deve essere salvata.
Con i soldi degli Italiani, ancora una volta.
E Alfini e compagni gli sono andati dietro esultando per l'ingresso annunciato delle Poste nel capitale della compagnia e iniezione di miliardi.
E quando quei miliardi saranno finiti cosa faranno ?
Una nuova tassa sulla benzina ?
Sulla casa ?
Sui risparmi ?
O aumenteranno i francobolli ?


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11 ottobre 2013

Il Grande Perseguitato

E' di oggi la notizia che la Cancellieri, burocrate di stato che oggi arrotonda la pensione come ministro della giustizia dopo esserlo stato degli interno con Monti, ha dichiarato che a suo parere Berlusconi non beneficerà dell'amnistia.
Non ne dubitavo.
Berlusconi, nonostante si sia piegato alle imposizioni di Napolitano e compagni votando la fiducia a Letta, non verrà lasciato morire in pace (in età avanzata) e non gli sarà neppure concesso rappresentare i suoi elettori.
Purtroppo il Cavaliere continua ad essere mal consigliato e, invece di prendere la strada più onorevole che sarebbe anche quella che potrebbe capitalizzare meglio il consenso, cioè la prigione senza genuflettersi per chiedere domiciliari, grazia o affidamento sociale, presenta domande che dovranno essere valutate e approvate dai suoi stessi aguzzini.
E anche il PdL di Alfini che ha brandito l'amnistia e l'indulto pretesi da Napolitano, rimarrà cornuto e mazziato.
Libererà delinquenti conclamati, facendo irritare il proprio elettorato e, contemporaneamente, non avrà salvato il suo Leader.
Ne vale la pena appoggiare amnistia e indulto ?


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I clandestini vanno espulsi

Ci stanno provando.
Ci stanno provando a rendere il clandestino, l'illegale uno status privilegiato, in modo che in futuro uno possa dire "sono clandestino" come una volta si diceva "civis Romanus sum".
Prima la Chienge dice che sul barcone affondato a Lampedusa avrebbe potuto esserci anche lei .
Poi Letta che si inginocchia e, addirittura, dopo aver proclamato lutto nazionale dispone funerali di stato.
No, dico, FUNERALI DI STATO per i clandestini: quasi un invito generalizzato a venire in Italia, con tutti gli onori, tutti i privilegi e nella pressochè assoluta garanzia di impunità.
Quindi sempre Letta (cui il successo causato dal tradimento di Alfini deve aver dato alla testa) probabilmente inebriato di potere afferma che è "indegno" iscrivere nel registro degli indagati i clandestini che sono sopravvissuti.
Ma come ?
Da sempre i magistrati agiscono trincerandosi dietro la frase "è un atto dovuto" e quando è realmente un "atto dovuto" sarebbe "indegno" ?
Poi la ciliegina sulla torta: l'abolizione del reato di clandestinità votata in commissione giustizia del senato.
Grillo, che ha fiuto, ha sconfessato i suoi, perchè gli Italiani non perdonerebbero un tale tradimento.
Parliamoci chiaro.
Siamo tutti capaci di stillare una lacrimuccia, ma NON VOGLIAMO PIU' IMMIGRATI A CASA NOSTRA.
E questo è un sentimento diffuso a Destra, al centro e a sinistra.
Se lo stato non tutelerà la nostra terra, allora sarà direttamente il Popolo a farlo.


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10 ottobre 2013

Nè amnistia, nè indulto

L'idea che vengano liberati dei delinquenti mi ripugna.
E' vero che con la "giustizia" che abbiamo in Italia è molto più probabile che in galera ci siano persone oneste, che delinquenti, ma ho l'impressione che queste resterebbero dove sono, esclusivamente per una ragione ideologica, mentre verrebbero liberati quelli che, invece, colpevoli lo sono.
E' anche vero che è intollerabile la situazione delle carceri (basta parlarne con qualsiasi nostro conoscente che svolga l'attività di avvocato penalista).
Ma il problema del sovraffollamento può essere ridotto con tre semplici mosse.
1) rispedire a casa loro clandestini e immigrati che delinquono: si libererebbe circa il 35% dei posti;
2) non si usi la galera preventiva, prima della condanna definitiva,come mezzo di coercizione per estorcere confessioni;
3) niente galera per chi commette reati di opinione e amministrativi o fiscali.
Esattamente il contrario di quel che si propongono i comunisti sostenendo amnistia e indulto.


