Zeffirelli sarà anche un “grande regista”, ma a me i suoi film non sono mai piaciuti.
Sicuramente sarò io ad avere gusti talmente nazionalpopolari (confesso con orgoglio: al di fuori di gialli, western e fantascienza, il resto mi fa addormentare !) da non comprendere la sua arte.
So che Zeffirelli è una mosca bianca nel panorama dei cinematografari, essendo (stato ?) dichiaratamente di Centro Destra e, credo, essendo anche stato eletto con Berlusconi.
Devo anche dire che Zeffirelli sembra un toscano verace, con delle inalberate che non so quanto possano essere utili alla causa sostenuta.
Mi ricordo, infatti, anni fa, alle fase finali di un campionato in cui lo scudetto era una questione tra Juventus e Fiorentina, che Zeffirelli si espresse in modo talmente intollerante nei confronti della Juventus da spingere il sottoscritto – notoriamente antijuventino – a sperare, forse unico caso nella storia, nella vittoria della Juventus a scapito della Fiorentina sostenuta (forse anche come consigliere di amministrazione) da un cotal incontinente verbale.
La Juventus vinse il campionato e Zeffirelli rincarò la dose: fu forse l’unico scudetto bianconero del quale fui soddisfatto.
Nei quotidiani di sabato ho letto che Zeffirelli ha unito la sua voce al coro dei cinematografari che reclamano di non veder “tagliato” il contributo pubblico.
Sempre sabato ho ascoltato le intemerate della collega di Zeffirelli, Wertmuller, che, sia pur provocatoriamente come ha ammesso, ha dovuto commentare, sostanzialmente confermando, le dichiarazioni in precedenza rese contro Tremonti, anche in termini che non si addicono ad una signora.
Sempre sabato è notizia che Costanzo avrebbe dato dell’ignorante a Tremonti, accusato di non andare a teatro, per i tagli disposti “alla cultura”.
Ma se Wertmuller e Costanzo hanno aizzato il pubblico con toni forti contro la politica finanziaria di Tremonti, Zeffirelli avrebbe detto che il Ministro dell’Economia non deve azzardarsi a tagliare i “soldi nostri”.
Nostri di chi, signor Zeffirelli ?
Nostri dei cittadini, dei contribuenti Italiani, non vostri dei cinematografari !
Mi sembra che Zeffirelli abbia riecheggiato il Santoro che da Celentano reclamò con arroganza il “suo” microfono, che però, lavorando in rai, non è affatto “suo”, ma nostro di contribuenti e cittadini Italiani.
Il concetto per cui i soldi espropriati ai singoli con le tasse e poi riversati nei vari finanziamenti pubblici, diventano di proprietà dei beneficiati e quasi un vitalizio (ovviamente incrementato con l’inflazione) dovuto, non mi sembra affatto appartenere ad un filone liberale, bensì al più grigio e oppressivo comunismo, in base al quale viene tolto all’individuo, perché non stia troppo bene e non possa pensare ad altro che a mettere assieme il pranzo con la cena, per beneficiare i corifei del regime.
Una uscita del genere non è degna di un “grande regista” che si era distinto evitando di cantare nel coro dei cinematografari “impegnati”.
Ma la reazione di Zeffirelli (e di Costanzo e Wertmuller) la dice lunga sulla difficoltà di riuscire a far dimagrire lo stato, per evitare che sia sempre più oppressivo nei confronti dei singoli cittadini.
Quando in una famiglia le spese sono troppe, si taglia e da dove si comincia ?
Ad esempio si destina meno denaro (o nulla) al cinema.
Si spende in base a delle priorità.
E’ comprensibile che Zeffirelli, Wertmuller e Costanzo ritengano il proprio lavoro prioritario.
Non è accettabile che considerino dovute le somme che negli anni sono state erogate a pioggia per le loro attività.
Prioritario è liberare i cittadini dal debito pubblico, per consentire la riduzione delle tasse e dare al singolo cittadino, che avrà così più soldi a disposizione, la possibilità di scegliere dove spenderli.
Se Zeffirelli, Wertmuller e Costanzo hanno fiducia nella loro “arte”, non devono temere i tagli, perché sarà il mercato, cioè i cittadini che accorreranno per guardare i loro film, a decretare il loro successo.
Ma lo stato deve smetterla di finanziare i cinematografari con i soldi succhiati a tutti noi tramite esose gabelle e i cinematografari non possono pretendere come dovuto quel che fino ad ora era solo un finanziamento non indispensabile al funzionamento della macchina statale e totalmente inadatto a trasformarlo in servizi per i cittadini paganti.
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Sicuramente sarò io ad avere gusti talmente nazionalpopolari (confesso con orgoglio: al di fuori di gialli, western e fantascienza, il resto mi fa addormentare !) da non comprendere la sua arte.
