Lo avevamo apprezzato, centrocampista d’ordine, di qualità e di quantità, nella Juventus, nel Milan e nella Nazionale.
Lo stiamo apprezzando come allenatore vincente: con il Milan e con il Real Madrid, con la Roma e con la Juventus.
Il suo carattere burbero, da friulano di poche parole e molti fatti, lo porta inevitabilmente ad esercitare una profonda influenza sui suoi giocatori, tanto che persino un “cavallo pazzo” come Cassano ha per lui parole di stima.
Adesso possiamo elogiare Fabio Capello anche come Campione d’onestà intellettuale, Campione del politicamente scorretto, Campione perché non si lascia irretire e influenzare dalle mode e dalle convenienze del momento.
La sua frase “se in Spagna oggi tutto funziona il merito è dell'«eredità di ordine» lasciata da Franco” ha fatto il giro dei giornali ed è persino approdata ad una interrogazione all’europarlamento (o neuroparlamento, vista l’isteria che attanaglia certi suoi componenti ?) dove, neanche ricordarlo, ha innestato l’ennesima filippica del politically correct, accusando Capello di “apologia di Fascismo”.
Insomma, nulla di nuovo sotto il sole del polticamente corretto, dove, a dar retta ai sacerdoti di tale nuova religione assolutista, non si potrebbe più dire la verità, se esce dagli schemi loro graditi.
E quel che ha detto Capello non è altro che la verità, certificata anche dall’instabilità che caratterizza i paesi ex comunisti che, ad ogni elezione, cambiano orientamento, buttandosi ora a destra ora a sinistra, senza permettere lo svolgimento di una seria politica articolata nel tempo.
In Spagna, invece, a parte l’incidente di percorso di questo Zapatero autenticamente “sparato” alla premiership dalle bombe dei terroristi, l’ordine con il Caudillo ha gestito la Spagna, ha consentito, alla sua morte, un tranquillo ritorno della democrazia parlamentare, del re e una pacifica alternanza tra Destra e sinistra (almeno quella di Gonzales, una sinistra normale).
Ma parlare bene di uno dei babau dei pasdaran del politicamente corretto non si può, no, non si può.
Meglio continuare a raccontare la favola del lupo cattivo …
Per questo non possiamo che ringraziare Fabio Capello per aver squarciato il velo dell’ipocrisia, dimostrandosi Campione nella vita (a differenza di altri che, pur grandi campioni di calcio, sono cattivi maestri nella vita, tra droga e manie rivoluzionarie) dopo esserlo stato sui campi di calcio.
Lo stiamo apprezzando come allenatore vincente: con il Milan e con il Real Madrid, con la Roma e con la Juventus.
Il suo carattere burbero, da friulano di poche parole e molti fatti, lo porta inevitabilmente ad esercitare una profonda influenza sui suoi giocatori, tanto che persino un “cavallo pazzo” come Cassano ha per lui parole di stima.
Adesso possiamo elogiare Fabio Capello anche come Campione d’onestà intellettuale, Campione del politicamente scorretto, Campione perché non si lascia irretire e influenzare dalle mode e dalle convenienze del momento.
La sua frase “se in Spagna oggi tutto funziona il merito è dell'«eredità di ordine» lasciata da Franco” ha fatto il giro dei giornali ed è persino approdata ad una interrogazione all’europarlamento (o neuroparlamento, vista l’isteria che attanaglia certi suoi componenti ?) dove, neanche ricordarlo, ha innestato l’ennesima filippica del politically correct, accusando Capello di “apologia di Fascismo”.
Insomma, nulla di nuovo sotto il sole del polticamente corretto, dove, a dar retta ai sacerdoti di tale nuova religione assolutista, non si potrebbe più dire la verità, se esce dagli schemi loro graditi.
E quel che ha detto Capello non è altro che la verità, certificata anche dall’instabilità che caratterizza i paesi ex comunisti che, ad ogni elezione, cambiano orientamento, buttandosi ora a destra ora a sinistra, senza permettere lo svolgimento di una seria politica articolata nel tempo.
In Spagna, invece, a parte l’incidente di percorso di questo Zapatero autenticamente “sparato” alla premiership dalle bombe dei terroristi, l’ordine con il Caudillo ha gestito la Spagna, ha consentito, alla sua morte, un tranquillo ritorno della democrazia parlamentare, del re e una pacifica alternanza tra Destra e sinistra (almeno quella di Gonzales, una sinistra normale).
Ma parlare bene di uno dei babau dei pasdaran del politicamente corretto non si può, no, non si può.
Meglio continuare a raccontare la favola del lupo cattivo …
Per questo non possiamo che ringraziare Fabio Capello per aver squarciato il velo dell’ipocrisia, dimostrandosi Campione nella vita (a differenza di altri che, pur grandi campioni di calcio, sono cattivi maestri nella vita, tra droga e manie rivoluzionarie) dopo esserlo stato sui campi di calcio.
3 commenti:
Bravo Capello, anche se sembra che poi abbia smentito...
il fascimo e' duro a morire ma chissa' se un giorno...
E' più facile, anonimo, che un giorno ci sia un mondo senza cretini ... :-D
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