Gli euro cattocomunisti del pci/pds/ds/pd hanno fissato al 26 gennaio le elezioni per il rinnovo del consiglio regionale dell'Emilia Romagna, l'ultima regione del nord in mano ai maggiordomi dell'unione sovietica europea.
Seguiranno quindi di tre mesi il voto umbro di fine ottobre.
Si tratta di due delle tre regioni (la terza è la Toscana) che da sempre votano pci e i suoi sempre più tristi epigoni.
L'impresa è ardua, lo "zoccolo duro" del "non capisco ma mi adeguo" non è facile da convincere.
Ma un Centro Destra unito e determinato potrà farcela.
A questo punto (e credo di interpretare tutti gli elettori di Centro Destra non militanti in un partito) non ha importanza chi sarà il candidato, importa che sia una persona politicamente affidabile e che risponda ai suoi elettori.
Non si chiede molto, solo quello che fino a ieri era impossibile e oggi può diventare realtà.
Liberare l'Emilia Romagna e l'Umbria da un soviet durato quasi cinquanta anni, da quel 1970 quando furono votati i primi consigli regionali proprio per consentire ai comunisti di fregiarsi di qualche presidenza locale.
Era un contentino per loro, divenne il grimaldello per scardinare la nostra economia.
E' ora di scrivere la parola fine.
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