La Fantascienza, letteratura di anticipazione, ha sempre affrontato il tema del blocco improvviso di un elemento divenuto imprescindibile per la nostra civiltà: l'elettricità.
E anche narratori che rifuggono dall'essere definiti "di fantascienza" si sono cimentati nell'ipotizzare le conseguenze del venir meno, per varie cause, dell'elettricità.
Ricordo "Black out" di Arthur Hailey, ma l'esempio più calzante che mi viene in mente è la serie televisiva (2 stagioni) "Revolution" in cui veniamo proiettati in un mondo in cui, già da anni, l'elettricità è scomparsa e, con essa, tutto ciò che vi era collegato, dagli elettrodomestici ai computer.
Poi, con una serie di flash back, veniamo condotti a scoprire che il blocco è stato causato da alcuni scienziati nella confusa convinzione di salvare la Terra dalla distruzioni cui, a loro avviso, la stavano portando le politiche mondiali.
Fantasie, certo, ma anche in Italia abbiamo avuto un assaggio di cosa voglia dire essere senza elettricità con il black out del settembre 2003 praticamente esteso su tutta la Nazione, mentre nel 2014 una imponente nevicata lasciò al buio per alcuni giorni Cortina e dintorni.
Nel 2025, però, siamo sempre più legati alla elettricità e in Spagna abbiamo avuto un avvertimento di quel che significherebbe l'impossibilità di usufruire quell'elettricità sulla quale abbiamo spostato quasi completamente il nostro modello di vita.
Chi ha le cucine ad induzione, resterebbe a digiuno.
Non potremmo comprare nulla, perchè non funzionerebbero bancomat, pos, carte, cellulari, computer: solo per contanti.
Gli schermi televisivi sarebbero inesorabilmente spenti e non avremmo notizie di quel che accade e delle informazioni e istruzioni governative a meno che non fossimo muniti di una radio a transistor ... purchè il governo riesca ad attivare una qualche trasmissione, ovviamente.
La circolazione, di ogni genere, sarebbe impossibile o altamente rischiosa.
Alla elettricità siamo legati per ogni aspetto della nostra vita, eppure esiste, nei termini diffusi in cui la conosciamo, da meno di due secoli e i nostri Avi, pur senza di essa, sono sopravvissuti e cresciuti.
Mi domando quindi se, poi, qualora venisse realmente meno l'elettricità, sarebbe un danno o non, piuttosto, un utile reset che potrebbe aiutarci a costruire un mondo nuovo, partendo da due secoli fa, evitando errori e dando più spazio alla vita di comunità vicine, invece di portarci verso un globalismo arido, massificante, disumanizzante.
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