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No alla deriva

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27 giugno 2025

Il prezzemolo popolare

Leggo su X numerosi interventi, che definire "critici" sarebbe un eufemismo, contro Tajani e Forza Italia.

Al netto delle esagerazioni e degli insulti, condivido praticamente tutto quello che viene imputato al partito che fu di Berlusconi e adesso è dei figli di Berlusconi (e la differenza si vede !), dalle aperture sullo ius scholae alla adesione all'unione europea.

Purtroppo Forza Italia è imprescindibile, anche se qualcuno crede che Fratelli d'Italia e Lega conquisterebbero ugualmente la maggioranza assoluta e io penso che no, non avrebbero la maggioranza assoluta pur assorbendo parte dell'elettorato di FI.

La riprova la vediamo in questi giorni nelle convulse riunioni dell'unione europea dove a fare la differenza è il partito popolare, cioè Forza Italia e i suoi simili.

E' vero che la sinistra è carente di progetti e visioni, appiattita come è sulle politiche ambientaliste dei verdi che portano solo danni alle persone e alle economie, mentre a Destra c'è un gran fermento di proposte e di idee al punto che è ormai la Meloni a indicare una strada che vede aggregarsi sempre più adesioni, in ultimo quella pesante della Germania di Merz.

E' la linea che rivede il green claims sollevando le ire della Schlein e della Ribera, che sostiene l'aumento al 5% della spesa per la difesa mantenendo gli eserciti nazionali e non creando quella mostruosità che sarebbero le forze armate dell'unione, che aggrega sempre più nazioni e governi nel contrasto all'immigrazione clandestina anche con governi socialisti come quello danese, che blocca, tirandosi dietro Merz e la Germania, le azioni proposte da Sanchez contro Israele, che spinge per il compromesso al 10% reciproco sui dazi, ancora una volta in coppia con il tedesco Merz, zittendo Macron e la sua abituale boria.

Ma per ottenere tutto ciò c'era, c'è e ci sarà ancora bisogno dei voti del partito popolare, nonostante tutta la sua ambiguità.

Per questo, tra turarsi il naso accettando un compromesso che eviti il peggio e la onorevole ma perdente battaglia di principio, destinata solo a favorire l'introduzione di maggioranze woke, ambientaliste, lgbt, antiamericane e antioccidentali, preferisco sempre turarmi il naso perchè la politica resta anche oggi l'arte del possibile e il possibile si fa sempre e soltanto avendo la maggioranza, per quanti compromessi saremo costretti a fare.

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