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No alla deriva

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Diciamo NO alla deriva

07 gennaio 2016

Far rinascere il Nazionalismo



Questo inizio di anno è caratterizzato da neanche tanto lontani tamburi di guerra.
Il medio oriente resta, come sempre, una polveriera dove da un lato i musulmani cercano di annientare l'unico stato democratico e non musulmano (Israele) e dall'altro combattono tra loro una guerra per la supremazia interna che noi Occidentali abbiamo vissuto, ma cinque secoli fa.
In Occidente gli Stati Uniti, che per due volte hanno eletto un tizio che forse non ne aveva neppure i requisiti formali ma che sicuramente non ne ha quelli sostanziali, hanno perso non solo credibilità, fiducia e sostegni internazionali, ma anche la capacità di intervento e sono avvitati in una polemica interna che li vorrebbe rendere quanto di più simile possa esserci alla debole e vecchia Europa.
Una Europa che, con la finzione giuridico-burocratica dell'unione sovietica europea, cerca di sradicare le Identità e le Sovranità dei Popoli e delle Nazioni che la compongono, per consegnare il potere ad una oligarchia di grigi burocrati dediti unicamente alla contabilità.
In estremo oriente il colosso Cina perde colpi e, questa volta, trascina anche le malaticce economie occidentali, mentre gli altri cosiddetti emergenti hanno visto svanire in breve il sogno di una futura supremazia.
La Russia è un caso a parte.
E' piegata dalle sanzioni economiche stoltamente decise dall'Occidente, ma è anche l'unica nazione con una guida forte, determinata e con idee ben chiare anche in materia di Sovranità, Identità, Valori Morali e Civili.
E' una speranza, ma da sola non può fare molto, mentre può aiutare il risveglio delle coscienze nazionali.
Ungheria, Slovacchia, Repubblica Ceca, Polonia, ma anche forti movimenti nazionalisti in Francia, Olanda, Belgio, Svezia, Danimarca, Norvegia, Austria e persino in Germania ci dicono che c'è fermento e che anche in Italia possiamo agganciare il treno della Reazione.
Una Reazione che trova negli episodi di violenza e prevaricazione di Colonia, ma anche in Italia, da parte di bande organizzate o singoli immigrati una ampia e motivata base per agire.
Queste che i Bergogli e le Boldrine chiamano "risorse" sono in realtà meri invasori che vorrebbero sostituirsi, con la forza del numero e della violenza, a noi, legittimi titolari della sovranità su questa terra.
In effetti, per tracciare un parallelo che già in passato ho richiamato, non è una situazione molto diversa dalle rivolte degli schiavi in Roma che furono sedate da Crasso e Pompeo.
La nostra terra e la nostra sopravvivenza sono minacciate da ben quattro direttrici.
1) dalla nostra debolezza inculcata dalla propaganda disfattista del "politicamente corretto" che induce alla castrazione delle popolazioni, allo stordimento di ogni impulso positivo anche attraverso l'amo delle depravazioni elevate a dignità di legge in nome di una libertà individuale volutamente fraintesa;
2) dalla perdita di una guida religiosa comune, quindi dal dilagare del relativismo cui fa da contraltare una religione forte e viva che accende gli animi invece di addormentarli;
3) dalla perdita del concetto di Nazione e di Sovranità, quindi dalla perdita delle nostre Radici e Identità, senza che sia offerto un adeguato sostituto che dia spessore e fondamenta morali alle attività di ciascuno di noi;
4) dalla invasione fisica di milioni di estranei alla nostra cultura che vengono spinti ad occupare le nostre terre con il miraggio di vivere meglio, mentre invece noi, invasi, veniamo dalle autorità civile e religiosi indottrinati ad una "accoglienza" che è invece solo resa.
Siamo ancora, siamo sempre in tempo a ribaltare la situazione e poichè non è la prima volta che la Civiltà è sotto attacco, sembra soccombere e vivere periodi oscurantisti, sono personalmente convinto che sia possibile farlo.
Cominciando intanto dal piccolo, dal poco che ciascuno di noi può fare, dal vicino.
Chiudendo i rubinetti delle contribuzioni, ad esempio, ad una chiesa che non ci rappresenta più.
Evitando di chiudersi nel proprio castello fortificato, limitandosi a snobbare quelli che mettono la loro faccia contro l'andazzo dell' "ordine costituito", quindi pretendendo sì la perfezione, ma gratificando anche chi rappresenta il meno peggio rispetto al peggio assoluto, il Male, che oggi è incarnato dalla attuale maggioranza di governo in Italia composta da comunisti, cattocomunisti e transfughi eletti per fare una sola cosa (opporsi ai primi due legiferando al contrario delle loro farneticazioni) e finiti, pur di conservare il posto, a sorreggere un governo di sinistra che realizza il peggio delle leggi che opprimono la libertà di opinione, la Sovranità popolare e, non volendo intervenire contro le burocrazie europee, agisce devastando i valori morali tradizionali unicamente per ingraziarsi clientele elettorali rumorose.
Si può fare davanti ad una tastiera, nelle chiacchiere tra amici e conoscenti, nei comportamenti positivi quotidiani.
Un piccolo comportamento, un gesto, un atto, che, moltiplicato per migliaia, milioni di noi, può ricostruire una Nazione.




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