So che Zeffirelli è una mosca bianca nel panorama dei cinematografari, essendo (stato ?) dichiaratamente di Centro Destra e, credo, essendo anche stato eletto con Berlusconi.
Devo anche dire che Zeffirelli sembra un toscano verace, con delle inalberate che non so quanto possano essere utili alla causa sostenuta.
Mi ricordo, infatti, anni fa, alle fase finali di un campionato in cui lo scudetto era una questione tra Juventus e Fiorentina, che Zeffirelli si espresse in modo talmente intollerante nei confronti della Juventus da spingere il sottoscritto – notoriamente antijuventino – a sperare, forse unico caso nella storia, nella vittoria della Juventus a scapito della Fiorentina sostenuta (forse anche come consigliere di amministrazione) da un cotal incontinente verbale.
La Juventus vinse il campionato e Zeffirelli rincarò la dose: fu forse l’unico scudetto bianconero del quale fui soddisfatto.
Nei quotidiani di sabato ho letto che Zeffirelli ha unito la sua voce al coro dei cinematografari che reclamano di non veder “tagliato” il contributo pubblico.
Sempre sabato ho ascoltato le intemerate della collega di Zeffirelli, Wertmuller, che, sia pur provocatoriamente come ha ammesso, ha dovuto commentare, sostanzialmente confermando, le dichiarazioni in precedenza rese contro Tremonti, anche in termini che non si addicono ad una signora.
Sempre sabato è notizia che Costanzo avrebbe dato dell’ignorante a Tremonti, accusato di non andare a teatro, per i tagli disposti “alla cultura”.
Ma se Wertmuller e Costanzo hanno aizzato il pubblico con toni forti contro la politica finanziaria di Tremonti, Zeffirelli avrebbe detto che il Ministro dell’Economia non deve azzardarsi a tagliare i “soldi nostri”.
Nostri di chi, signor Zeffirelli ?
Nostri dei cittadini, dei contribuenti Italiani, non vostri dei cinematografari !
Mi sembra che Zeffirelli abbia riecheggiato il Santoro che da Celentano reclamò con arroganza il “suo” microfono, che però, lavorando in rai, non è affatto “suo”, ma nostro di contribuenti e cittadini Italiani.
Il concetto per cui i soldi espropriati ai singoli con le tasse e poi riversati nei vari finanziamenti pubblici, diventano di proprietà dei beneficiati e quasi un vitalizio (ovviamente incrementato con l’inflazione) dovuto, non mi sembra affatto appartenere ad un filone liberale, bensì al più grigio e oppressivo comunismo, in base al quale viene tolto all’individuo, perché non stia troppo bene e non possa pensare ad altro che a mettere assieme il pranzo con la cena, per beneficiare i corifei del regime.
Una uscita del genere non è degna di un “grande regista” che si era distinto evitando di cantare nel coro dei cinematografari “impegnati”.
Ma la reazione di Zeffirelli (e di Costanzo e Wertmuller) la dice lunga sulla difficoltà di riuscire a far dimagrire lo stato, per evitare che sia sempre più oppressivo nei confronti dei singoli cittadini.
Quando in una famiglia le spese sono troppe, si taglia e da dove si comincia ?
Ad esempio si destina meno denaro (o nulla) al cinema.
Si spende in base a delle priorità.
E’ comprensibile che Zeffirelli, Wertmuller e Costanzo ritengano il proprio lavoro prioritario.
Non è accettabile che considerino dovute le somme che negli anni sono state erogate a pioggia per le loro attività.
Prioritario è liberare i cittadini dal debito pubblico, per consentire la riduzione delle tasse e dare al singolo cittadino, che avrà così più soldi a disposizione, la possibilità di scegliere dove spenderli.
Se Zeffirelli, Wertmuller e Costanzo hanno fiducia nella loro “arte”, non devono temere i tagli, perché sarà il mercato, cioè i cittadini che accorreranno per guardare i loro film, a decretare il loro successo.
Ma lo stato deve smetterla di finanziare i cinematografari con i soldi succhiati a tutti noi tramite esose gabelle e i cinematografari non possono pretendere come dovuto quel che fino ad ora era solo un finanziamento non indispensabile al funzionamento della macchina statale e totalmente inadatto a trasformarlo in servizi per i cittadini paganti.
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3 commenti:
Beh, dopotutto Zeffirelli era un democristiano vicino a La Pira, e la sua matrice ideologica, in un certo senso, lo giustifica.
Perché non fare invece un post su Luca Barbareschi che fa parte del governo con incarichi attivi, fa il liberista e il mercatista e ha manifestato contro se stesso circa i tagli allo spettacolo? Come vedi è un vizio diffusissimo.
Sono d'accordo con il post e anche su quello che ha detto Nessie. Sono in troppi ormai a stare seduti sul trono e voler dettare le loro condizioni.
Barbareschi è un finiota ed ogni post ha il mio "delenda Carthago" contro di loro :-)
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