Il nuovo Berlusconi, uscito come levatrice dal parto del “partito di centro, moderato e liberale”, sembra aver reincarnato l’anima e il modus operandi del defunto Giovanni Agnelli.
Un suo “cavallo di battaglia” elettorale fu l’Alitalia, inducendo i sindacati ad irrigidire le trattative con Air France, nel miraggio di una “cordata” italiana che avrebbe dovuto salvare capra e cavoli.
Adesso sappiamo con quali soldi.
Il prestito ponte, con soldi pubblici, cioè di tutti noi, che avrebbe dovuto condurre l’Alitalia nelle mani francesi è lievitato dai cento milioni previsti a ben trecento milioni di euro (corrispondenti a seicento miliardi delle vecchie lire).
E questo, come si è malamente giustificato Prodi, per accogliere l’esplicita richiesta di Berlusconi.
Adesso sappiamo cosa hanno concordato zio e nipote, Gianni ed Enrico Letta, nei colloqui su Alitalia: quanto gli Italiani dovranno pagare perché Alitalia finisca nelle mani di rapaci finanzieri che, ligi all’insegnamento degli Agnelli, sono determinati nel socializzare le perdite e privatizzare i profitti.
Così, con un bell’esborso dalle casse pubbliche, ecco che il piatto si fa appetitoso.
Ma bastano trecento milioni di euro ?
Certo che no.
Non sono sufficienti a garantire il futuro, perché Alitalia costa – e tanto – in personale.
Così c’è una leva che i finanzieri odierni sanno usare benissimo: quella della riduzione del personale.
E saranno gli esuberi il capitolo che restituirà fiato ed equilibrio di bilancio ad Alitalia.
Infatti Berlusconi, con espressione dolente, ci annuncia: ci saranno dolorosi tagli al personale.
E con espressione radiosa aggiunge: ma ci penseranno gli ammortizzatori pubblici a rendere indolore l’operazione per gli interessati.
Insomma: socializzare le perdite (caricare sugli ammortizzatori pubblici il costo degli esuberi) per privatizzare i profitti (quelli che arriveranno da una compagnia cui saranno stati tagliati miliardi di costi del personale).
E Pantalone paga.
E non si capisce bene in cosa differisca questo piano da quello dei francesi cui, magari, si poteva anche rifiutare un ampliamento del prestito ponte e un eccessivo carico sulle finanze pubbliche degli esuberi.
Ma se pensate che i costi per il pubblico (cioè tutti noi) del nuovo Berlusconi si fermino qui, sbagliate.
Venerdì 25, ne Il Resto del Carlino, un titolo a tutta pagina (interna): bonus bebè anche alle coppie di fatto.
Avremo modo di riparlarne.
Entra ne
Un suo “cavallo di battaglia” elettorale fu l’Alitalia, inducendo i sindacati ad irrigidire le trattative con Air France, nel miraggio di una “cordata” italiana che avrebbe dovuto salvare capra e cavoli.
Adesso sappiamo con quali soldi.
Il prestito ponte, con soldi pubblici, cioè di tutti noi, che avrebbe dovuto condurre l’Alitalia nelle mani francesi è lievitato dai cento milioni previsti a ben trecento milioni di euro (corrispondenti a seicento miliardi delle vecchie lire).
E questo, come si è malamente giustificato Prodi, per accogliere l’esplicita richiesta di Berlusconi.
Adesso sappiamo cosa hanno concordato zio e nipote, Gianni ed Enrico Letta, nei colloqui su Alitalia: quanto gli Italiani dovranno pagare perché Alitalia finisca nelle mani di rapaci finanzieri che, ligi all’insegnamento degli Agnelli, sono determinati nel socializzare le perdite e privatizzare i profitti.
Così, con un bell’esborso dalle casse pubbliche, ecco che il piatto si fa appetitoso.
Ma bastano trecento milioni di euro ?
Certo che no.
Non sono sufficienti a garantire il futuro, perché Alitalia costa – e tanto – in personale.
Così c’è una leva che i finanzieri odierni sanno usare benissimo: quella della riduzione del personale.
