Domenica i Lombardi e i Veneti potranno votare per dire se vogliono più autonomia, più competenze, più responsabilità per le loro regioni.
Beati loro, avrei voluto votare anche in Emilia, ma il regime ha paura dell'opinione del Popolo e, da bravi comunisti, preferiscono tenerci all'oscuro e complottare assieme ai loro compari del governo.
Ieri mattina, a Radio anch'io, parlavano appunto dei due referendum.
Ovviamente in chiave critica, anteponendo i costi all'esercizio di un diritto democratico di Libertà.
È paura del voto.
Ma è anche paura di perdere il privilegio di vivere alle spalle delle regioni più produttive.
Infatti le voci contrarie erano praticamente tutte romane e del sud.
Si capisce: se Lombardia, Veneto, ma anche Piemonte, Emilia gestissero le tasse dei propri cittadini altrettanto dovrebbero fare nelle regioni indebitate che, quindi, dovrebbero cominciare ad amministrare bene, senza sperperi.
Un esempio al quale nessuno ha saputo rispondere è stato portato da un assessore lombardo.
La Lombardia aveva deciso di dimezzare il super ticket, ma il governo si è opposto avocando a sè la competenza in materia.
Perché, se poi Gentiloni lo ha lasciato inalterato ?
Intanto Minniti ha chiesto alle regioni di pagare il costo del servizio di sicurezza ai seggi: mai accaduto con la pletora di referendum inutili di Pannella, quasi tutti falliti.
Minniti, ministro dell'interno, è calabrese.
Il presidente della repubblica è siciliano, come il presidente del senato e il ministro degli esteri.
Marchigiani i presidenti di camera e del governo.
La corte costituzionale è composta in prevalenza di meridionali ( come i dipendenti pubblici).
Avrebbero quindi ogni potere per implementare, se ne avessero le capacità le risorse del nostro meridione che sono, forse,superiori a quelle del Nord.
Il clima è migliore, il turismo può contare su splendide spiagge e città d'arte che nulla hanno da invidiare a Bologna o Firenze.
Eppure preferiscono persistere nel pretendere i trasferimenti del denaro delle nostre tasse.
Anche al Trentino Alto Adige lo stato trasferisce molti (troppi !) fondi, ma quando vado sulle Dolomiti vedo che sono ben spesi, hanno creato ricchezza diffusa.
Vado a Selva di Valgardena dall'età di sei anni e l'ho vista trasformarsi da borgo triste di montagna con due soli alberghi fatiscenti, in rinomato centro turistico estivo ed invernale (forse anche troppo frequentato adesso, per i miei gusti).
L'autonomia ha funzionato.
I soldi ricevuti sono stati ben spesi e adesso potrebbero camminare con le loro forze.
Perché si vuole negare questa opportunità alle altre regioni, tutte, come giustamente sostiene Berlusconi ?
L'autonomia costringerebbe alla responsabilizzazione e alla valorizzazione delle risorse.
Non verrebbe meno la solidarietà in caso di eventi disastrosi, ma chi amministra deve portare risultati per i suoi cittadini, per migliorarne sicurezza e benessere, con le risorse locali, non contando su quelle altrui.
Il voto dei Lombardi e dei Veneti di domani è un voto anche per tutti gli Italiani.
Se i referendum avranno successo, sarà un passo importante verso un'Italia migliore.
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1 commento:
Bonaccini della regione Emilia-Romagna, afferma che si poteva ottenere "parecchio" anche senza spendere i soldi per il referendum. Lui sì, forse, perché ha la corsia CLIENTELAR-piddiota. Ma gli altri?
Comunque il fatto che Minnì o Calabrisello abbia presentato il conto-sicurezza ai governatori (in quest'unico caso della Storia della repubblica, applica la "devolution" preventiva) sa tanto di OSTRUZIONISMO.
Una buona ragione per andare a votare in massa Sì.
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