Naturalmente guardo e parlo nell’ambito di quello che quello che fu il Centro Destra che per 14 anni abbiamo amato e per il quale ci siamo battuti.
Della sinistra, com’è usuale, non mi curo.
Il “mio” Centro Destra è ormai frazionato in almeno quattro filoni, due soli dei quali si sono ritrovati in questa competizione elettorale nella stessa coalizione e ciò a causa della esplicita scelta di uno, il PdL, che ha con protervia negato quella pari dignità che si poteva manifestare solo e soltanto con l’apposizione del simbolo nella scheda elettorale, anche per una verifica della consistenza elettorale.
Ho apprezzato dunque la scelta del mio ex compagno di scuola, Pierferdinando Casini, di correre da solo, riunendosi per l’occasione a quanti lo avevano da poco abbandonato.
Naturalmente non condivido le posizioni di Casini, troppo orientate a sinistra per i miei gusti, soprattutto troppo distanti dal rinnovamento di cui ha bisogno la politica italiana.
Credo però che Casini, quando si tratterà di affrontare i temi etici sui quali sta deragliando la campagna elettorale di Veltroni, sarà con noi, senza “se” e senza “ma”.
Apprezzo le posizioni della Lega, per la quale votai – senato – nel 2006.
Spero che possa essere il baluardo contro le tentazioni inciuciste che, invece, vedo nel PdL, un Pdl che a giorni alterni fa balenare le ipotesi di grande coalizione e che sta già corrompendo alcuni suoi sostenitori che si trovano a commentare che le larghe intese arriverebbero solo se il PdL non ottenesse una grande vittoria elettorale.
Come se le larghe intese fossero una opzione da prendere in considerazione, invece di dire che, grande o piccola che sia la vittoria (o la sconfitta) con i comunisti non si tratta, ma si torna alle urne.
Come se non fosse responsabilità esclusiva di Berlusconi – che ha dato retta ai “consiglieri fraudolenti” che lo circondano – l’aver rinunciato ad una vittoria schiacciante pressoché sicura, per allontanare La Destra e l’Udc, forse pensando di avere di fronte una miriade di caporali interessati solo al proprio cadreghino sicuro.
Il dubbio che ho sulla Lega è la sua tenuta davanti, magari, ad un inciucio che vedesse pci/pds/ds/pd e PdL accordarsi con la concessione di un forte federalismo.
Allora l’unico spezzone del vecchio, caro Centro Destra che mi ispira affidabilità è quello che ha in Daniela Santanchè il candidato Prmier: La Destra/Fiamma Tricolore.
Un partito che non rinnega le sue radici.
Un programma che ho ritrovato nei punti di Berlusconi al quale però manca lo spirito sociale, quella solidarietà, quel “conservatorismo compassionevole” che non appartiene ai liberisti monotematici (e, a volte, monotoni al limite del maniacale) sull’economia, ma di cui avrebbe avuto bisogno per un Centro Destra equilibrato in ogni sua componente.
Leaders che hanno saputo mettersi in gioco, rifiutando l’azzeramento della propria storia e delle proprie radici in cambio di un posto sicuro nella lista PdL.
Tra l’altro, dimostrandosi più acuti del reggimento accorso in ordine sparso alla corte di Berlusconi che, ora, nel momento in cui i posti promessi sono drasticamente decurtati, mostra evidenti mal di pancia.
Un candidato Premier, Daniela Santanchè, nei cui confronti è un peccato l’ostracismo televisivo perché, come ha finora dimostrato in tutte le occasioni, dice quel che il Popolo di Destra pensa e le dice senza infingimenti e senza perifrasi “politicamente corrette”.
Ed è proprio di questo che l’Italia ha bisogno: l’archiviazione dei paludati linguaggi del teatrino della politica, per essere diretti nei proposito, da tramutare in fatti.
Per tutto questo, e molto più, l’unica componente del vecchio, caro Centro Destra, quello delle battaglie frontali contro la sinistra, quello degli ultimi, esaltanti 14 anni, che mi garantisca affidabilità di continuità è La Destra/Fiamma Tricolore.
Ma, soprattutto, è l’unica componente del vecchio, caro Centro Destra che ha escluso, senza “se” e senza “ma” qualsivoglia inciucio con il pci/pds/ds/pd.
Nessuna condizione, nessuna riserva: con Veltroni non si tratta.
E i voti dati a La Destra/Fiamma Tricolore saranno voti utili a condizionare Berlusconi da ogni ulteriore cedimento nei confronti dei comunisti.
Più voti alla Destra/Fiamma Tricolore, più lontano il nuovo compromesso storico del Veltrusconi.
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Della sinistra, com’è usuale, non mi curo.
Il “mio” Centro Destra è ormai frazionato in almeno quattro filoni, due soli dei quali si sono ritrovati in questa competizione elettorale nella stessa coalizione e ciò a causa della esplicita scelta di uno, il PdL, che ha con protervia negato quella pari dignità che si poteva manifestare solo e soltanto con l’apposizione del simbolo nella scheda elettorale, anche per una verifica della consistenza elettorale.
Ho apprezzato dunque la scelta del mio ex compagno di scuola, Pierferdinando Casini, di correre da solo, riunendosi per l’occasione a quanti lo avevano da poco abbandonato.
Naturalmente non condivido le posizioni di Casini, troppo orientate a sinistra per i miei gusti, soprattutto troppo distanti dal rinnovamento di cui ha bisogno la politica italiana.
