Nonostante la levata di scudi, pressoché unanime, la sinistra ha deciso, con i suoi emendamenti, di confermare il tentativo di reintrodurre la tasse sui morti, con una imposta successoria, anche sulla prima casa, anche per gli eredi diretti, limando solo l’importo dal quale potrà essere applicata: 1 milione.
Questo significa che un appartamento “border line” tra il centro e la prima periferia, a 10000 euro al metro quadro, di 100 metri quadri, in una qualsiasi città di oltre 200000 abitanti, se cade in successione farà scattare l’aliquota.
Non sfugge a nessuno come la casa, bene primario e irrinunciabile, che ai nostri genitori è costata spesso una vita di lavoro, di mutuo infinito, di Ici, nel momento in cui viene trasmessa mortis causa al figlio, diventa un bene di lusso e viene tassata.
Se, poi, si aggiungessero anche altri beni che in una vita di lavoro produttivo si possono accumulare, l’erede avrà da indebitarsi a sua volta per pagare la tassa di successione, oppure sarà costretto a vendere (a prezzi fallimentari) la proprietà che i suoi genitori avevano con tanti sacrifici acquisito.
In questo modo chi è ricco resta ricco (perché può comunque pagare quegli importi) mentre chi aspira – legittimamente – a diventarlo viene nuovamente rispedito “nel gruppo” alla generazione successiva, impedendo quel ricambio necessario al progresso di ogni società.
E’ una massificazione che colpisce l’area produttiva ed emergente di una nazione, per salvaguardare il potere delle elite alleate con gli arrampicatori sociali della politica: produttività zero, ma tanta voglia di sfruttare il lavoro altrui.
Così, per un singolare contrappasso, se il Governo Berlusconi, abolendo la tassa sulla morte, aiutava le famiglie ad emergere, la sinistra, per puro spirito di rivalsa e per rappattumare quattro soldi per le sue clientele, compie l’operazione contraria, favorendo i vecchi ricchi a scapito di chi potrebbe diventarlo.
Il paradosso è che quando il Centro Destra tornerà al governo (a furor di popolo, penso) la tassa sui morti tornerà ad essere cancellata.
Questo significa che un appartamento “border line” tra il centro e la prima periferia, a 10000 euro al metro quadro, di 100 metri quadri, in una qualsiasi città di oltre 200000 abitanti, se cade in successione farà scattare l’aliquota.
Non sfugge a nessuno come la casa, bene primario e irrinunciabile, che ai nostri genitori è costata spesso una vita di lavoro, di mutuo infinito, di Ici, nel momento in cui viene trasmessa mortis causa al figlio, diventa un bene di lusso e viene tassata.
Se, poi, si aggiungessero anche altri beni che in una vita di lavoro produttivo si possono accumulare, l’erede avrà da indebitarsi a sua volta per pagare la tassa di successione, oppure sarà costretto a vendere (a prezzi fallimentari) la proprietà che i suoi genitori avevano con tanti sacrifici acquisito.
In questo modo chi è ricco resta ricco (perché può comunque pagare quegli importi) mentre chi aspira – legittimamente – a diventarlo viene nuovamente rispedito “nel gruppo” alla generazione successiva, impedendo quel ricambio necessario al progresso di ogni società.
E’ una massificazione che colpisce l’area produttiva ed emergente di una nazione, per salvaguardare il potere delle elite alleate con gli arrampicatori sociali della politica: produttività zero, ma tanta voglia di sfruttare il lavoro altrui.
Così, per un singolare contrappasso, se il Governo Berlusconi, abolendo la tassa sulla morte, aiutava le famiglie ad emergere, la sinistra, per puro spirito di rivalsa e per rappattumare quattro soldi per le sue clientele, compie l’operazione contraria, favorendo i vecchi ricchi a scapito di chi potrebbe diventarlo.
Il paradosso è che quando il Centro Destra tornerà al governo (a furor di popolo, penso) la tassa sui morti tornerà ad essere cancellata.
3 commenti:
io più che altro trovo patetico il giochino di parole su tassa "mortis causa" piuttosto che di successione...
è buon indice sia della profondità etica del governo che delle capacità intellettive di chi lo sostiene...
Sono tutte (piccole) soddisfazioni per noi :-)
Per la GRANDE soddisfazione dovremo pazientare ancora un po' (ricordate ? 2 anni, sei mesi un giorno ...)
Questo governo ormai non sa piu' dove battere la testa. Da un lato aumenta l'importo della finanziaria, dall'altro deve compensare i mille bastian contrari della sua coalizione. E quelli che ci rimettiamo siamo sempre noi..
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