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27 gennaio 2009

Niente aiuti alla Fiat

Siamo alle solite.
Spirano uragani di crisi e la Fiat cerca di correre al riparo del denaro pubblico, fedele al motto di casa Agnelli: privatizzare gli utili e socializzare le perdite.
Se la sinistra quando è stata al governo ha elargito miliardi – senza ritorno – sotto forma di incentivi alla rottamazione delle “vecchie” auto, oggi, con un governo meno disponibile ad accollarsi oneri, la Fiat lancia la minaccia: sessantamila posti di lavoro in pericolo se lo stato non aiuta la Fiat.
Mi auguro che Berlusconi, al momento ben supportato dalla Lega, neghi ogni aiuto di stato alla Fiat, anche mascherato sotto forma di incentivi alla rottamazione che si trasformerebbero in nuovi debiti per i cittadini che, in possesso di un’automobile funzionante, si vedrebbero costretti a cambiarla non tanto per gli incentivi, quanto per i draconiani divieti di circolazione che, abitualmente, accompagnano tali iniziative.
In sostanza, per “convincere” i più riottosi a separarsi da un mezzo che funziona bene, gli si impedisce, ope legis, di circolare.
Noi italiani ci siamo comprati la Fiat, nel corso degli anni, più e più volte.
Ci siamo svenati, tra casse integrazioni ordinarie e speciali, incentivi e ammortizzatori sociali di vario genere, per darle ossigeno quando l’aveva finito.
Adesso, basta.
Basta inventarsi nuovi ostacoli alla circolazione.
Basta inventarsi le vetture “ecologiche” per costringerci a cambiare il parco macchine.
Basta concedere agevolazioni alla Fiat per consentirle di vendere i suoi modelli.
Si applichino, si comincino ad applicare le regole alle quali si obbligano a sottostare i piccoli imprenditori che sono, loro sì, la spina dorsale della nostra economia reale, perché producono bene concreti e, quando le cose vanno male, pagano di tasca loro, come dimostrano i fallimenti in forte crescita in tutta Italia.
Fallimenti che sono strettamente connessi ad una economia liberale, perché, come diceva il Premier Britannico Margareth Thatcher, solo da molti fallimenti possono nascere molte nuove imprese produttive.
Il governo Berlusconi ha già, inopinatamente, gravato sui contribuenti con la decisione di “salvare” Alitalia, invece di lasciarla fallire e far nascere nuove compagnie.
Non faccia altrettanto con Fiat, non ceda alla minaccia dei licenziamenti e se proprio deve intervenire acquisisca il controllo di Fiat – che, ripeto, noi italiani abbiamo già abbondantemente pagato ! – per poi rivenderla al miglior offerente senza però restituirla agli attuali proprietari quando l’economia tornerà a crescere.

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4 commenti:

Gabriele ha detto...

"Se la sinistra quando è stata al governo ha elargito miliardi"

pensa che quando la sinistra vinse le elezioni nel 96 mi sembrò fosse la prima volta che poteva governare...evidentemente tu hai vissuto in un paese diverso per circa 40 anni...oppure stai delirando come solito!

Massimo ha detto...

Nel 1962 i socialisti appoggiarono il governo dall'esterno. Nel 1964 vi entrarono e vi restarono, con la sola eccezione del periodo 1972-1976, fino al 1993.
Le nazionalizzazioni sono il frutto avvelenato della presenza socialista, come pure lo statuto dei lavoratori e tutte le leggi di spesa che hanno rovinato la nostra economia.
Nel 1996 arrivarono al governo anche i comunisti ed elargirono soldi alla Fiat con la prima rottamazione.
Una seconda rottamazione è stata attuata nel 2006, con i comunisti di nuovo al governo. Il pci/pds/ds/pd ora ha al suo interno anche quella che, una volta, era la sinistra dc sempre pronta a flirtare con il pci. Il 90% delle leggi della prima repubblica è passato con il voto congiunto di dc, pci, psi.
Il nuovo Berlusconi ha imbottito il suo governo e il pdl di socialisti (Sacconi, Boniver, Cicchetto, ad esempio).
Solo un cieco negherebbe che la sinistra ha monopolizzato il denaro pubblico. Con il bel risultato che abbiamo davanti.
Comunque il post non riguardava questo aspetto, bensì gli aiuti di stato alal Fiat.

Gabriele ha detto...

ah ok, i socialisti...quelli che si sono trasferiti in massa in Forza Italia...solo un cieco (o Berlusconi, ma lui mente sapendo di mentire, lo fa di proposito) affiancherebbe i socialisti di allora alla pseudo sinistra di oggi...

Massimo ha detto...

In Forza Italia, per fortuna, si sono trasferite le terze e quarte file.
Un nome per tutti: Amato. Braccio destro di Craxi, presidente del consiglio (quello del prelievo nottetempo del 6 per mille ...) con la prima repubblica, ricilato dalal sinistra ulivista nel 2000 ancora come presidente del consiglio e poi ministro degli interni. Socialista, appunto. Per non parlare della vastissima platea della sinistra dc ora tutta accasata nel pci/pds/ds/pd.