Conte, dopo quattordici mesi di silenzio, timoroso di venire cacciato tanto da chiedere il permesso a Di Maio se poteva dire o non dire qualcosa, adesso canta più di un canarino in gabbia.
Evidentemente si sente forte per essere stato accettato nel Gotha dell'unione sovietica europea che gli ha riservato una cuccia tutta per lui, anche se non porta un solo voto.
Come Monti, prima di lui, che però, almeno, ebbe l'astuzia di farsi dare il premio prima di dimostrare il suo "valore" e così è ancora senatore a vita.
Conte invece ha riavuto il dono della parola, ma il troppo stroppia.
Come la sua approvazione al ministro Fioramonti per la tassa sulle merendine.
Una corbelleria che neppure a Monti venne in mente di trasformare in legge.
E Conte non ha neppure una Fornero in lacrime da offrire in pasto al Popolo, perchè Fioramonti non se lo fila proprio nessuno.
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