Salvini diventa ministro e, applicando la volontà popolare, blocca l'immigrazione.
I comitati delle anime sante organizzano i clandestini per presentare denunce di gruppo e alcuni magistrati vorrebbero processarlo (per fortuna la Politica ha un soprassalto di dignità e vota nettamente contro, almeno in commissione).
Trump viene eletto per fare gli interessi degli Americani e, anche lui, bloccare l'immigrazione e i cosiddetti "democratici" cercano di ribaltare tale volontà popolare con ricorsi e controricorsi al fine di impedirgli di realizzare muro e legislazione contro l'immigrazione.
Netanyau si avvia ad una rielezione certa dopo aver messo in sicurezza ed ecco che spuntano accuse nei suoi confronti.
Chi perde nelle urne, invece di rivedere le sue posizioni e presentare un programma e argomenti più in linea con la volontà popolare, cerca di ribaltare tutto attraverso lo strumento giudiziario, come già fu con Berlusconi.
Non parliamo, poi, di quanto sia più facile processare le vittime che si difendono dai rapinatori che i delinquenti che hanno cercato di arricchirsi violando la proprietà privata altrui.
Mi domando se quella sia giustizia.
E mi domando se una riforma della giustizia che imponga la responsabilità civile dei magistrati e la separazione delle carriere possa essere sufficiente allo scopo di rendere giusta la giustizia.
Ne dubito.
Forse sarebbe meglio fare una legge che attribuisca al Popolo l'ultima parola e dalla quale possa emergere che se uno applica la volontà popolare sancita da una votazione o da una elezione, nessun magistrato e nessuna legge possa ostacolarlo.
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