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21 luglio 2011

A quando la ghigliottina cautelare ?

Negli ultimi giorni si sono perpetrati atti che attestano quanto sia illusoria ogni aspirazione, in Italia, ad avere Giustizia.
Calpestando, ignorando, svilendo il più fondamentale dei  principi, sono stati incarcerati o è stato richiesto l’arresto “cautelare” di cittadini che non hanno avuto neppure una condanna in primo grado.
Non voglio citare la costituzione del 1948, ma il principio di innocenza è l’unica garanzia che si abbia dal giacobinismo autoreferenziale di una supercasta con la toga.
Violarlo significa passare dal diritto civile alla barbarie della vendetta senza condanna.
Peggio ancora quando l’arresto di una persona, che viene così calpestata nella sua dignità e onorabilità, viene disposto per motivi esclusivamente di parte che richiamano le incarcerazioni che, nel medioevo, i signorotti feudali disponevano contro chiunque osasse contestare il loro potere autocratico.
Ci possono essere, certamente, delle situazioni in cui la sicurezza pubblica richiede un provvedimento anticipatore di limitazione della libertà.
Quando si tratta di terrorismo, di assassini seriali, di distruttori di beni pubblici e privati, allora è doveroso impedire che possano continuare a danneggiare il prossimo, mettendo a rischio la vita e la proprietà altrui, ancor prima di una sentenza definitiva che sanzioni il loro comportamento.
Paradossalmente, invece, chi blocca treni, chi distrugge proprietà pubbliche o private, chi uccide nel nome di una ideologia o per lucro personale, trova spesso se non sempre ascolto e garantismo da quelli stessi che, quando si parla di Berlusconi, di esponenti del Centro Destra o di presunti omicidi politicamente scorretti, negano ogni garanzia, anche quando i reati loro imputabili non mettono in pericolo né la vita, né le proprietà altrui.
Abbiamo così visto la vergogna di cui si è coperta la camera dei deputati votando a favore dell’arresto di Alfonso Papa, del Pdl, mentre onorevole è il Senato che ha respinto analoga richiesta nei confronti del senatore Tedesco del pci/pds/ds/pd.
I presunti reati di cui è accusato il deputato Papa non mettono in pericolo la vita altrui e neppure le altrui proprietà.
Eppure lui è in galera, mentre chi ferisce in manifestazioni violente e vandaliche verso proprietà pubbliche e private, Poliziotti e Carabinieri è libero, come è libero Cesare Battisti.
E’ un palese stravolgimento del buon senso prima ancora che del diritto che ormai ognuno “tira” a secondo della convenienza con i sofismi in cui noi Italiani siamo maestri, al quale è necessario porre fine.
Ma non solo in politica troviamo questo comportamento giacobino.
Uno dei delitti irrisolti di questi anni, quello di Ascoli Piceno, ha portato in carcere il marito, che peraltro si proclama innocente, della defunta, prima ancora di una sentenza di condanna definitiva.
Poteva il Parolisi scappare ?
E dove andava un caporal maggiore istruttore dell’esercito ?
Mica è uno Strauss Kahn pieno di risorse economiche e di amici !
Ma anche se lo fosse, la galera prima della condanna è una pena anticipata quindi ingiusta per definizione.
E se fosse innocente ?
Chi e come lo risarcirà ?
E come potrebbe reiterare il crimine ?
Non ha un’altra moglie da cui potrebbe sentirsi “legato”.
E alterare le “prove” ?
Se ve ne fossero ancora in giro di alterabili allora sarebbero da licenziare tutti gli inquirenti che, dopo quattro mesi, le hanno ancora lasciate a disposizione di chi volesse manipolarle !
Berlusconi aveva ragione nel porre, come prima e principale riforma quella della giustizia, perché il nostro sistema e ordinamento giudiziario deve essere ben più che riformato, rivoluzionato, ribaltato, rivoltato come un guanto.
dubito che questa giustizia potrà essere credibile, così come viene gestita, anche quando si trattasse solo del furto di una mela.
A quando, dunque, la ghigliottina cautelare ?
E quando arriveremo, come in Minority Report, alla punizione prima ancora della commissione del reato ?


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1 commento:

Nessie ha detto...

"quando arriveremo, come in Minority Report, alla punizione prima ancora della commissione del reato ?".

E' già così e ci siamo scivolati dentro senza accorgercene. E in ogni caso il vero processo lo celebrano i media.