Le elezioni amministrative stanno per essere archiviate con la solita coda di dichiarazioni e di esibizioni matematiche tese a dimostrare che “abbiamo vinto noi”.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti: la sinistra è stata bastonata.
Il Nord, le regioni produttive e spremute dalla politica da gabellieri di Prodi e dei suoi sodali, si sono finalmente ribellati e hanno dato vittorie sonanti al Centro Destra.
Ma Prodi se ne andrà ?
Finirà di danneggiare l’Italia ?
No.
Resterà, lui e i suoi compari, attaccato su quella poltrona che il Popolo vuole gli sia sfilata da sotto il flaccido fondoschiena.
La sinistra sa benissimo che una crisi di governo sarebbe per lei senza ritorno.
La delusione nelle file dei suoi stessi elettori è così forte che rischierebbe di essere spazzata via come la sinistra francese nel 2002.
Per questo archiviamo la vittoria, salutiamo il ritorno al Centro Destra di Verona, ma non illudiamoci che si possa cambiare registro.
Dovremo ancora sopportare le vessazioni di Prodi e dei suoi accoliti, dovremo assistere all’occupazione di televisione, scalate societarie dei soliti “amici”, disegni di legge ideologici e dannosi.
Due le strade per abbreviare questa agonia (non necessariamente una esclude l'altra ...).
Una ribellione di piazza, condotta con intelligenza dai nostri leaders, che ci indichino obiettivi e metodi, a cominciare dallo sciopero fiscale.
Oppure la presa di coscienza di qualche senatore al momento schierato con la sinistra.
Tre, quattro senatori che si mettessero una mano sulla coscienza e, prendendo atto dello scempio che Prodi e i suoi complici fanno dell’Italia, decidessero di non poter più essere correi di tutto ciò e si schierassero con il Centro Destra, facendo venir meno la labile maggioranza nata nella notte degli scrutini ed emersa da verbali pieni di ombre e sospetti anche per i voti delle circoscrizioni estere.
Tre, quattro senatori che si comportassero come il “figliol prodigo” e che, per tale presa di coscienza potranno essere ampiamente perdonati per il loro errore.
Il tutto, naturalmente, senza trascurare di riproporre i temi ormai consolidati del Centro Destra:
- riforme
- immigrazione
- sicurezza
- riduzione delle tasse
- giustizia giusta
- modernizzazione delle infrastrutture
I risultati sono sotto gli occhi di tutti: la sinistra è stata bastonata.
Il Nord, le regioni produttive e spremute dalla politica da gabellieri di Prodi e dei suoi sodali, si sono finalmente ribellati e hanno dato vittorie sonanti al Centro Destra.
Ma Prodi se ne andrà ?
Finirà di danneggiare l’Italia ?
No.
Resterà, lui e i suoi compari, attaccato su quella poltrona che il Popolo vuole gli sia sfilata da sotto il flaccido fondoschiena.
La sinistra sa benissimo che una crisi di governo sarebbe per lei senza ritorno.
La delusione nelle file dei suoi stessi elettori è così forte che rischierebbe di essere spazzata via come la sinistra francese nel 2002.
Per questo archiviamo la vittoria, salutiamo il ritorno al Centro Destra di Verona, ma non illudiamoci che si possa cambiare registro.
Dovremo ancora sopportare le vessazioni di Prodi e dei suoi accoliti, dovremo assistere all’occupazione di televisione, scalate societarie dei soliti “amici”, disegni di legge ideologici e dannosi.
Due le strade per abbreviare questa agonia (non necessariamente una esclude l'altra ...).
Una ribellione di piazza, condotta con intelligenza dai nostri leaders, che ci indichino obiettivi e metodi, a cominciare dallo sciopero fiscale.
Oppure la presa di coscienza di qualche senatore al momento schierato con la sinistra.
Tre, quattro senatori che si mettessero una mano sulla coscienza e, prendendo atto dello scempio che Prodi e i suoi complici fanno dell’Italia, decidessero di non poter più essere correi di tutto ciò e si schierassero con il Centro Destra, facendo venir meno la labile maggioranza nata nella notte degli scrutini ed emersa da verbali pieni di ombre e sospetti anche per i voti delle circoscrizioni estere.
Tre, quattro senatori che si comportassero come il “figliol prodigo” e che, per tale presa di coscienza potranno essere ampiamente perdonati per il loro errore.
Il tutto, naturalmente, senza trascurare di riproporre i temi ormai consolidati del Centro Destra:
- riforme
- immigrazione
- sicurezza
- riduzione delle tasse
- giustizia giusta
- modernizzazione delle infrastrutture
- atlantismo
- solidarietà vs. asssistenzialismo
- federalismo.
- solidarietà vs. asssistenzialismo
- federalismo.
4 commenti:
C'é una terza soluzione ed arriverà da sola, basta che stiamo alla finestra: appena si dovrà affrontare la questione TAV, tra un mese e mezzo, vedrai quanti stracci voleranno di là. Ed allora potremmo offririci di votarla in cambio delle dimissioni di Prodi. Eh sì, non hanno lontanamente i numeri per farla passare...e quello potrebbe essere il colpo mortale.
P.S: per quanto concerne le circoscrizioni estere ho un amico svizzero che mi diceva che in Svizzera tutti i voti per il centrodestra venivano sistematicamente annullati.
Ci mancava Jetset che si traveste da Master : D, devo dire che ha ragione stando alla finestra non dovremmo attendere molto per vederli cadere dal piano di sopra, anche se essere noi a spingerli sarebbe una bella soddisfazione.
Per me bisogna agire e in fretta. Cavalcare questi risultati come hanno sempre fatto gli altri. Spingere i pigroni del centro-destra a bloccare tutto il bloccabile e spingere Prodi nell'angolo.
Perché se aspettiamo ancora un po' ci priveranno di tutto, disperati come sono.
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