Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

Web blacknights1.blogspot.com
penadimorte.blogspot.com svulazen.blogspot.com
Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

24 novembre 2006

Turchia: dentro o fuori ?


Entro il 2015 si dovrebbe decidere la sorte dell’ingresso della Turchia nell’unione europea.
Io ero favorevole alla sua ammissione.
Lo ritenevo un passo necessario per acquisire all’Occidente una nazione musulmana che potesse essere un coltello puntato alla gola degli stati integralisti.
Oltre al fatto che la Turchia è sempre stata un fedele partner nell’Alleanza Atlantica contro i comunisti.
La partecipazione alla NATO della Turchia,quindi, la prospettiva di disintegrare dall’interno il sistema musulmano grazie ad una Turchia laica, la presenza di milioni di lavoratori turchi in Germania, la laicità di quella nazione fondata da Ataturk e che si manifestava in una libertà di espressione e di costume, da parte anche delle donne, ben più ampia rispetto a quella delle altre donne musulmane, mi faceva pensare che con una “spintarella” di fiducia la Turchia potesse essere funzionale allo scopo di espandere la Civiltà anche nell’islam.
Le ignobili manifestazioni contro la visita del Papa, la distruzione portata alla Basilica di S. Sofia, l’irrigidimento fondamentalista di un governo i cui esponenti “fuggono” all’estero, con le scuse più banali, pur di non incontrare Benedetto XVI, mi fanno riconsiderare il precedente favore con il quale vedevo l’ingresso turco in europa.
Sembra che la Chiesa e questo Papa in particolare, siano diventato il bersaglio prediletto di pavidi buffoni, sclerotici giacobini e infedeli preistorici.
Tanto che mi verrebbe da dire che la Chiesa e Benedetto XVI rappresentano il rinnovamento della società e la Civiltà, contro l’oscurantismo di una religione di stato violenta e fanatica, contro la deriva morale che ha perso il senso delle proporzioni, contro gli orfani della rivoluzione francese.
E, assieme agli Stati Uniti ed al loro Presidente George W. Bush, la Chiesa e il Papa tengono alta la Fiamma della Libertà contro chiunque vuole spegnerla.
Mi verrebbe da dire, l’ho scritto, ma non approfondisco, per ora.
Torno invece alla Turchia e al problmea islamico più in generale.
Anche se non c’è stato un comportamento corretto da parte di alcuni paesi europei, in primis la Francia che ha fatto approvare una legge ad hoc che configura come reato il negare il genocidio armeno, lo spettacolo che offrono gli estremisti turchi che ne monopolizzano la piazza, è tale da indurmi a ritenere prematuro il passaggio della Turchia in europa.
Anche se tale “stop”, rafforza l’asse centrale d’europa (Francia e Germania) che con l’ingresso della Turchia sarebbe passato nettamente in minoranza a favore di un baricentro più atlantico.
Anche se continuo a ritenere i territori sottratti nel 1453 all’Impero Bizantino, un “dominio” naturale dell’Occidente, derivando direttamente da antiche province di Roma.
Anche se una chiusura alla Turchia oggi ne provocherebbe sicuramente una involuzione fondamentalista.
Credo che si debba fare una scelta netta e di campo.
Risultate vane le buone maniere, lo scontro è ormai chiaramente configurabile come la riproposizine del vecchio tentativo dell’oriente prima e dell’islam poi di annettersi l’Occidente civilizzato.
A Maratona e Salamina furono i Greci a respingere l’attacco persiano.
A Lepanto e Vienna fu l’aristocrazia europea a respingere l’attacco musulmano.
Oggi, la nostra Maratona, la nostra Salamina, la nostra Lepanto, la nostra Vienna, si chiamano Beirut, Baghdad, Kabul, ma anche “immigrazione”.
Come e con quali provvedimenti affrontare l'invasione, neanche tanto strisciante, derivante dalla massiccia ondata immigratoria che rischia di trasformarci non solo politicamente - come in molti aspetti già è - in eurabia, ma anche di seppellire la Civiltà sotto il peso numerico di milioni di immigrati musulmani.
Sapremo mostrarci all’altezza dei nostri Padri ?

Entra ne

10 commenti:

Bobo ha detto...

sottoscrivo tutto il tuo post, ma devo anche darti una risposta: NO, NON SAPREMO DIMOSTRARCI AL LIVELLO DEI NOSTRI PADRI. Tra noi non ci sono più Carlo Martello,Goffredo di Buglione,Villiers de l'Isle Adam, Vlad Tepest III,Costantino XI Dragases, Marc'Antonio Bragadino, Don Giovanni d'Austria, Giovanni Sobieski, insomma tutti i grandi che in un modo o nell'altro si opposero nei secoli all'islam. L'unica nostra speranza, è tenerli fuori dai nostri confini: in caso contrario, hanno già vinto loro.

Otimaster ha detto...

I nostri avi si decisero a respingerli quando oramai li avevano dietro le porte di casa, temo che faremo anche noi così.
Purtroppo oggi sia noi che loro disponiamo di armi meno selettive della spada e temo che il prezzo di sangue innocente da pagare da entrambe le parti sarà molto più alto.

