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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

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20 giugno 2025

Rifiutiamo le tasse europee

Mentre la sinistra italiana è preda dei peggiori deliri e latra su questioni sulle quali la possibilità di incidere dell'Italia è prossima allo zero (come le guerre in corso) per cui la posizione migliore è quella di lavarsene andreottianamente le mani senza prendere posizione, l'unione europea, come i vecchi monarchi assoluti al tempo della nascita degli stati nazionali, usa l'arma fiscale per sottomettere i Popoli e le Nazioni europee.

Ricordo, in estrema sintesi, come, dopo il disfacimento dell'Impero carolingio, a detenere il potere fossero i feudatari, spesso in guerra tra loro e la formazione degli stati nazionali arrivò attraverso un processo di eliminazione dei privilegi di questi feudatari, definitivamente sottomessi quando i re assoluti imposero gabelle e oneri che portarono al loro impoverimento, a non avere più fondi per pagarsi un esercito, quindi a non poter più contrapporsi al re.

Emblematica la storia di Francia, con le varie lotte, con molteplici pretesti, come quella tra i Condè ed i Guisa, ugonotti e cattolici, fino alla definitiva affermazione del potere assoluto di Luigi XIV cui l'opera dei grandi cardinali, Richelieu e Mazzarino, sconfiggendo le ultime velleità nobiliari, in ultimo con la cosiddetta "Fronda degli Importanti", consegnò la Francia su un piatto d'argento.

In Italia, tra parentesi, non si ebbe questo passaggio unitario, arrivato solo tardivamente nel XIX secolo, per colpa della presenza della chiesa che aveva interesse a dominare la scena, impedendo che potesse verificarsi in Italia quel che si era realizzato in Francia, con l'emergere di un sovrano o di uno dei tanti stati italiani che potesse prevalere e unificare lo Stivale.

La principale leva dei re fu quella delle tasse, sui terreni, sui castelli, nel nome del "bene" supremo della nazione, per pagare le guerre e l'opulenza come quella di Versailles.

Richelieu, Mazzarino e Colbert, impoverirono a tal punto i nobili che questi furono ridotti a vivere alla corte alla mercè della benevolenza del re.

La Von der Leyen, Costa e tutto l'apparato burocratico dei parrucconi europei agisce allo stesso modo, senza peraltro avere l'intelligenza e la visione politica dei Richelieu e dei Mazzarino.

Vogliono debellare ogni resistenza degli stati nazionali, colpendone non solo la Sovranità politica, ma soprattutto quella economica, indebolendo i governi nazionali con la leva fiscale, dopo aver sottratto la Sovranità Monetaria.

In questi giorni leggo di tasse europee sul fumo, sulle caldaie, sui consumi del gas, con la reiterazione delle tasse sulla casa attraverso l'aumento degli estimi, il tutto ammantato dalla scusa antica del nemico esterno (la Russia !) che ci minaccerebbe e dalla scusa nuova di zecca, veicolata da interessati promotori delle tecnologie cosiddette verdi, del risparmio energetico e della lotta al cambiamento climatico.

Ma l'obiettivo della Von der Leyen e complici non è certo quello di combattere i mulini a vento del clima, bensì quello di sottrarre sempre più potere agli stati nazionali e, con i vari piani di finanziamento come il pnrr o il riarmo, renderli sempre più asserviti e debitori verso la commissione europea che, come i re assoluti, può concedere o revocare, esercitando quindi un diritto di vita e di morte sui Popoli e le Nazioni europee.

 Appare sempre più evidente che il vero Male della nostra epoca è questo internazionalismo dirigista che vorrebbe uniformare tutti e che ha, come risultato, quello di sottrarci, ogni giorno, uno spicchio della nostra Libertà e del nostro Futuro.

Pensiamo solo alle ipotesi di risparmio energetico, di circolazione, di fonti di energia, ognuna delle quali presuppone una rinuncia, un vivere con meno, un vivere peggio, sempre più da straccioni, con la scusa della difesa dell'ambiente.

Una volta il futuro era visto come arricchimento del nostro Benessere, oggi la prospettiva è un progressivo peggioramento delle condizioni di vita di ciascuno di noi nel nome di un Moloch che si chiama unione europea con i suoi regolamenti, direttive e adesso anche tasse.

Singolarmente possiamo fare poco, solo resistenza passiva e dobbiamo sperare che emerga dalla palude dei politici, un visionario che, contrapponendosi al sinedrio di Bruxelles, sappia organizzare e mobilitare quelli di noi che non hanno ancora venduto la dignità all'unione europea.

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