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31 agosto 2011

Presunzione di innocenza

In questi giorni la sinistra è in difficoltà per la vicenda che coinvolge, a livello apicale, l’ex presidente della provincia di Milano e potentissimo esponente del pci/pds/ds/pd Filippo Penati.
Come è ovvio (e giusto) la (poca) stampa di Centro Destra riserva al Penati lo stesso trattamento che la stampa di sinistra ha sempre riservato in casi analoghi agli esponenti del Centro Destra.
Forse senza quel pizzico di cattiveria in più che emerge sempre a sinistra.
La stampa di sinistra cerca compensazioni e si butta a capofitto contro il povero Claudio Scaloja e la sua casa davanti al Colosseo, sfruttando, ancora una volta, l’ennesima inchiesta da parte di una procura.
Il pci/pds/ds/pd, come ha sempre fatto, scarica vergognosamente i suoi esponenti colti o anche solo sospettati di aver messo le mani nella marmellata, anche quando lo hanno fatto “per il partito”.
Mi sovviene una vecchia barzelletta dell’ingegnere che costruì una casa senza servizi igienici.
Il committente lo insultò brutalmente, ma l’ingegnere non si scompose e promise di trovare lui gli acquirenti.
Il giorno dopo telefonò al committente e disse: venduti tutti e quattro gli appartamenti.
Gli fu chiesto come era possibile, visto che mancavano i servizi igienici.
Semplice, rispose:
Primo piano all’MSI: i missini tengono duro.
Secondo piano alla DC: i democristiani dicono tanto di fare, fare e non fanno mai niente.
Terzo piano al PCI: i comunisti danno tutto al partito.
Quarto piano al PLI: i liberali sono quattro gatti e possono andare sul tetto.
Naturalmente era una barzelletta che, come tutte quelle del genere, aveva e conserva un fondo di verità.
Diventa quindi ancor più ripugnante l’atteggiamento di chi scarica quanti si sono sacrificati “per il partito”, fermo restando che i colpevoli vanno sempre puniti.
Da questo punto di vista molto meglio il comportamento coerente del Centro Destra che difende i propri uomini, sia perchè mi sembra abbastanza fondato il fumus persecutionis vista l’insistenza ad indagare nella nostra Area politica, sia perchè è la corretta applicazione della presunzione di innocenza.
La colpevolezza di una persona esiste solo con la sentenza definitiva passata in giudicato di condanna.
Ogni altro atteggiamento sarebbe un violare i diritti dell’accusato e provocargli un danno che dopo una eventuale (e stante ai precedenti: probabile) assoluzione non potrà mai essergli risarcito.
Per questi motivi sono d’accordo con chi ha votato contro l’arresto di Papa e Tedesco e per questi motivi considero le campagne incrociate contro Penati e Scajola indegne di una nazione civile.
Papa, Tedesco, Penati, Scajola non avrebbero dovuto essere assoggettati a provvedimenti restrittivi o a dimissioni e neppure alla inquisizione all’interno del loro partito.
Solo davanti ad una eventuale condanna derivante da sentenza definitiva passata in giudicato, anche i partiti potrebbero prendere provvedimenti.
Fermo restando che, ove il Popolo, con il proprio voto, confermasse la fiducia in tali soggetti, non ci sarebbe alcuna condanna che tenga, perchè la Sovranità appartiene al Popolo che si elegge i rappresentanti e gli amministratori che vuole.

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