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11 luglio 2011

Milano: uno sguardo sul futuro ?

Prima di partire per le vacanze ho trascorso, dopo alcuni anni, tre giorni consecutivi a Milano.
Con tutto il rispetto possibile per gli amici milanesi, a cominciare dai due che mi hanno gradevolmente ospitato a cena nelle due serate trascorse a Milano, il capoluogo lombardo non mi è mai piaciuto.
Ma quello che ho potuto vedere durante la breve permanenza della settimana scorsa, mi ha ancor più convinto dei precedenti sentimenti.
A parte la metropolitana (unica infrastruttura che invidio e che farebbe comodo anche a Bologna dove l'abbiamo persa per colpa della presunzione del cremonese Cofferati, sindaco per una sola stagione, ma che ha fatto danni per una intera generazione) il resto lo lascio tutto a Milano.
Il caos del traffico di superficie, come la incredibile fauna umana di cui è ora popolata la città.
Il wwf dovrebbe intervenire con urgenza per mettere i milanesi doc come specie protetta.
Ma anche l'etnia italiana, in certe zone e dopo le 19-20 mi sembra in via di estinzione.
Spero che almeno nei caratteristici locali sui Navigli si possa ancora respirare l'aria delle vecchia Milano.
Ma ho molti dubbi.
L'invasione degli immigrati, persone di colore e tratti somatici diversi da noi e anche tra loro, è massiccia.
Già all'uscita della stazione centrale, in un'ora di pieno giorno, si è costretti a passare attraverso forche caudine di personaggi che bighellonano con aria minacciosa e chiedono un'offerta, in cambio di niente (si arriva al punto di rimpiangere i vù lavà e i vù cumprà !!!) con insistenza naturalmente rapportata al numero ed al sesso dei passanti.
La sera, dopo cena, anche strade come corso Buenos Aires diventano frequentate pressochè esclusivamente da stranieri e se, non lo metto in dubbio, vi sono ancora locali nei quali poter passare una più che piacevole serata, questi sono sorte di oasi, discretamente blindate.
Ma quando si esce ... hic sunt leones.
Tornando quindi in hotel ho stramaledetto la legislazione italiana che vieta di potersi portare appresso un'arma se non con un permesso che segue una analisi pressochè insuperabile.
Naturalmente i criminali detengono un'arma illegalmente e, così, chi rispetta la legge rischia di essere doppiamente becco e bastinato.
Capisco quindi i milanesi che, vedendo la decadenza e la devastazione della loro città, si siano astenuti dal confermare la Moratti a sindaco.
Anche io non l'avrei votata se, in aggiunta ai pass per entrare in centro, alle sue partecipazioni alle manifestazioni antifasciste, alla sua presa di distanza dai manifesti dell'Avv. Lassini, avessi registrato lo stato pietoso della mia città.
Non basta l'immagine, girare per il mondo a fare pubblicità, occorre anche e soprattutto che un sindaco si occupi del benessere e della sicurezza spicciola dei propri cittadini.
I milanesi hanno però risposto male, cadendo dalla padella alla brace ed eleggendo un sindaco che appartiene a quella parte politica che lungi dall'assumere provvedimenti draconiani contro la proliferazione dell'immigrazione, preferisce appioppare tasse ai cittadini per "accogliere" gli immigrati e dotarli di ogni confort, inducendoli all'idea che tutto sia loro dovuto.
A Milano ci tornerò, per forza di cose e spero di sbagliarmi.
Ma se Milano è il futuro delle nostre città, tra no tav, accoglienza degli immigrati, no nucleare, no privatizzazioni, nuove pretese femministe (quel gruppo che si è riunito ieri a Siena pretenderebbe una estensione dei benefit per la maternità a carico "della fiscale pubblica": hanno proprio scelto il momento giusto !) vedo intaccare il mio tradizionale ottimismo sul futuro dell'Umanità.


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2 commenti:

Viciuos 83 ha detto...

Caro Massimo,
tu ti preoccupi dei vialoni multietnici come Bueno Aires e ti illudi che sui Navigli esistano ancora locali tipici dove poter respirare l'aria della Vecchia Milano.
Niente di più sbagliato.
I Navigli sono preda dei tardo pargoletti più o meno rampanti che passano le serate a imbottirsi di coca.
I locali caratteristici li trovi in periferia, nel pieno della Milano multietnica. Via Padova ne è un esempio ben calzante. Alla Bovisa ci sono trattorie dove ancora con 15-20 euri si mangiano trippa e polenta veramente notevoli.
ps: All'estremo ovest del Naviglio Grande c'è la trattoria Da Mauro il Bolognese. Ci sei stato?
Palesati quando tornerai che ci facciamo 2 chiacchere dinanzi al miglior gnocco fritto della città.
Saluti
Luca

Massimo ha detto...

Mai andato a Milano per diporto. Quel che ho visto è stato sempre in occasioni di permanenze di lavoro prolungate su più giorni consecutivi. E quando mi hanno portato in alcuni locali sui Navigli mi sono trovato molto bene.
Poichè mancavo da Milano - se non per fugaci passaggi di un giorno o anche di più giorni ma sempre con il rientro a casa la sera confidando nell'alta velocità - ho espresso la speranza che almeno là fosse tutto rimasto come lo avevo conosciuto. Per il resto sempre pronto a conoscere il meglio ... ma non una trattoria bolognese a Milano ! :-)