Ma perchè devono sempre tassare ?
Bersani intima di non toccare le pensioni di reversibilità.
La cgil sciopera intimando di non toccare i diritti dei lavoratori.
La Confindustria intima di riforme per stimolare la crescita (nuove rottamazioni ?).
La Confcommercio intima di non toccare l’iva.
La Lega intima di non toccare le pensioni di anzianità.
Nani e ballerine intimano di non toccare i fondi per la “cultura”.
I sindaci e i presidenti di province e regioni intimano di non toccare gli enti locali.
E allora chi sono gli unici che si possono “toccare” , anzi depredare ?
I cittadini, con le tasse sui redditi, sui risparmi, sui patrimoni.
Mercoldì scorso il quotidiano Libero ha esposto una serie di provvedimenti che potrebbero, in modo strutturale, ridurre il debito pubblico senza intervenire direttamente nelle tasche dei cittadini con tasse nuove o aumentate, ovvio che qualcuno ci avrebbe rimesso: tutti cooro che orbitano intorno alla spesa pubblica che verrebbe drasticamente tagliata..
Venerdì ne Il Resto del Carlino un commentatore di economia (Giuseppe Turani) affermava che la manovra da 45 miliardi nasce già “vecchia” visto l’andamento generale dell’economia.
Giovedì pomeriggio una voce che indicava un possibile taglio del rating della Germania faceva crollare le borse (Francoforte fino a -4% poi recuperato al -2%, Milano annullando tutti i margini di guadagno fino ad allora maturati), dimostrando come persino la “Crante Cermania” era allo stesso livello di rischio dei “pigs”.
Nelle varie ipotesi alternative alla manovra del governo, entra sempre una qualche tassazione nuova o in aumento.
La patrimoniale è gettonata dalla sinistra e, adesso, persino dalla Lega, mentre l’addizionale irpef sembra che venga solo “rimodulata” e non cancellata come dovrebbe essere.
Sembrano invece tutti stranamente d’accordo e concordi sull’aumento delle tasse sui risparmi che si articolano in due mosse:
- aumento al 20% della tassazione sugli interessi e guadagni di borsa (con esclusione dei titoli di stato);
- aumento del bollo sui depositi amministrati: un aumento che definire usurario è poco, visto che arriva fino ad oltre il 3000% (no, non è un refuso: tremila per cento, visto che nel 2013 potrebbe passare per i depositi con oltre 500mila euro di valore da 34,20 a 1100 euro, il conto è presto fatto).
Eppure dovrebbe essere logico comprendere che se, incrementando le entrate, si fornirà allo stato nuovo carburante per alimentare la spesa pubblica, questa non sarà mai tagliata e ci ritroveremo sempre con un debito incolmabile e con la necessità di sempre più frequenti manovre utili solo a migliorare la percentuale, ma non a risolvere il problema.
Tassare è la soluzione più facile, ampiamente utilizzata nella prima repubblica - chi ci ha regalato il debito odierno - da quando i socialisti entrarono al governo, ma è tipica dei pessimi amministratori.
I buoni amministratori sono quelli che, invece, creano ricchezza per il futuro e consegnano i libri contabili senza debiti per il futuro che si alimentano in un circolo vizioso.
Finora Berlusconi rientrava tra questi.
Mi auguro che sappia correggere gli errori che i suoi consiglieri e ministri di estrazioni socialista stanno per fargli commettere.
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