Credo però che Casini, quando si tratterà di affrontare i temi etici sui quali sta deragliando la campagna elettorale di Veltroni, sarà con noi, senza “se” e senza “ma”.
Apprezzo le posizioni della Lega, per la quale votai – senato – nel 2006.
Spero che possa essere il baluardo contro le tentazioni inciuciste che, invece, vedo nel PdL, un Pdl che a giorni alterni fa balenare le ipotesi di grande coalizione e che sta già corrompendo alcuni suoi sostenitori che si trovano a commentare che le larghe intese arriverebbero solo se il PdL non ottenesse una grande vittoria elettorale.
Come se le larghe intese fossero una opzione da prendere in considerazione, invece di dire che, grande o piccola che sia la vittoria (o la sconfitta) con i comunisti non si tratta, ma si torna alle urne.
Come se non fosse responsabilità esclusiva di Berlusconi – che ha dato retta ai “consiglieri fraudolenti” che lo circondano – l’aver rinunciato ad una vittoria schiacciante pressoché sicura, per allontanare La Destra e l’Udc, forse pensando di avere di fronte una miriade di caporali interessati solo al proprio cadreghino sicuro.
Il dubbio che ho sulla Lega è la sua tenuta davanti, magari, ad un inciucio che vedesse pci/pds/ds/pd e PdL accordarsi con la concessione di un forte federalismo.
Allora l’unico spezzone del vecchio, caro Centro Destra che mi ispira affidabilità è quello che ha in Daniela Santanchè il candidato Prmier: La Destra/Fiamma Tricolore.
Un partito che non rinnega le sue radici.
Un programma che ho ritrovato nei punti di Berlusconi al quale però manca lo spirito sociale, quella solidarietà, quel “conservatorismo compassionevole” che non appartiene ai liberisti monotematici (e, a volte, monotoni al limite del maniacale) sull’economia, ma di cui avrebbe avuto bisogno per un Centro Destra equilibrato in ogni sua componente.
Leaders che hanno saputo mettersi in gioco, rifiutando l’azzeramento della propria storia e delle proprie radici in cambio di un posto sicuro nella lista PdL.
Tra l’altro, dimostrandosi più acuti del reggimento accorso in ordine sparso alla corte di Berlusconi che, ora, nel momento in cui i posti promessi sono drasticamente decurtati, mostra evidenti mal di pancia.
Un candidato Premier, Daniela Santanchè, nei cui confronti è un peccato l’ostracismo televisivo perché, come ha finora dimostrato in tutte le occasioni, dice quel che il Popolo di Destra pensa e le dice senza infingimenti e senza perifrasi “politicamente corrette”.
Ed è proprio di questo che l’Italia ha bisogno: l’archiviazione dei paludati linguaggi del teatrino della politica, per essere diretti nei proposito, da tramutare in fatti.
Per tutto questo, e molto più, l’unica componente del vecchio, caro Centro Destra, quello delle battaglie frontali contro la sinistra, quello degli ultimi, esaltanti 14 anni, che mi garantisca affidabilità di continuità è La Destra/Fiamma Tricolore.
Ma, soprattutto, è l’unica componente del vecchio, caro Centro Destra che ha escluso, senza “se” e senza “ma” qualsivoglia inciucio con il pci/pds/ds/pd.
Nessuna condizione, nessuna riserva: con Veltroni non si tratta.
E i voti dati a La Destra/Fiamma Tricolore saranno voti utili a condizionare Berlusconi da ogni ulteriore cedimento nei confronti dei comunisti.
Più voti alla Destra/Fiamma Tricolore, più lontano il nuovo compromesso storico del Veltrusconi.
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8 commenti:
Io voto sicuro. Io voto Destra !
Ed è così se si pensa che Berlusconi prima strombazza come una grande dimostrazione di democraticità i gazebo perchè gli elettori possano scegliere il programma, e poi presenta il programma già confezionato il giorno prima che si aprono i gazebo. Veltroni non è da meno. Per lui l'età (bassa) è sintomo di cambiamento. Ma io preferirei un candidato vecchio ma capace, di uno giovane e inesperto.
E dai!! Già ch e ci siete, mettete il lista anche qualche pornostar, cosi il quadro è completo...
Le pornostar ? Già visto e chi le ha messe in lista ora hanno fatto un contratto di annessione e partecipano alla lista di Veltroni, il nuovo che avanza (e marcisce) con il suo pci/pds/ds/pd ... :-D
A me sembra che il terreno sia ben dissodato per la Destra. Verrà anche il tempo del raccolto a metà aprile
Intanto Berlusconi fa il vuoto attorno a se. Dopo avergli probabilmente promesso mari e monti perchè votasse contro Prodi, ecco che molla anche Mastella.
Praticamente si taglia tutti i ponti che potrebbero salvarlo dall'essere ricordato come ricordiamo Montanelli: molto male, per i suoi ultimi anni.
Berlusconi insiste nel fare propaganda anche per Veltroni accreditando il sospetto che il 15 aprile si spartiranno le cariche istituzionali e la torta governativa.
Non sarebbe il caso di rendergli pan per focaccia invitando chi è di destra a votare ovviamente La Destra, ma chi è di centro a scegliere Casini e chi è di sinistra Bertinotti o le altre alternative di quelle aree (Mastella, Boselli, Ferrando .....) ?
Aggiunto Blog Roll
Più che rendere pan per focaccia a Berlusconi, dobbiamo, con il ragionamento, far capire agli elettori del PdL che ci vuole La Destra nella coalizione, per darle un'anima.
La Destra Osimo: aggiunte NEL blog roll :-)
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