Sono rimasto allibito nel leggere la facile demagogia del signor Bagnasco, capo della Conferenza Episcopale Italiana, in materia di evasione, missioni all’estero, redditi e tassazione in genere.
Pur non essendo praticante, difendo il diritto della chiesa cattolica di esprimersi sulle questioni inerenti la società civile (naturalmente scontando la libertà di critica di chi non condivide le sue esternazioni).
I suoi esponenti, però, devono stare attenti a lanciarsi in prediche banali, soprattutto quando si ergono a fustigatori dei costumi fiscali.
Non possiamo in tal caso dimenticare le cospicue esenzioni di cui godono i beni ecclesiastici.
La predica del signor Bagnasco sarebbe autorevole solo se accompagnata dalla rinuncia spontanea alle esenzioni di cui la chiesa gode.
Solo chi è senza peccato può scagliare la prima pietra.
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