Quest’anno scrivo per la ricorrenza del 10 febbraio con molto anticipo, senza sapere se, con il ritorno di Berlusconi – che l’aveva istituita - al governo questa data sarà celebrata degnamente o se passerà ancora una volta, ignobilmente, sotto silenzio.
Allora ne approfitto per una breve considerazione sulle celebrazioni, le ricorrenze i “giorni della memoria”.
Un autentico “giorno della memoria”, una ricorrenza che rappresenti un Valore comune per una nazione, per un popolo, dovrebbe essere una data simbolica che ricordi la storia comune, il fatto che la nostra gente è “una d’arme, di lingua, d’altare, di memorie, di sangue e di cor”.
E’ invece evidente che ognuno festeggia la sua parte, la “sua” memoria che è principalmente ideologica.
L’ultima volta hanno vinto gli antifascisti e, quindi, si festeggia il 25 aprile.
Dal 1922 al 1943 si festeggiava il 28 ottobre.
Il 4 novembre, ricorrenza della Vittoria, non è più festivo (si spera nel ritorno al governo di Berlusconi …) mentre il 2 giugno, festa della repubblica, ha un coro di strombazzamenti (stendendo un velo pietoso sul referendum istituzionale del 1946 …) retorici.
Non ci si ricorda più del 21 aprile (Natali di Roma) e del 17 marzo (proclamazione del Regno d’Italia, la nostra Patria ritrovava una prima unità).
Il 10 febbraio dovrebbe essere il Giorno della Memoria per noi Italiani, una data simbolo per ricordare i nostri Fratelli assassinati dai comunisti che in Istria realizzarono una feroce pulizia etnica per impossessarsi di terre italiane, annientando la popolazione locale per sostituirla con immigrati slavi.
Io, comunque, ricordo.
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Allora ne approfitto per una breve considerazione sulle celebrazioni, le ricorrenze i “giorni della memoria”.
Un autentico “giorno della memoria”, una ricorrenza che rappresenti un Valore comune per una nazione, per un popolo, dovrebbe essere una data simbolica che ricordi la storia comune, il fatto che la nostra gente è “una d’arme, di lingua, d’altare, di memorie, di sangue e di cor”.
E’ invece evidente che ognuno festeggia la sua parte, la “sua” memoria che è principalmente ideologica.
L’ultima volta hanno vinto gli antifascisti e, quindi, si festeggia il 25 aprile.
Dal 1922 al 1943 si festeggiava il 28 ottobre.
Il 4 novembre, ricorrenza della Vittoria, non è più festivo (si spera nel ritorno al governo di Berlusconi …) mentre il 2 giugno, festa della repubblica, ha un coro di strombazzamenti (stendendo un velo pietoso sul referendum istituzionale del 1946 …) retorici.
Non ci si ricorda più del 21 aprile (Natali di Roma) e del 17 marzo (proclamazione del Regno d’Italia, la nostra Patria ritrovava una prima unità).
Il 10 febbraio dovrebbe essere il Giorno della Memoria per noi Italiani, una data simbolo per ricordare i nostri Fratelli assassinati dai comunisti che in Istria realizzarono una feroce pulizia etnica per impossessarsi di terre italiane, annientando la popolazione locale per sostituirla con immigrati slavi.
Io, comunque, ricordo.
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2 commenti:
Non solo ricordo, ma sono favorevole alla teoria dei due mali assoluti (nazismo e comunismo) del '900 e non di uno soltanto. C'è ancora molto da scoprire sul perchè il comunismo abbia inspiegabilmente ottenuto un salvacondotto storico.
"Il 10 febbraio dovrebbe essere il Giorno della Memoria per noi Italiani, una data simbolo per ricordare i nostri Fratelli assassinati dai comunisti che in Istria realizzarono una feroce pulizia etnica per impossessarsi di terre italiane, annientando la popolazione locale per sostituirla con immigrati slavi." FINALMENTE c'è qualcuno che lo scrive! Che senso ha una giornata inn memoria della pulizia etnica antiitaliana in uno Stato che ha al suo interno partiti politici come Rifondazione e il Partito dei comnunisti Italiani? Che ha per presidente della Repubblica uno che nel 56 inneggiava all'occupazione sovietica dell'Ungheria?
A NESSIE voglio provare a rispondere e azzardo: il salvacondotto storico i comunisti se lo sono taroccato da soli e noi colpevolmente siamo stati a guardare. Da me poco fa si è presentato un tizio con una sequela di brillanti intuizioni sulle foibe, il fascismo, la resistenza e via dicendo. Gli ho risposto duramente. Quando c'è una discussione spesso siamo timorosi di controbattere certi giudizi scandalosi; la stessa cosa avviene nei blog, in tv e quindi anche al parlamento. Questo è il motivo per cui la sinistra da noi ha tutto questo spazio: sono violenti e furbi, noi troppo buoni e pavidi.
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