John McCain ha vinto il super Tuesday delle primarie Americane posizionandosi nettamente in testa nella conta dei delegati alla Convention di settembre (il triplo di quelli di Romney e Huckabee) anche se non ha ancora superato il 50% più uno necessario a considerare acquisita la nomination.
Un campanello di allarme è la vittoria di Huckabee nel Sud Conservatore, come pure le analisi del voto che indicano come McCain raggiunga i suoi migliori risultati negli stati che presumibilmente a novembre saranno assegnati ai democratici, facendo leva sul voto moderato e indipendente.
Il risultato rispecchia anche la spaccatura che sta emergendo nel campo repubblicano che evidenzia come l’ala conservatrice nutra riserve su McCain, anche se penso pochi saranno quelli che seguirebbero Ann Coulter nel preferire un democratico.
Si potrebbe piuttosto pensare ad una massiccia astensione dello stesso tipo di quella che nel 2006 ha regalato la maggioranza del Congresso ai democratici.
Il super martedì delle primarie non ha, dunque, chiuso i giochi della nomination e non ha neppure mietuto altre vittime dopo le rinunce di Thompson e di Giuliani che, allo stato, non sembrano neppure poter ambire alla vicepresidenza visto che il primo non ha dimostrato un forte appeal sull’elettorato e il secondo è troppo sbilanciato verso posizioni liberal quando McCain ha assoluta necessità di un numero due che riequilibri il ticket sul versante conservatore.
Si parla di Huckabee, ma oggi ho anche letto di una ipotesi Jeb Bush, fratello del Presidente in carica, che potrebbe portare in dote la continuità (almeno apparente) su temi di particolare impatto conservatore come l’aborto.
La mancata conquista dell’elettorato conservatore azzoppa inevitabilmente McCain nelle sue ambizioni verso la Casa Bianca e non è affatto sicuro che un ticket riequilibrato magari con Huckabee possa cancellare le perplessità dei più conservatori.
Negli Stati Uniti non si vota “turandosi il naso”, ma per convinzione.
Le presidenziali del 2004 ne sono state una grande dimostrazione, con la mobilitazione a favore del Presidente Bush.
Posto che McCain deve solo attendere qualche primaria per incoronarsi candidato ufficiale alla presidenza, il problema, che sicuramente starà esaminando (se non lui i suoi consiglieri) è come sfondare a destra.
Già la sua campagna nelle primarie ha corretto molte delle sue precedenti posizioni, ma fino a che punto c’è da fidarsi delle conversioni elettorali ?
Di buono c’è che in campo repubblicano non sembrano esserci laceranti scontri e, magari, a settembre assisteremo ad una Convention che darà il giusto slancio alla candidatura di McCain, anche sul versante conservatore.
Nel frattempo godiamoci lo spettacolo di una competizione leale, che porta alla ribalta internazionale personaggi assolutamente da noi sconosciuti come Huckabee e Romney.
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Un campanello di allarme è la vittoria di Huckabee nel Sud Conservatore, come pure le analisi del voto che indicano come McCain raggiunga i suoi migliori risultati negli stati che presumibilmente a novembre saranno assegnati ai democratici, facendo leva sul voto moderato e indipendente.
Il risultato rispecchia anche la spaccatura che sta emergendo nel campo repubblicano che evidenzia come l’ala conservatrice nutra riserve su McCain, anche se penso pochi saranno quelli che seguirebbero Ann Coulter nel preferire un democratico.
Si potrebbe piuttosto pensare ad una massiccia astensione dello stesso tipo di quella che nel 2006 ha regalato la maggioranza del Congresso ai democratici.
Il super martedì delle primarie non ha, dunque, chiuso i giochi della nomination e non ha neppure mietuto altre vittime dopo le rinunce di Thompson e di Giuliani che, allo stato, non sembrano neppure poter ambire alla vicepresidenza visto che il primo non ha dimostrato un forte appeal sull’elettorato e il secondo è troppo sbilanciato verso posizioni liberal quando McCain ha assoluta necessità di un numero due che riequilibri il ticket sul versante conservatore.
Si parla di Huckabee, ma oggi ho anche letto di una ipotesi Jeb Bush, fratello del Presidente in carica, che potrebbe portare in dote la continuità (almeno apparente) su temi di particolare impatto conservatore come l’aborto.
La mancata conquista dell’elettorato conservatore azzoppa inevitabilmente McCain nelle sue ambizioni verso la Casa Bianca e non è affatto sicuro che un ticket riequilibrato magari con Huckabee possa cancellare le perplessità dei più conservatori.
Negli Stati Uniti non si vota “turandosi il naso”, ma per convinzione.
Le presidenziali del 2004 ne sono state una grande dimostrazione, con la mobilitazione a favore del Presidente Bush.
Posto che McCain deve solo attendere qualche primaria per incoronarsi candidato ufficiale alla presidenza, il problema, che sicuramente starà esaminando (se non lui i suoi consiglieri) è come sfondare a destra.
Già la sua campagna nelle primarie ha corretto molte delle sue precedenti posizioni, ma fino a che punto c’è da fidarsi delle conversioni elettorali ?
Di buono c’è che in campo repubblicano non sembrano esserci laceranti scontri e, magari, a settembre assisteremo ad una Convention che darà il giusto slancio alla candidatura di McCain, anche sul versante conservatore.
Nel frattempo godiamoci lo spettacolo di una competizione leale, che porta alla ribalta internazionale personaggi assolutamente da noi sconosciuti come Huckabee e Romney.
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5 commenti:
un ticket mccain-huckabee penso potrebbe andare bene a tutta la base del Gop. la clinon e obama sarebbero destinati a soccombere.
ps. romney ha appena abbandonato la corsa alla casa bianca...tanti soldi spesi per niente
Mi dispiace per Romney, poco alla volta acquistava ai miei occhi maggiore spessore.
Il vice conta poco, solo se dovesse sostituire il Presidente e le posizioni di McCain creano molti dubbi tra i Conservatori. E' comunque evidente che l'astensionismo della destra, come nel 2006, favorisce i democratici, quindi ...
Massimo,
non so se col "turandosi il naso"espressione presa a prestito da Indro Montanelli alludevi a me che in questi giorni l'ho ripresa.
Resta il fatto che in Usa,che è una repubblica presidenziale, si vota per un uomo a cui affidare le sorti del Paese e del mondo, praticamente in esclusiva, mentre qui da noi si vota per un parlamento che spesso
assomiglia alla cloaca maxima, vedi l'ultimo.
Come si fa a votare con convizione?
E questo non è da oggi,ma da sempre.Questi discorsi li facevamo già negli anni 50 e da allora la situazione è solo peggiorata.
Ciao
sarc.
Massimo, credo che un ticket McCain-Huckabee sarebbe l'ipotesi migliore.
L'ex governatore dell'Arkansas ricompatterebbe la base (che al Sud lo adora), mentre McCain avrebbe gioco facile nell'erodere terreno da sotto le scarpe di Billary ;)
Sarc: nessun riferimento personale :-)
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