E saranno gli esuberi il capitolo che restituirà fiato ed equilibrio di bilancio ad Alitalia.
Infatti Berlusconi, con espressione dolente, ci annuncia: ci saranno dolorosi tagli al personale.
E con espressione radiosa aggiunge: ma ci penseranno gli ammortizzatori pubblici a rendere indolore l’operazione per gli interessati.
Insomma: socializzare le perdite (caricare sugli ammortizzatori pubblici il costo degli esuberi) per privatizzare i profitti (quelli che arriveranno da una compagnia cui saranno stati tagliati miliardi di costi del personale).
E Pantalone paga.
E non si capisce bene in cosa differisca questo piano da quello dei francesi cui, magari, si poteva anche rifiutare un ampliamento del prestito ponte e un eccessivo carico sulle finanze pubbliche degli esuberi.
Ma se pensate che i costi per il pubblico (cioè tutti noi) del nuovo Berlusconi si fermino qui, sbagliate.
Venerdì 25, ne Il Resto del Carlino, un titolo a tutta pagina (interna): bonus bebè anche alle coppie di fatto.
Avremo modo di riparlarne.
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9 commenti:
Speriamo che almeno ce li restituisca sotto forma di riduzione delle tasse. Ma comincio a crederci poco.
Massimo, non credo che lasciare Alitalia ad AirFrance sarebbe una soluzione migliore...sarebbe come se la Lazio fosse comprata da un gruppo di ultras della Roma...
Per quanto riguarda il prestito ponte, aspetterei di vedere quanto l'acquirente pagherà Alitalia.
Se la paga 400 milioni in più dei Francesi, Berlusconi ha fatto bene.
Per quanto riguarda i tagli al personale, quelli sarebbero stati inevitabili sia con air-france, sia con un'altra privatizzazione.
Berlusconi è convinto di riuscire a strappare condizioni meno pietose (leggi + soldi, minori voli soppressi, minori tagli al personale) con la via che sta perseguendo. Il che, se si concretizzasse significherebbe un minore esborso degli italiani a causa degli ammortizzatori sociali.
Aspetterei di vedere la fine della vicenda...
Aspettare ... aspettare ... per ora, di sicuro, c'è un "prestito ponte" che è triplicato. E lo paghimao noi. Ed è altrettanto sicuro che, per privatizzare i profitti della cordata di amici (Ligresti) o di gente con il dentino avvelenato verso gli antichi sodali (Tronchetti) si scaricherà sulle casse pubbliche l'onere degli esuberi.
mon dieu....ma sei proprio tu???? Lo stesso Monsoreau che conosco io ???? :-))))))
ciao! Betty
questo è il risultato di un'azienda para-pubblica che ha pensa soltanto ad assumere,assumere ed ancora assumere in ossequio ai potenti di turno ,quando un modesto piano industriale scritto dal piu' pirla dei dirigenti d'azienda prevedeva di gestire lo stesso servizio con metà del personale...;
la colpa??.o non si dice che ...mori' giovane??
Sì, Betty.
Come ti scrissi in privato prima del voto, la Rete distorce la conoscenza delle persone. Parlando di politica, poi, era Berlusconi o contro Berlusconi. Andava bene finchè Berlusconi rappresentava tutto il Centro Destra. Adesso ha scelto il "partito di centro, moderato e liberale". Mentre io sono di Destra e Conservatore. Lui ha ora cambiato idea e pensa di far 'pagare a tutti noi i costi di Alitalia (cioè di una pessima amministrazione). Io sono rimasto dell'idea che Alitalia dovrebbe fallire e dalle sue ceneri nascere due o tre nuove compagnie, che operino in Italia, private e senza alcun onere per le casse pubbliche.
Mons, se avessimo venduto ad Air France, gli esuberi li avremmo comunque pagati noi.....
Probabilmente, Liberty, sarebebro stati meno, molto meno di quelli che ci appiopperà il "partito di centro, moderato e liberale".
Per non parlare poi del costo se Berlusconi volesse far comprare alle FS l'Alitalia ... tutto a nostre spese, per poi magari venderla risanata per un tozzo di pane ...
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