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14 gennaio 2009

Fini. Basta la parola

Berlusconi non è fortunato con quanti gratifica del seggio da presidente della camera.
Nel 1994, vincendo a sorpresa le elezioni politiche e stoppando la marcia dei comunisti al governo, intese premiare la “pasionaria” della Lega Nord, Irene Pivetti.
Finchè l’allenza con Bossi funzionò, tutto bene, poi la Pivetti fece da corona ad uno Scalfaro in vena di doroteate, con grave danno per Berlusconi ma, soprattutto, per l’Italia.
Nel 2001 fu gratificato Pierferdinando Casini.
E l’Udc fu il principale artefice di tante frenate sulla via delle riforme.
Adesso è il turno di Fini, quello che definì il pdl “comica finale”, ma poi accettò di farne parte.
Grave l’errore di Berlusconi di non perseguire la sua intuizione iniziale: estromettere Fini e Casini, imbarcando al loro posto tutti i “minori” di area come Rotondi e anche Storace.
Avrebbe vinto ugualmente le elezioni, con una compagine più coesa e magari con un presidente della camera che non avrebbe esternato ogni giorno, criticando e ostacolando l’azione di governo, lanciando continui assist all’opposizione da cui riceve scroscianti applausi.
E sono proprio i consensi dell’opposizionedi cui Fini si candida ad assumere la guida al posto di Veltroni – che dovrebbero far riflettere Berlusconi.
Così ricordiamo le continue, allucinanti e per nulla di destra, dichiarazioni di Fini:
- voto agli immigrati
- il Fascismo “male assoluto”
- responsabilità della Chiesa nella persecuzione degli ebrei
- no alla tassa sull’immigrazione
- no al rilascio di fideiussioni da parte degli immigrati che intraprendono una attività
- il pdl come “comica finale”
- basta con i voti di fiducia
- metodologia delle riforme condivise
.
Anche Cossiga ha ricordato a Fini che il presidente della camera deve assumere posizioni istituzionali, invece esterna peggio di Bertinotti.
Fini, se lo ricordi, Berlusconi, aspira a sostituirlo, ma quando mai potrebbe ricevere il consenso del Popolo di Destra visto che le sue posizioni sono in contrasto con le aspirazioni di questo stesso popolo ?
Se Fini dovesse diventare il delfino di Berlusconi si aprirebbero autostrade per scelte alternative al pdl e, in ogni caso, meglio al governo un nemico dichiarato che un "amico" come Fini.
Fini. Basta la parola.

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1 commento:

Nessie ha detto...

Ma perché Fini già che c'è non se ne va col Piddì? Gli farebbero ponti d'oro. Non c'è sua dichiarazione, ormai, che non ottenga scrosci d'applausi in quella sponda.