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No alla deriva

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09 febbraio 2006

Stop alla droga !

Finalmente è legge !

Dopo anni nei quali la legislazione era scivolata sempre più verso un pericoloso permissivismo, ieri la Camera dei Deputati ha approvato la norma, contenuta nel decreto olimpiadi, che inasprisce le pene contro la droga.

E' venuta meno l'ipocrita distinzione tra droghe presunte "pesanti" e presunte "leggere", confermando quindi l'assunto che molti operatori del settore hanno ripetutamente espresso: la droga è male e fa male.

Inasprite le pene per lo spaccio e il possesso di quantità che eccedono il modico uso personale.


Ecco, il "modico uso personale", che sarà determinato con un decreto ad hoc, mi lascia perplesso, come sono personalmente perplesso dal reiterarsi di una distinzione tra drogato e spacciatore (che non esisterebbe se non esistesse il primo).

Questi due punti mi inducono a sperare in ulteriori restrizioni, finalizzate ad azzerare completamente ogni permissivismo nei confronti dell'uso della droga.

Non sfugge a nessuno come anche il piccolo drogato, soprattutto quanto è in crisi di astinenza, possa essere socialmente pericoloso, con tentativi di scippo e rapina per procacciarsi il denaro necessario a comprare qualche dose, anche se per "modico uso personale".


Ma ciò non toglie nulla alla soddisfazione di vedere questa legge, legge di uno Stato che merita, oggi, la maiuscola, nella speranza che una magistratura - globalmente forse non all'altezza di uno Stato con la maiuscola - non si metta ad "interpretare" le norme, come troppe volte accade, a favore di Caino e contro Abele.

E se in questo blog abbiamo più volte criticato il Ministro Fini, questa volta lo ringraziamo per la determinazione con cui ha portato al traguardo questa legge che è una legge che appartiene, eticamente e culturalmente, alla Destra.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Senza offesa, ma da quello che dici si capiscem chiaramente che tu, di droga, sai quello che leggi e, di quello che leggi, ti resta quello che capisci e, quello che capisci, è solo quello che entra nel tuo ordine di idee.
Parla d'altro, e vai pure avanti che noi magari ci fermiamo un po'.

Massimo ha detto...

Sicuramente non mi sono fatto alcuna "canna", neppure per sbaglio ... :-D

Jinzo ha detto...

Che porcata questo decreto Fini.
La droga rimane uno dei punti dolenti di questo governo, che, come previsto, ha compiuto una scelta demagogica ed inutile, la quale produrrà nuovamente i danni che fece a suo tempo la legge analoga della Iervolino (ma non era una legge di destra?).

Una legge invisa alla gran parte dei liberali di centro-destra, i quali, con i libri di Milton Friedman alla mano (Milton Friedman è di destra no?), giudicano un grave errore questa legge reazionaria.

Speriamo che con un colpo di spugna venga eliminata nel prossimo governo Berlusconi, anche se la strada del rinnovamento è dura ed il prosciutto sugli occhi è spesso...

Iniziamo magari leggendo questo.
www.prohibitioncosts.org
Magari qualcuno in questo blog si renderà conto dei soldi che attualmente sta copiosamente versando di tasca propria per bloccare, senza alcun margine di successo, lo spaccio di droga.
E allo stesso tempo rifletterà sul denaro che i tossici mettono nelle mani delle narcomafie e dei talebani.
Credo che sia più opportuno che i genitori facciano i genitori, piuttosto che lo stato venga trasformato nel genitore mai avuto.

Anonimo ha detto...

Jinzo, che altro ti aspetti da uno che esalta il generalissimo Franco.

Ci sono uomini nati liberi come noi. Ci sono pecore che invocano un padrone cattivo e punitore come Monsureau.

Massimo ha detto...

.. e ci sono ignoranti che non sanno neppure trascrivere un nome ...

Mentre Jinzo non perde occasione per mostrarsi aderente a quella deriva morale radicaloide che ha fatto dei vizi e delle perversioni la sua ragione d'essere.
Il costo della lotta alla droga, proprio perchè stronca un mercato in cui attinge la criminalità, è di gran lunga inferiore al costo sociale di vedere infettati i propri cittadini con polveri e pillole che portano solo ad evadere dalla realtà e rendersi estranei alla società civile.