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11 maggio 2007

Nella famiglia la rinascita morale di una nazione

Domani 12 maggio, alcune associazioni cattoliche hanno organizzato una “family day”, in difesa della famiglia, nucleo fondante di ogni società.
E in questo “ogni società” c’è tutta la laicità della famiglia.
Il family day, infatti, non è un modo per “portare acqua” ad una religione, ma è una, prima, iniziativa per ripristinare un Valore di cui da sempre l’Uomo beneficia: la famiglia.
La famiglia c’era prima di Cristo e c’è oggi.
Vorrei ricordare la figura romana del Pater Familias, con i suoi diritti e i suoi obblighi.
In ogni casa c’era l’altare con quelli che erano gli Dei autoctoni dell’Italia: i Lari e i Penati, cioè i geni protettori della casa e della famiglia.
Ed è con la famiglia e nella famiglia che, sin dagli albori dell’Umanità, si formano le persone.
Il Cristianesimo e la Chiesa cattolica, altro non hanno fatto che recuperare e inquadrare nella dottrina il ruolo della famiglia.
Ma la famiglia, proprio per la sua natura di fondamenta di una società sana, subisce gli attacchi da parte di chi questa società vuole distruggere.
E’ un po’ come i terroristi che cercano di abbattere un palazzo usando la dinamite collocata sui piloni portanti dell’edificio.
L’attacco alla famiglia viene portato su più fronti.
Minando l’Autorità dei genitori, in primo luogo.
Inculcando nei più giovani l’insofferenza verso il rispetto dovuto al padre ed alla madre che con i loro divieti e le loro raccomandazioni, sono certamente “noiosi”, ma finalizzano il tutto all’educazione delle nuove generazioni, in un compito essenziale per l’intera società.
Ma anche sottraendo parte del compito educativo trasferendolo su un organismo estraneo, la scuola.
In questo modo ai nostri figli vengono proposti insegnamenti che vanno ben al di là di ciò che è legittimo (penso, ad esempio, alla mania di proporre canzoni resistenzialiste ai bambini delle elementari inculcando loro una visione distorta della nostra Storia patria).
L’attacco più devastante è però quello cui assistiamo, quello in cui si disgrega l’essenza stessa della famiglia composta alla base da un uomo e da una donna, per proporre improbabili formule alternative che hanno, però, un unico risultato: rendere orfani i nostri ragazzi, privarli di quella educazione di base che solo una famiglia vera può dare.
Nella famiglia, nella famiglia tradizionale, nella famiglia sana, è il futuro della nostra società.
Come lo era duemila anni fa in Roma, così lo è oggi nel mondo.
Ben vengano le manifestazioni a favore della famiglia è il segno di una riscossa, di una reazione alla deriva morale.
E’ il segno della volontà di rinascita.

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6 commenti:

Van der Blogger ha detto...

Massimo, che dire... da applausi.

Ciao

Jetset - Libere Risonanze ha detto...

Un'analisi perfetta, non c'é che dire ! Ciao !

Ares ha detto...

Come ho scritto anche da me: speriamo che questo family day rappresenti sul piano morale ciò che fu sul piano economico e industriale la marcia dei quarantamila a Torino.

Massimo ha detto...

Grazie a tutti e, grazie al Sauro che, in questi giorni di mia assenza, si è reso disponibile a mettere in linea i miei post ed a controllare la moderazione dei commenti :-)

Anonimo ha detto...

Nulla di dire Massimo.

La foglia di fico della sinistra che nasconde la vera ragione dei DiCo (regolarizzare le coppie gay equiparandole ai matrimoni con lo spettro delle adozioni) mi ricorda le contestazioni mosse alla Legge Biagi.
In entrambi i casi sostengono che sia necessario facilitare le unioni per far si che chi non ha modo di contrarre matrimonio (e perchè mai? Quello civile dove lo mettono?)possa comunque avere accesso a mutui, affitti, pensione.
Lo stesso accade con la Biagi.
Non è la società che deve adeguarsi al sistema ma semmai il contrario.

Che si riformi l'accesso al credito. Ne gioveranno sia i lavoratori a tempo determinato, sia le coppie non sposate.

Bacioni

Anonimo ha detto...

A me sembra che i primi a minare l'autorità dei genitori siano igenitori stessi che tutto fanno meno che i genitori.