I quotidiani e i telegiornali servi di regime sono pieni di articoli che esaltano Renzi per il suo (sconosciuto) bilancio, contrapponendolo alla gretta unione europea che vorrebbe stringere la cinghia.
Ma credono che abbiamo tutti l'anello al naso ?
E' evidente che si tratta di un gioco delle parti, un teatrino di infimo ordine per accreditare l'immagine (assai appannata) del bulletto di Rignano in vista del temutissimo referendum di dicembre.
E' chiaro, dalle dichiarazioni stesse degli esponenti del soviet, duplicate dal kenyota di Washington e della vecchia strega candidata democratica a prendere il suo posto, sostenute da industriali e banchieri, che le consorterie affaristico finanziarie stanno facendo quadrato per impedire che il nuovo (quello vero, non quello delle torrenziali parole di Renzi) possa vincere.
Così è aperta la campagna denigratoria contro le formazioni "populiste" e chi le guida, a cominciare da Donald Trump, per arrivare a creare le situazioni teatrali in cui possa emergere la figura della loro marionetta in bilico, nel nostro caso Renzi, per sostenenrne il successo elettorale.
Se potessero abolirebbero il voto popolare e, infatti, con la sua riforma Renzi prova ad abolire l'elezione popolare dei senatori dopo averlo fatto con i consiglieri provinciali.
Dipenderà da noi se chinare la testa e calare i pantaloni davanti a cotanta arroganza, oppure esprimere un totale NO all'esproprio del diritto ad eleggere i nostri rappresentanti.
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