Spesso, nei rivoli delle polemiche spicciole, si perdono di vista le questioni importanti e concrete.
Senza avere la pretesa di esaurirle, vorrei esporre le mie personali priorità, che mi piacerebbe venissero affrontate da un nuovo Governo Berlusconi nella prossima legislatura.
In un certo senso il tema l’avevo già affrontato in The Right Nation. La Grande Destra, qui mi limito a circoscrivere temi specifici.
In primo luogo pongo la questione della intromissione dello stato nelle nostre vite e nelle nostre tasche.
Molto è stato fatto, partendo da una situazione disastrosa, ma i prossimi cinque anni saranno detrminanti per eliminare lo statalismo assistenzialista (non la solidarietà !) dalla nostra vita.
Quindi ulteriori forti riduzioni delle imposte, cessazione di ogni contribuzione statale a sindacati ed aziende che non sappiano gestirsi imprenditorialmente, servizi forniti a prezzo di costo.
In parole povere: riduzione delle imposte al minimo indispensabile per il funzionamento della macchina statale (Forze Armate, Polizia, giustizia, politica estera, camere e ministeri).
Ma anche abolizione degli Ordini professionali, a cominciare da quello dei giornalisti: se uno vuole veicolare le sue idee possa farlo liberamente, assumendosi la responsabilità in proprio di quel che firma.
In parole povere: abolizione di ogni reato di opinione per rendere effettiva la libertà di stampa, di pensiero e di veicolare le idee.
Una ulteriore stretta nella legge sull’immigrazione, che apra le quote solo agli immigrati assimilabili, secondo il concetto espresso nel settembre del 2000 dal Cardinale Biffi.
Completare la riforma della giustizia con l’elezione diretta dei pubblici ministeri (così appagano la loro voglia di elezioni che si manifesta con le candidature nella sinistra ….) e la nomina di giudici tra avvocati e giuristi di chiara fama ed esperienza e non in base ad un concorso teorico.
Dare certezza alle pene inflitte, con l’abolizione dell’amnistia e dell’indulto e la regolamentazione del diritto di grazia, per quei casi in cui emergono fatti inoppugnabili sull’errore nella sentenza di condanna.
Personalmente aggiungerei: ripristino della pena di morte …
Nel campo del lavoro revisione della legge sugli scioperi con l’imposizione, ope legis, di una norma che imponga lo “sciopero virtuale” e regolamentazione dei sindacati con l’applicazione dell’art. 39 della costituzione.
Proseguimento delle opere pubbliche, a cominciare dal “Ponte Silvio” (sullo stretto di Messina), dall’alta velocità, dal Mose.
Ripristino della politica nucleare per rendere meno dipendente l’Italia dalle forniture energetiche estere.
Revisione dei trattati europei, con l’opportunità di battere nuovamente moneta (affiancando la lira all’euro) e di determinare in piena autonomia la politica nazionale in ogni suo campo, in sostanza riducendo la piovra di Bruxelles ad una semplice spazio economico comune.
Rafforzare i legami di alleanza con gli Stati Uniti nel nome di un atlantismo e occidentalismo non solo formale e di maniera, ma sostanziale e di convinta adesione.
Senza avere la pretesa di esaurirle, vorrei esporre le mie personali priorità, che mi piacerebbe venissero affrontate da un nuovo Governo Berlusconi nella prossima legislatura.
In un certo senso il tema l’avevo già affrontato in The Right Nation. La Grande Destra, qui mi limito a circoscrivere temi specifici.
In primo luogo pongo la questione della intromissione dello stato nelle nostre vite e nelle nostre tasche.
Molto è stato fatto, partendo da una situazione disastrosa, ma i prossimi cinque anni saranno detrminanti per eliminare lo statalismo assistenzialista (non la solidarietà !) dalla nostra vita.
Quindi ulteriori forti riduzioni delle imposte, cessazione di ogni contribuzione statale a sindacati ed aziende che non sappiano gestirsi imprenditorialmente, servizi forniti a prezzo di costo.
In parole povere: riduzione delle imposte al minimo indispensabile per il funzionamento della macchina statale (Forze Armate, Polizia, giustizia, politica estera, camere e ministeri).
Ma anche abolizione degli Ordini professionali, a cominciare da quello dei giornalisti: se uno vuole veicolare le sue idee possa farlo liberamente, assumendosi la responsabilità in proprio di quel che firma.
In parole povere: abolizione di ogni reato di opinione per rendere effettiva la libertà di stampa, di pensiero e di veicolare le idee.
Una ulteriore stretta nella legge sull’immigrazione, che apra le quote solo agli immigrati assimilabili, secondo il concetto espresso nel settembre del 2000 dal Cardinale Biffi.
Completare la riforma della giustizia con l’elezione diretta dei pubblici ministeri (così appagano la loro voglia di elezioni che si manifesta con le candidature nella sinistra ….) e la nomina di giudici tra avvocati e giuristi di chiara fama ed esperienza e non in base ad un concorso teorico.
Dare certezza alle pene inflitte, con l’abolizione dell’amnistia e dell’indulto e la regolamentazione del diritto di grazia, per quei casi in cui emergono fatti inoppugnabili sull’errore nella sentenza di condanna.
Personalmente aggiungerei: ripristino della pena di morte …
Nel campo del lavoro revisione della legge sugli scioperi con l’imposizione, ope legis, di una norma che imponga lo “sciopero virtuale” e regolamentazione dei sindacati con l’applicazione dell’art. 39 della costituzione.
Proseguimento delle opere pubbliche, a cominciare dal “Ponte Silvio” (sullo stretto di Messina), dall’alta velocità, dal Mose.
Ripristino della politica nucleare per rendere meno dipendente l’Italia dalle forniture energetiche estere.
Revisione dei trattati europei, con l’opportunità di battere nuovamente moneta (affiancando la lira all’euro) e di determinare in piena autonomia la politica nazionale in ogni suo campo, in sostanza riducendo la piovra di Bruxelles ad una semplice spazio economico comune.
Rafforzare i legami di alleanza con gli Stati Uniti nel nome di un atlantismo e occidentalismo non solo formale e di maniera, ma sostanziale e di convinta adesione.
E, poi, ancora: privatizzare la Rai, sopprimere i contributi all’editoria, rivedere la legge sulle Opa, Opas e Ops … insomma tanto di più importante che non inseguire i capricci di qualcuno che pone al centro del mondo i propri personali solipsismi e le proprie frustrazioni … ogni riferimento a pacs e politically correct è semplicemente voluto …
3 commenti:
Beh finalmente sembra che i critici non si sano fatti vivi, evidentemente se non siamo noi a dargli l'appiglio da soli non trovano argomenti..
Monsoreau, fai come vuoi, ma sei stato nominato... mi dispiace.
Passa da me e capirai ;)
Master: vedremo con il prossimo ;-)
Ineffabile: ti ho risposto sul tuo ... vedrò di farcela anche prima del fine settimana :-)
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