Lo PseudoSauro ha detto...

Mons: vanno considerate alcune cose

1) la Turchia e' invisa a quasi tutti i paesi arabi per ragioni storiche ed ha fittissime relazioni solo con Israele, che arabo non e'.

2) Lo stato laico di Ataturk non c'e' piu' e fino l'esercito si sta islamizzando: UE o non UE.

3) L'esercito turco sarebbe il piu' potente d'Europa (ecco perche' la Francia non la vuole in UE). E' il secondo esercito NATO per potenza ed efficienza.

4) La sponsorizzazione di Turchia in UE ci viene dagli USA e, per riflesso, da Israele.

In Europa (soprattutto in Germania) ci sono gia' cospicue comunita' turche che una volta entrata la Turchia in UE farebbero da catalizzatori allo spostamento di ulkteriori comunita' dall'Anatolia, dove sono TUTTI musulmani (altro che laici).

Devo ancora capire quale sarebbe il vantaggio dell'Europa... e' economico? E allora perche' voler includere una nazione cosi' diversa in un contesto politico nel quale potrebbe diventare rapidamente egemone?

Siccome non penso che in UE siano tutti deficienti, non rimane che l'ipotesi basata sulla politica della creazione di un grande blocco geostrategico. Ma come si concilia una cosa simile con democrazia e autodeterminazione?

kalmha ha detto...

Ciao Massimo! -))

Secondo me il problema non è la Turchia nell'UE, il problema è l'UE.
Pensare che era nata bene, con 4 Stati fondatori...
Contrariamente a quanto sognano gli idealisti alla Spinelli, per me l'unica UE attuabile sarebbe stata quella delle banche e dei mercanti.
Le utopie buoniste della sx che è diventata l'anima di questa europa trasformata nella sede dell'internazionale socialista, ha contaggiato troppo anche qualcuno del cdx.
A nessuno Stato, anche se non dichiratamente, interessa entrare nell'unione per motivi che non siano quelli di prendersi i finanziamenti e le prebende generose di Bruxelles, tanto paghiamo noi!

Un abbraccio

Perla

Anonimo ha detto...

Onestamente sulla Turchia nella UE, non sono convinto al 100&, ma il tema della islamizzazione mi preoccupa e mi interessa, tanto che ne ho anche parlato nel mio ultimo post. Se non smettessimo di fare figli e non fossimo accondiscendenti, deboli e paurosi, non dovremmo temere l'immigrazione e invece.

Ciao Mons

Massimo ha detto...

Sì, anche l'ue, sicuramente, ma in questa occasione scrivevo della Turchia.
Credo nessuno possa dubitare del mio antieuropeismo ... ;-)

Bisquì ha detto...

Dentro? No, mai o almeno finchè le nazioni europee non si sranno abituate alla convivenza tra diloro.
Questo correre all'allargamento è la vecchia dottrina comunista del "più si è meglio si sta" (ovviamente più si è meglio stanno i parassiti). Ma se già tra di noi, dopo migliaia di anni, non abbiamo una cultura comune, come si pretende di condividere il nulla con chi la cultura l'ha ben radicata in un libretto?
No, prima ci dobbiamo amalgamare tra di noi. E poi che necessità c'è dell'immigrazione dll'africa e dal medio oriente quando dall'est d'europa si pottrebbe avere la stessa forza lavoro e per di più qualificata.
PS, dal benzinaio sotto casa mia lavora un ingegnere nucleare ucraino. Detto tra noi meglio lui di un vù gumbrà qualsiasi o no?

Le Barricate ha detto...

Mons, è strano! Questa notte ho scritto un post che ho appena pubblicato, poi sto facendo un po' di visite agli amici e che ti trovo? Trovo che sei il secondo amico che visito che tratta più o meno lo stesso argomento che ho trattato io, l'altro amico, come ti ha già detto è Van :)
Io non ho parlato della Turchia, ma del lassismo di buona parte della società occidentale, quella che vota a sinistra e anche quella che vota a destra solo perchè gli piacciono i film dei Cawboys, che farà sì, che prima o poi, se non ci diamo tutti una mossa, della storia dell'Occidente non rimarrà che quella del passato.
Per la Turchia non ho ancora le idee molto chiare.
Ma sono molto, molto, molto preoccupato per la prossima visita del Papa.
Gli esaltati potrebbero accendere una miccia di qualcosa di enormemente spaventoso.
Ciao a tutti.

Anonimo ha detto...

Una comunione di pensiero fantastica, manco fossimo messi d'accordo. Evidentemente è un'argomento che sta molto a cuore, e come non potrebbe essere altrimenti...

Anonimo ha detto...

Risposta 1. Non saremo in grado. E finalmente cadremo sotto i colpi delle armate integraliste, come Bisanzio e come Maometto aveva largamente previsto. Perderemo le poche libertà che ancora ci garantiscono, e saremo la scusa che il potere politico aspettava per privarci delle "troppe" secondo lui libertà di cui godiamo.

Due. Turchia in Europa. Concordo in pieno con Perla. Non capisco discorsi sui vantaggi economici di una Turchia in Europa. Quanti siamo 25? e che vantaggi economici portano Bulgaria erc