Mentre la sinistra si trastulla con la fake news del cosiddetto "Russiagate" (e cosa dovrebbe fare uno eletto Presidente degli Stati Uniti se non cercare un accordo con Putin nemico del suo nemico Obama, quindi suo amico ?) Trump mette a segno la riforma fiscale con una drastica riduzione delle tasse per imprese e persone fisiche.
Non siamo ancora alla flat tax che auspicherei, ma gli Stati Uniti sono comunque incamminati sulla strada virtuosa dell'allontanamento delle rapaci mani statali (là sono "federali", un po' come quelle adunche di Bruxelles) dalla vita e, soprattutto, dalle tasche dei (fortunati e bravi per aver eletto Trump invece della vecchia babbiona) cittadini americani.
Mentre da noi, ancora ieri, la Camusso, segretario di un sindacato fermo al XIX secolo, blaterava che "i soldi ci sono" "basta andarli a prendere", praticamente istigando alla rapina resa legale (ma non legittima) da una legge fiscale contro i redditi che lei ritiene "alti" (presumibilmente, visti i limiti dei famigerati 80 auro di Renzi, sono considerati "ricchi" tutti quelli che percepiscono più di 26mila euro lordi all'anno e non hanno case di proprietà ...), negli Stati Uniti piantano saldamente le radici nel terzo millennio, superando lo stato onnivoro e omnipresente.
Poi ci domandiamo perchè là il pil cresce del 3% e qui, a fatica, si supera l'1% ?
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