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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

23 aprile 2025

Cogliere l'occasione

Sabato, a Roma, si ritroveranno centinaia di capi di stato e di governo e, soprattutto, il Presidente degli Stati Uniti, Trump, il Presidente del Consiglio Italiano, Giorgia Meloni, il presidente francese Macron, il Primo Ministro Inglese Starmer, il Cancelliere tedesco uscente Sholze (con Merz presumibilmente aggregato in delegazione), il Presidente Argentino Milei e tanti altri che fanno parte delle alleanze politico militari che, dalla fine della seconda guerra mondiale, hanno garantito il Benessere e la Sicurezza ai Popoli ed alle Nazioni che si richiamano alla Civiltà Occidentale.

E' una occasione da cogliere per piantare i primi semi di una nuova alleanza che condizionerebbe anche un nuovo ordine mondiale, ben diverso da quello rinunciatario e deviante che è derivato dalla inclusione delle tematiche woke, lgbt, blm, altamente corrosive dei pilastri fondamentali della nostra Tradizione e quindi della nostra Civiltà.

Poichè bilaterali ci saranno di sicuro, più o meno pubblicizzati, un funerale è il momento più idoneo per fare breccia nelle corazze del "partito preso", da tutte le parti.

E' evidente che un accordo, che parta dal commercio per arrivare alla gestione delle crisi internazionali, non può che essere un compromesso.

Non ci sono gli stessi interessi tra le varie zone di una sola nazione, figuriamoci tra stati collocati in tutti i continenti.

Il clima, la cultura pregressa, le tradizioni, la storia, le armi, l'etnia, il credo religioso, l'idioma, sono tutti elementi che frammentano e non uniscono.

Il compromesso è quindi lo sbocco obbligato per realizzare quell'arte del possibile che è la Politica.

Compromesso significa che ognuno cede qualcosa, poco o tanto dipende dai rapporti di forza economica, militare, politica dei singoli stati e governi.

Per questo credo che la politica della Meloni, che con Trump ha messo avanti tutto ciò che ci unisce, per poi lasciare sullo sfondo quello che ci divide, sia la scelta più giusta.

Una volta delineato il quadro delle comuni esigenze e aspirazioni, possiamo vedere come affrontare le divergenze, se possono essere accantonate, se è possibile che su quei temi ogni nazione proceda in autonomia senza che ciò comprometta l'unità su quel che si condivide, se ci possono essere momenti di scambio tra una esigenza particolare e un'altra.

Il pericolo per la nostra stabilità, il nostro Benessere, la nostra Sicurezza, infatti, non è il nostro vicino che ha recepito i fondamenti della nostra stessa Civiltà, ma chi la nostra Civiltà, da millenni, contrasta e combatte.

Cina ed Islam rappresentano la minaccia per il nostro futuro di pace e prosperità e come le πόλεις  greche seppero unirsi davanti alla minaccia che, anche allora, arrivava da Oriente con la Persia, così i Popoli e le Nazioni dell'Occidente devono ritrovare una loro unità di intenti per tornare ad essere grande e far ricominciare a correre il Pianeta verso nuovi obiettivi e traguardi, per quanto possano essere visionari.                                   

 

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