“Emergenza democratica” hanno detto all’unisono i leaders dei partiti del Centro Destra.
“Una porcata” l’ha definita Gianfranco Fini.
Hanno perfettamente ragione.
Prodi somiglia ad un misto tra Allende e Bokassa, per la deriva marxista del regime e il suo totalitarismo, con i suoi sodali pronti a fare quadrato per difendere l’indifendibile, calpestando non solo la logica e la ragione, ma persino il più elementare senso di giustizia.
Non ci sono tante alternative.
Se il Generale Speciale ha ragione nel denunciare le pressioni del viceministro Visco per silurare quattro alti ufficiali della Guardia di Finanza che indagavano sul caso Unipol, allora la rimessione “temporanea” della delega sulla GdF è troppo poco, soprattutto se accompagnata dal “promoveatur ut amoveatur” del Generale.
Così come se ha ragione Visco, la collocazione del Generale Speciale nella Corte dei Conti sarebbe un premio e non una punizione.
Comunque la si guardi, Prodi e i suoi accoliti non hanno saputo fare giustizia.
Il Presidente Berlusconi si è chiesto cosa sarebbe accaduto se, al posto di Visco, ci fosse stato un ministro della Casa delle Libertà e al posto dell’Unipol, Fininvest.
Si è dato la risposta giusta: moti di piazza.
E la dimostrazione la si ricava quando, per molto, molto, molto, ma molto meno, per una frase inopportuna pronunciata in conversazioni non ufficiali in relazione a tutti i “rompicoglioni” che chiedono scorte anche come status symbol e sfruttata, trasformata e manipolata, come un epiteto rivolto a Marco Biagi assassinato dalle brigate rosse, il Ministro dell’Interno Claudio Scaloja dovette rassegnare le dimissioni.
Per una frase Scaloja si dimise, per le pressioni illegittime atte a rimuovere quattro alti ufficiali che indagavano sui compagni dell’Unipol, Visco subisce solo una remissione “temporanea” della delega sulla Guardia di Finanza e il Generale Comandante che denuncia l’episodio viene rimosso e collocato alla Corte dei Conti.
Abbiamo la misura del regime che si è instaurato in Italia, con il presidente della repubblica, di parte, da buon comunista, che se ne lava pilatescamente le mani.
Hanno ragione i leaders della Casa delle Libertà a denunciare l’ “emergenza democratica” e mi aspetto che facciano seguire alle parole i fatti per difendere la nostra residua libertà,
“Una porcata” l’ha definita Gianfranco Fini.
Hanno perfettamente ragione.
Prodi somiglia ad un misto tra Allende e Bokassa, per la deriva marxista del regime e il suo totalitarismo, con i suoi sodali pronti a fare quadrato per difendere l’indifendibile, calpestando non solo la logica e la ragione, ma persino il più elementare senso di giustizia.
Non ci sono tante alternative.
Se il Generale Speciale ha ragione nel denunciare le pressioni del viceministro Visco per silurare quattro alti ufficiali della Guardia di Finanza che indagavano sul caso Unipol, allora la rimessione “temporanea” della delega sulla GdF è troppo poco, soprattutto se accompagnata dal “promoveatur ut amoveatur” del Generale.
Così come se ha ragione Visco, la collocazione del Generale Speciale nella Corte dei Conti sarebbe un premio e non una punizione.
Comunque la si guardi, Prodi e i suoi accoliti non hanno saputo fare giustizia.
Il Presidente Berlusconi si è chiesto cosa sarebbe accaduto se, al posto di Visco, ci fosse stato un ministro della Casa delle Libertà e al posto dell’Unipol, Fininvest.
Si è dato la risposta giusta: moti di piazza.
E la dimostrazione la si ricava quando, per molto, molto, molto, ma molto meno, per una frase inopportuna pronunciata in conversazioni non ufficiali in relazione a tutti i “rompicoglioni” che chiedono scorte anche come status symbol e sfruttata, trasformata e manipolata, come un epiteto rivolto a Marco Biagi assassinato dalle brigate rosse, il Ministro dell’Interno Claudio Scaloja dovette rassegnare le dimissioni.
Per una frase Scaloja si dimise, per le pressioni illegittime atte a rimuovere quattro alti ufficiali che indagavano sui compagni dell’Unipol, Visco subisce solo una remissione “temporanea” della delega sulla Guardia di Finanza e il Generale Comandante che denuncia l’episodio viene rimosso e collocato alla Corte dei Conti.
Abbiamo la misura del regime che si è instaurato in Italia, con il presidente della repubblica, di parte, da buon comunista, che se ne lava pilatescamente le mani.
Hanno ragione i leaders della Casa delle Libertà a denunciare l’ “emergenza democratica” e mi aspetto che facciano seguire alle parole i fatti per difendere la nostra residua libertà,
chiamando la piazza a manifestare,
praticando un durissimo ostruzionismo in parlamento
e rifiutando ogni collaborazione finchè questo governo sulla cui legittimità pende ancora il lentissimo riconteggio delle schede elettorali del 9 e 10 aprile 2006.
Ma non basta ancora.
Il Centro Destra deve capeggiare la rivolta dei cittadini contro i provvedimenti della sinistra, indicando come, dove operare quella disobbedienza civile che se fatta da un singlo cittadino non avrebbe altri effetti che la reazione del regime contro quel cittadino, mentre se orchestrata da partiti che rappresentano la maggioranza assoluta dei cittadini potrebbe affossare ogni velleità della sinistra.
Ma non basta ancora.
Il Centro Destra deve capeggiare la rivolta dei cittadini contro i provvedimenti della sinistra, indicando come, dove operare quella disobbedienza civile che se fatta da un singlo cittadino non avrebbe altri effetti che la reazione del regime contro quel cittadino, mentre se orchestrata da partiti che rappresentano la maggioranza assoluta dei cittadini potrebbe affossare ogni velleità della sinistra.
E le stelle(tte) stanno a guardare ?
1 commento:
Auspico da tempo un maggior attivismo da parte dell'opposizione, speriamo si diano una svegliata, i militari è meglio che stiano a guardare qualunque cosa facessero servirebbe solo a trasformare in vittime dei pericolosi incapaci.
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