In questo sono assistiti dai "professionisti dell'informazione" che sanno sempre illustrare il perchè e il per come è accaduto qualcosa che loro, prima che accadesse, avevano sempre negato potesse accadere.
Sintomatica la vicenda delle elezioni che si sono svolte nell'ultima settimana.
In Canada e in Australia vincono i partiti acquisiti dalla sinistra, quello liberale e quello laburista, e la ola cattocomunista è arrivata interpretandolo come uno schiaffo a Trump.
Non si rendono conto che un voto di canadesi e australiani contro Trump è un voto permeato di spirito nazionalista, lo stesso che rifuggono come se fosse il diavolo e che viene sistematicamente condannato dai sermoni di Mattarella.
Canadesi e australiani, con il loro voto, attribuendo ai partiti conservatori una presunta sudditanza verso il Presidente Americano, hanno voluto marcare l'Identità Nazionale canadese e australiana, rivendicandone l'indipendenza e la sovranità.
Che è, esattamente, il comportamento che, con varie gradazioni, assumono tutti i partiti nazionalisti e sovranisti delle nazioni europee verso l'unione europea e che vengono additati come "brutti, sporchi e cattivi" da quegli stessi cattocomunisti che oggi portano in palmo di mano i partiti canadesi e australiani che sostengono l'identica indipendenza e sovranità delle proprie nazioni.
Poi, arriviamo vicino a casa e in Romania, dopo aver annullato le precedenti elezioni che avevano visti al primo posto un candidato nazionalista, la ripetizione concede al nuovo candidato nazionalista (tale perchè al primo è stata inibita la possibilità di candidarsi come stanno provando a fare contro la Le Pen in Francia, Abascal in Spagna e la Weidel in Germania dove, per non sbagliare, pensano di escludere in blocco chiunque aderisca ad AfD e non un solo candidato) il doppio dei voti precedentemente avuti dal suo predecessore.
Ma trovano conforto con la vittoria degli aborigeni in Papua Nuova Guinea.
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