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18 marzo 2019

Il clima sulla Terra cambia e cambierà sempre


In una bella giornata di sole, decine di migliaia di studenti sono sciamati per le strade seguendo il richiamo di una (bruttina) adolescente svedese (in realtà non credo che sia farina del suo sacco, ma che dietro abbia adulti interessati al business dei prodotti cosiddetti "verdi").
Il miglior commento, come quasi sempre, è quello di Marcello Veneziani ne La Verità del 16 marzo.
Io non credo all'apocalisse climatica.
Il clima sulla Terra è sempre cambiato in passato e cambierà sempre, a prescindere dall'Uomo che, però vi si è sempre adattato e sempre vi si adatterà.
Emblematica la storia di quell'angolo ghiacciato che è la Groenlandia che, però, si chiama "terra verde" perchè tanti secoli fa, in epoca tale da consentire di essere tramandata a memoria di Uomo, quella terra era rigogliosa e verde.
Se l'Uomo viveva quando la Groenlandia era, per l'appunto "groen", verde ed è sopravvissuto quando è stata ricoperta di ghiaccio, perchè non dovrebbe vivere (e bene) anche se su quella terra dovesse tornare il verde ?
E, poi, quale senso ha chiedere di "fare qualcosa" se non si sa cosa e si procede a tentoni o, pensando male come ci ha ammonito Andreotti, in base alle interessate indicazioni di chi ha fatto dei prodotti "verdi" il proprio campo di lavoro e guadagno ?
E, ancora, perchè in Occidente dobbiamo auroflagellarci, accollandoci il maggior onere nelle varie "riduzioni" di emissioni varie, lasciando che Cina e gli altri paesi del terzo mondo continuino ad inquinare senza sosta ?
Se mai (ma io non credo sia necessario) si dovessero fare delle rinunce, allora si facciano tutti e con un criterio di equità.
Se si deve ridurre del 10% qualche consumo che porta benefici, che sia un 10% per ogni stato, non il 30% per gli stati europei, gli Stati Uniti, l'Australia e solo il 5% per Cina, India, Brasile.
Ma non vi è alcuna necessità di ridurre il nostro tenore di vita, perchè le scoperte scientifiche ci consentiranno di parare gli effetti peggiori di un cambiamento del clima che sempre è  esistito e sempre ci sarà.
Per fortuna, perchè significa rinnovamento della Vita e della Specie.





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2 commenti:

lantarner ha detto...

Mi dispiace, ma anche tu sei caduto nell'errore che fanno tanti di ritenere che il nome Groenlandia derivi dal fatto che a all'epoca della sua colonizzazione fosse verde. Niente di più sbagliato: gli appassionati di storia e letteratura medioevale, soprattuto delle antiche saghe norrene lo sanno benissimo: nella saga di Erik il Rosso si racconta della scoperta e colonizzazione dell'isola da parte di Erik il Rosso, possidente islandese esiliato dall'isola in quanto colpevole di omicidio. Erik si diresse verso la Groenlandia (scoperta qualche anno prima da un connazionale) per colonizzarla e la chiamò di proposito Terra Verde perché, sono le sue testuali parole, "Un bel nome richiama molta più gente di un brutto nome". Del resto mi sai dire perché contemporaneamente l'Islanda fu chiamata Terra dei Ghiacci ?. e' incredibile che questa disinformazione sull'origine del nome della Groenlandia continui ad essere così diffusa.Per quanto mi riguarda è evidentissimo che l'uomo sta distruggendo il pianeta, anche solo per la sua presenza, anche se non facesse nient'altro. Negli anni 60 quando mi dedicavo alle mie letture geografiche c'era scritto che gli abitanti della Terra erano 2,5 miliardi. Oggi quanti siamo? 5-6 miliardi, mi sembra. Spaventoso ! L'unica cura è una pandemia stile "il giorno dei trifidi", qualsiasi altra soluzione è pura accademia. Detto questo, anche a me ha fatto schifo questa mobilitazione generale, ma per motivi diversi dai tuoi.

Massimo ha detto...

Islanda, Terra del Ghiaccio. Per restare sulla scia della tua interpretazione ecoambientalista, si chiama così perchè era una terra talmente ricca che poteva suscitare le brame di altri popoli. Così, per dissuaderli e raffreddare i bollori imperialisti degli invasori, l'hanno descritta come una terra inospitale.
Scherzi a parte anche lo svedese che scrisse "L'ambientalista scettico" attribuì il nome agli antichi verdi pascoli. Naturalmente quell'autore (non ricordo il nome e non ho voglia di andare a vedere nell'altra stanza, perchè il saggio ce l'ho e mi piacque pure) fu assoggettato all'ostracismo dei suoi antichi compagni, come sempre accade da quelle parti.
Sì, quando frequentavamo le elementari gli abitanti della Terra non raggiungevano i 3 miliardi e sembrava un numero enorme. Adesso siamo avviati verso i 7. E si muore meno di fame di una volta, si vive di più e meglio. Ed è sul quel "meglio" che io vorrei continuare senza farmi condizionare dalla propaganda di chi è probabilmente più interessato a vendere una centrale eolica o ad imporre il cibo (se mai si può così chiamare) vegano.