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06 ottobre 2011

Partito Nazionale Federalista

Leggo che Silvio Berlusconi pensa di cambiare il nome al Pdl.
Credo sia una scelta opportuna per evitare contestazioni e sofismi giuridici da parte del “cofondatore” Gianfranco Fini trasmigrato su altre sponde e che si è palesato come “affondatore” di partiti.
Leggo che Berlusconi si dice aperto ai contributi di tutti: ecco il mio.
Vorrei un partito che unisse tutte le anime della Destra (Centro Destra) Italiana:
liberale
cattolica
federalista
fascista
sociale
nazionalista.
E non sarebbe una contraddizione, perché la Destra (il Centro Destra) nella sua unità rappresenta la risultante di forze che tendono ad un unico scopo, pur puntando su priorità differenti.
Non vi è alcuna contraddizione, ad esempio, tra federalismo e nazionalismo, perché le autonomie, il decentramento e anche la devoluzione, responsabilizzando tutta una nazione per lo sviluppo del territorio e dei servizi che su di esso insistono, rafforzano la coesione nazionale necessaria nei momenti di emergenza e consentono a tutti di produrre per uno scopo comune, evitando che siano soli alcuni a produrre ed altri a incassare e consumare lasciandosi trascinare dai primi ed alimentando comprensibili e condivisibili reazioni ostili.
Ugualmente non vi è contraddizione tra l’essere liberali e sociali, perché con una economia liberale si liberano energie e inventiva che si trasformano in iniziative economiche produttive che, a loro volta, consentono di avere più disponibilità per una politica solidaristica che non è certo assistenzialista.
Un partito, quindi, che si basi su quei valori già in pratica tradotti da questo Governo Berlusconi che:
non ha autorizzato la manipolazione genetica;
non ha fatto una legge che legittimi l’eutanasia;
non ha elevato a dignità di legge i capricci degli omosessuali
non ha liberalizzato la droga erroneamente definita “leggera”
non ha concesso cittadinanza e voto agli immigrati
non ha ampliato le possibilità di aborto
non ha ridotto i tempi per facilitare il divorzio.
Su questi Valori da tradurre in positivo (non più solo politica difensiva) un programma di riforme che, imprescindibilmente, deve comprendere
la riduzione delle tasse,
l’abbattimento della spesa pubblica,

il completamento del federalismo non solo fiscale,
la riforma della giustizia e
la semplificazione istituzionale e costituzionale
.
Resta il nome, ultima scelta.
E se fosse chiamato Partito Nazionale Federalista ?

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2 commenti:

Giulio ha detto...

In questi giorni la pressione dei soliti noti, in Italia e all'estero, è forte. Ad essere sincero mi piace vedere Berlusconi resistere contro tutti questi loschi figuri.
Un grande partito si può fare, ma questi tempi sono strani, Cameron in GB ieri ha sostenuto i matrimoni gay: “Non sostengo i matrimoni gay a dispetto del mio essere conservatore, ma li sostengo proprio perchè sono un conservatore.
I matrimoni gay sono una questione di impegno, e questo è un valore dei conservatori”.
Ma che razza di ragionamento è ?

Massimo ha detto...

Un ragionamento da cretini. Anche a me piace vedere Berlusconi che non solo resiste, ma beffardamente parla di "Forza Gnocca" ... :-)))