In Russia la commissione elettorale ha escluso la candidatura del blogger di opposizione a Putin, Navalny in quanto ineleggibile fino al 2028 dopo una condanna per frode.
I commenti scandalizzati della stampa di regime hanno anticipato le severe ramanzine dei burocrati dell'unione sovietica europea che, puntualmente, si schierano, con una faccia di bronzo colossale, interferendo nelle questioni interne di uno stato sovrano, dopo aver berciato come oche contro le presunte interferenze della Russia in varie elezioni europee.
Ma costoro non hanno alcun diritto a criticare Putin o a sollevare dubbi sulle elezioni russe, perché con Berlusconi hanno fatto ben di peggio.
Prima rimuovendolo con la complicità degli oppositori di sinistra interni facendo leva sulle banche straniere perché, vendendo i titoli di stato italiani, creassero artificiosamente una situazione di emergenza economica.
Poi, visto che alle elezioni il Cav era comunque riuscito ad impedire la vittoria della sinistra, rimuovendolo dal senato cui era stato eletto con i vori del Popolo e applicando una nuova legge per inibirgli la candidatura alle successive elezioni.
In fondo in Russia applicano quella legge Severino che è tanto incensata in Italia dove,praticamente, è stata applicata al solo Berlusconi e chi ha taciuto daventi all'estromissione del Cav dal parlamento italiano, non ha la credibilità morale e politica per criticare la Russia.
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