Leggo e ascolto nei giornali radio una spinta verso un abbraccio generale tra Maggioranza e opposizioni.
In prima fila Napolitano, cui non parrà vero riuscire a portare i suoi compagni nella stanza dei bottoni.
Ci sono giornalisti che, in pieno delirio buonista, ipotizzano una stretta di mano tra Berlusconi e i suoi nemici ma, in cauda venenum, un bel “gabinetto di crisi” presieduto, ca vans dire, da Tremonti.
Non vedono l’ora, insomma, con una scusa o con un’altra, di archiviare Berlusconi.
Perché ?
I poteri forti internazionali intendono, liberandosi di Berlusconi e sostituendolo con la classica mezza figura provinciale ed obbediente che è sempre stata caratteristica del politico italiano, escludere la nostra Nazione dalla partecipazione alle scelte globali e rendere l’Italia un terreno di conquista per la loro avidità.
I poterini forti italiani puntano alla rimozione del Premier per tornare a condizionare la politica ed ottenere da questa i piccoli grandi vantaggi (contributi, sgravi, rottamazioni, elargizioni, imposizione per legge ai cittadini di obblighi di fare e quindi comprare …).
I funzionari della politica puntano a tornare al potere e trasformarsi, ma con i soldi di tutti, in munificenti elargitori di ingenti rivoli di denaro alle proprie clientele.
I magistrati vogliono impedire che il loro potere di interdizione sulla politica venga messo in discussione da uno che “non ci sta” ed ha la forza per non starci.
Purtroppo Berlusconi ha dovuto subire in questa legislatura ogni genere di attacco, culminato persino con quello al patrimonio.
E l’età, che avanza anche per lui, non lo aiuta a reagire come avrebbe fatto il Berlusconi di venti anni fa.
Così dobbiamo sopportare una pessima manovra fiscale di stampo socialista che rinnega non solo gli impegni elettorali del Centro Destra, ma persino l’indirizzo ideale che vorrebbe sempre meno stato nella vita dei cittadini a cominciare da sempre meno tasse.
La scusa della speculazione internazionale fa rivivere folli onanismi come quelli di chi, un deputato Pdl !!! Giuliano Cazzola, invita il governo a prendere esempio dall’Amato del 1992.
Sì, proprio da quel governo che, nottetempo, si infilò nei nostri conti correnti per sottrarci lo 0,6 per mille dei nostri risparmi.
Fosse servito a qualcosa !
Ma neppure per sogno, continuarono le spese clientelari, ringalluzzite e alimentate da quei 120mila miliardi che con simili mezzi Amato mise assieme.
E’ evidente che l’unica riforma che possa riuscire ad abbattere l’enorme debito pubblico ereditato dalla prima repubblica degli Amato e dei Ciampi (ma anche dei Napolitano che negli anni della prima repubblica non era in viaggio sulla Luna, bensì saldamente seduto sulla poltrona di presidente della camera per una intera legislatura) sia quella che riduca significativamente le disponibilità di spesa dello stato, obbligandolo a tagliare massicciamente i suoi impegni finanziari.
Se, con una accise sulla benzina, un bollo sulle automobili di grossa cilindrata, l’aumento delle tasse sui risparmi, sui depositi, sulle transazioni e sui trading bancari, lo stato continuerà ad essere alimentato, i nostri soldi saranno inutilmente bruciati in men che non si dica e saremo di nuovo al punto di partenza.
Ci credo che, in questa situazione, la sinistra esponga la sua maschera dialogante: quando mai un governo di Centro Destra si mette a fare una politica di sinistra, consapevole di perdere voti e perseguendo, scientemente, quella strada infernale ?
Berlusconi: sveglia !
Ti e ci chiedono di stringere la mano (politicamente) a qualcuno di sinistra, ci chiedono coesione e condivisione, ma quello è un abbraccio mortale per te e per noi.
Mai e poi mai si può condividere un percorso con la sinistra, per nessun motivo al mondo perché le loro aspirazioni sono in totale conflitto con le nostre e con quel progetto ideale di società che appartiene al Centro Destra.
Noi vogliamo un’Italia
LIBERA
INDIPENDENTE
SOVRANA
RICCA
SICURA
ORDINATA
ETICA
IDENTITARIA
TRADIZIONALISTA
GIUSTA
di CITTADINI liberi e non di sudditi spiati e irregimentati.
Il loro obiettivo è incompatibile con il nostro, perché la loro Italia è
ASSERVITA ALL'ONU E ALL' EUROPA
VIZIOSA
NICHILISTA
RELATIVISTA
PRIVA DI VALORI
MULTIETNICA
SOCIALISTA
SPIATA E SPIONA
PAUPERISTA
GIUSTIZIALISTA CON I NEMICI DELLA SINISTRA E IPERGARANTISTA CON GLI AMICI DELLA SINISTRA
dove i cittadini sono SUDDITI, obbligati da divieti e sanzioni a fare ciò che il nuovo, crudele, invadente principe, lo stato, impone loro.
Impossibile stringere la mano o condividere alcunché con costoro.
Berlusconi: svegliati e cambia la manovra imposta dai poteri internazionali, gli stessi che attaccano la nostra economia per sbarazzarsi di te e di un’Italia forte e presente sullo scacchiere mondiale.
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2 commenti:
Berlusconi è il presidente del consiglio e nessun provvedimento può passare se lui non è d'accordo, trovo ridicolo cercare sempre al di fuori del governo le colpe.
Berlusconi era SOCIALISTA negli anni 80 ed è rimasto tale, una caricatura del peronismo che ha portato alla rovina l'Argentina, parole al vento tante e NESSUNA AZIONE CONCRETA.
Il bollo si deposti titoli è PEGGIO del prelievo forzoso di Amato, quello era una tantum il bllo è anulae ed incasserà una cifra equivalente ( il prelievo di Amato ha incassato 5000 miliardi di lire, il bollo incasserà almeno 4 miliardi di euro all'anno ).
Berlusconi avrebbe potuto agire se fosse stato quel dittatore dipinto a sinistra e che, purtroppo non è e non sarà mai. E questo perchè è un liberale e non un socialista. Avere per amico un socialista non significa esserlo e anche nell'amicizia Berlusconi ha dimostrato di essere superiore agli altri nani della politica.
Il deposito titoli era già soggetto ad un bollo che è stato aumentato. La porcheria è l'aver inserito la tassa progressiva tipicamente pauperista e comunista. Amato ha scientemente - e con le sue ultime proposte si è dimostrato non pentito e potenzialmente recidivo - messo le sue manacce nei nostri conti, sottraendoci soldi non suoi, risparmi già tassati. Io per quel "prelievo" userei un altro termine, legalizzato dal fatto che fu purtroppo approvato dal parlamento.
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