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09 ottobre 2013

Vajont

Il 9 ottobre 1963 una immensa quantità di terra, mezza montagna, franò sulle acque raccolte nella diga del Vajont che superando la diga scesero a valle distruggendo il paese di Longarone e uccidendo quasi duemila persone.
La vicenda è stata ripetutamente raccontata in scritti e film, ognuno con la sua visione e la sua morale, che poi è quella di chi ha scritto quei racconti e girato quei film.
Ognuno ha individuato i suoi colpevoli e tratto la sua morale.
Nel cinquantesimo anniversario di quella immane tragedia io intendo rendere omaggio alle quasi duemila vittime con questo commento che parte dal ricordo di un bambino di quasi sette anni.
Tanti ne avevo quel 9 ottobre 1963 quando accadde la disgrazia e noi ne fummo informati dalla televisione le cui notizie ci furono spiegate dai nostri genitori e dalla maestra che ci guidava in quella seconda elementare (anno di esame, allora, prima di passare in terza) che avevamo iniziato da pochi giorni.
Ricordo che, come si usava in quei tempi, vennero istituite delle raccolte di fondi (“collette” venivano chiamate) che servivano anche a sensibilizzare alla solidarietà (non all’assistenzialismo !) i bambini.
Mi sembra di ricordare che il lutto nazionale per la morte di tanti Italiani si manifestò anche con uno o due giorni di chiusura delle scuole.
I miei ricordi finiscono lì e riprendono in tempi relativamente recenti, dal 1995, quando partecipai alla  gara di sci aziendale che si svolse (e si svolge) in Val Zoldana.
Dopo aver per i primi due anni cercato e trovato a fatica un albergo libero vicino alle piste, in seguito prenotammo sempre a Longarone, dove comunque si svolge la premiazione serale.
La nuova Longarone è un paese totalmente nuovo, pulito, ordinato.
Mancano le vecchie case, i vecchi edifici.
Non manca il ricordo, quanto è stato possibile recuperare della vita e della storia di duemila persone.
Incombe ancora, sul paese la diga.
Monumentale, massiccia, titanica.
Quando fu costruita era la diga più alta del mondo, oggi sarebbe la quarta.
Si può visitare dall’esterno.
Sì, perché la beffa più atroce è che quella diga, orgoglio della scienza umana, ha retto l’urto dell’acqua ed è rimasta in piedi, solida come il primo giorno e, oggi del tutto inutile.
Chi ha letto del disastro sa che il crollo di mezza montagna provocò una gigantesca ondata con la montagna crollata, che nel frattempo, tanta era la forza !, era risalita sul versante opposto e poi si adagiò definitivamente nel bacino.
Quelle ondate superarono la barriera della diga, senza peraltro distruggerla.
Oggi si può camminare sul terreno che era il fondo del bacino (o forse, la cima della montagna crollata) e avvicinarsi alla diga.
Il luogo non è molto frequentato e la solitudine porta ancor di più a sentire la vicinanza con quella disgrazia che, da casa, sembra così lontana nel tempo.
Visitare il bacino del Vajont, avvicinarsi ai piedi della diga, raccogliere un pugno di terra e qualche filo d’erba che vi cresce e sentire, ognuno con la propria immaginazione, con la propria sensibilità, l’orrore della disgrazia e la sofferenza dei duemila cuori che hanno smesso di battere quel 9 ottobre 1963.
Molti dicono: mai più.
E realmente la tragedia del Vajont ci deve condurre a far tesoro dell’esperienza, perché diversamente quelle duemila persone sarebbero morte invano.
Questo però non significa rinunciare al progresso, a costruire, ai sogni.
La diga, come tutti possono vedere, ha resistito alla potenza delle acque, vuol dire che è stata costruita con tutti i crismi e le regole della buona ingegneria.
Quel che probabilmente è mancato è lo studio preventivo idrogeologico o, ancora peggio, se vi fosse stato, la volontà di spendere qualcosa in più per consolidare il monte o per costruire altrove.
E’ questo, credo, che dovrebbe rappresentare l’insegnamento del Vajont e il miglior ricordo delle vittime della tragedia.
Non si fermi il progresso, ma si compiano tutte le operazioni, anche le più onerose, per mettere in sicurezza quel che si costruisce.




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